Il Movimento 5 Stelle non incontrerà Matteo Renzi al Nazareno per le consultazioni sull’elezione del presidente della Repubblica. “In quella sede si è visto con Silvio Berlusconi, francamente noi non veniamo. Piuttosto faccia i nomi pubblicamente e noi li faremo votare agli iscritti in rete”. La risposta al leader del Partito democratico l’ha letta ad alta voce Alessandro Di Battista dal palco della Notte dell’onestà in piazza del Popolo a Roma. E Beppe Grillo in serata, nell’intervento conclusivo della manifestazione, ha fatto risuonare il suo “vaffa“nei confronti del premier. “Renzi dice ‘fate i nomi, fate i nomi’. La disonestà intellettuale rovina i rapporti tra le persone. Oggi abbiamo un buffoncello che ci ricatta, non fa i nomi neanche al suo partito e li chiede a noi..ma andate a affanculo! E’ schizofrenia”. Parole che, peraltro, sono state l’unico riferimento alla partita per il Colle. Poi, in serata, Grillo ha twittato: “Il M5S ha chiesto a Renzie i nomi dei candidati PdR, ma lui non vuole darli. La rosa a questo punto la chiediamo al Partito Democratico”. 

“Non so se rimarremo anche noi duri – ha proseguito -, puri o onesti o forse se dovremmo sporcarci anche noi di merda”. Ha spiegato che oggi “a essere onesto quasi ti vergogni” e ringraziato i parlamentari e gli attivisti di avere organizzato la manifestazione che “è un successo”. “Noi che non vogliamo i soldi, i soldi li troviamo, mentre loro sono costretti a pagare i cinesi, i marocchini per portarli a votare”, ha precisato riferendosi allo scandalo scoppiato intorno alle primarie del centrosinistra in Liguria. Ha poi criticato le riforme specificando che il Movimento è “contro” per natura ribadendo la priorità: “Dobbiamo andarcene immediatamente fuori dall’euro e riprenderci la sovranità”. In coda un ringraziamento specifico a Di Battista e Di Maio – “politico straordinario che piace alle mamme e ai bambini” – e un ultimo messaggio agli attivisti in piazza: “Vogliamo avere una vita diversa da quella che ci stanno proponendo e la vogliamo subito”.

Il Pd, a fronte del rifiuto M5s di partecipare alle consultazioni per il Colle, ha risposto per voce del vicesegretario Debora Serracchiani che si è scagliata contro Grillo. “Niente consultazioni con i Cinque Stelle? Ce ne faremo una ragione. A Grillo, evidentemente, va bene votare insieme solo se votiamo i loro. Come per il giovane Di Maio, eletto vicepresidente della Camera con i voti del Pd“.

M5s: “Presidente sia figura condivisa” – Il messaggio dei Cinque stelle è stato proiettato sul maxischermo e Di Battista, membro del direttorio M5S, ha chiesto al pubblico di scandire ad alta voce con lui. “La figura del presidente della Repubblica”, ha detto il deputato, “di garante dell’onesta deve essere rappresentativa e condivisa. Questo era l’auspicio dei nostri padri costituenti, lei Renzi ha già deciso che il capo dello Stato sarà eletto dalla quarta votazione in poi. In questo modo sarà espressione di un partito solo, quello suo e di Berlusconi: il partito del Nazareno. Per eleggere il capo dello Stato che sia espressione di tutti lo si elegga nei primi tre scrutini. Renzi fuori i nomi. Noi al largo del Nazareno non ci andiamo perché ci è andato Berlusconi. Noi chiediamo che Renzi faccia i nomi al popolo italiano e alla nazione intera”.

Si chiarisce così la strategia per il Quirinale del Movimento 5 stelle. I leader hanno scritto a Renzi chiedendo che faccia la sua rosa di nomi così da poterla far votare agli iscritti M5S. Il presidente del Consiglio ha proposto loro di incontrarsi per le consultazioni. Loro hanno rilanciato chiedendo i candidati ufficiali. Intanto la sinistra Pd ha provato a tirare dalla sua parte i grillini: “Stiano con noi per un candidato anti Nazareno. La tattica di Grillo e Casaleggio però è quella di aspettare la mossa di Renzi e cercare di influenzare le trattative. Ma di fondo restano alcuni “no” secchi: no a Romano Prodi, volto troppo legato all’Euro; no alle trattative a porte chiuse con i partiti che rischiano di compromettere il Movimento 5 Stelle. Tra i parlamentari non mancano le sofferenze per una strategia che resta scelta dall’alto.

La “Notte dell’onestà” a Roma – La “Notte dell’onestà” è stata organizzata dai grillini per tornare a parlare dello scandalo di Mafia capitale a due mesi dall’inchiesta che ha portato all’arresto di 37 persone e ne ha viste indagate oltre 100. Sul palco, oltre a Beppe Grillo, il cantante Fedez e gli attori Enrico Montesano, Claudio Santamaria e Claudio Gioè, il magistrato Ferdinando Imposimato e Salvatore Borsellino. Un’occasione per parlare di legalità, ma anche di politica. “Il Nazareno? Io non so cosa sia il Nazareno”, ha detto Grillo arrivando per il suo comizio. “Per me l’onesta è l’onestà intellettuale. Non quella di chi ruba o non ruba perché si stanca anche di rubare. Non è quello. E’ parlare con persone leali. E’ la politica aperta: noi siamo questa”. E poi ha rilanciato le parole di Salvatore Borsellino: “Si tratta per il presidente della Repubblica con un criminale ai servizi sociali”.

Dalle 16.30 del pomeriggio sul palco hanno preso la parola portavoce e ospiti. Gli attori Santamaria e Gioè hanno invece letto e interpretato le intercettazioni di mafia capitale. Tra i parlamentari presenti: naturalmente il direttorio (Di Battista, Fico, Sibilia, Ruoco, Di Maio), poi Stefano Vignaroli, Roberta Lombardi e Federica Daga. “Io me la ricordo Roma”, ha esordito la senatrice Paola Taverna, “mi ricordo piazza Vittorio con il mercatino, adesso vai lì e ci sono solo insegne cinesi. Io me la ricordo Roma poi l’abbiamo lasciata in mezzo ai delinquenti”.

Taverna ha lasciato poi la parola a Montesano, accolto dagli applausi. L’attore capitolino ha iniziato il suo intervento con uno stornello in romanesco. Poi ha attaccato la classe politica nonché il sindaco di Roma Ignazio Marino. “Per loro”, ha detto, “questa non è la capitale, sò sempre pronti a sfruttà la zinna della lupa de Roma nostra. Quindi ricorda una massina di Gioacchino Belli, prima di ironizzare sullo stato delle strade. “L’altro giorno sono caduto con il motorino in una buca a Piazza Bologna e so uscito a Conca d’Oro: più veloce della metropolitana. Io l’auto blu non ce l’ho, altrimenti che la lascio in divieto come Marino?”. E poi contro Marino: “S’è fatto cresce la barba per non fasse riconosce dai romani. Ce vole vende pure i sampietrini, ma ce lasciasse qualche sercio che ce serve. Se i fessi sono onesti, allora io voglio i fessi al governo della città”. E ha concluso: “Forza col movimento”.

Ha preso poi la parola Ferdinando Imposimato, il magistrato che in tanti nel Movimento vorrebbero candidato M5S per la presidenza della Repubblica. “Ringrazio Beppe Grillo“, ha detto, “per tutto questo, quello che mi hanno dato i ragazzi del movimento a me basta”. L’ex magistrato ha invitato la piazza a “restare accanto ai ragazzi del M5S” nonchè “vicino ai magistrati” di Roma che indagano sullo scandalo di Roma capitale. “La corruzione – ha sottolineato Imposimato – è una tassa occulta, un ristretto gruppo di persone si arricchisce alle spalle degli italiani”. Dopo Imposimato è stato il turno della deputata romana Roberta Lombardi che ha ripercorso le tappe dello scandalo che ha travolto la politica capitolina. “Sono stati giorni drammatici”, ha detto, “ma oggi apro gli occhi e vedo questa piazza, vedo solo persone oneste. “Roma se la ripiamo”, ha gridato tra gli applausi mentre nella piazza è iniziato il coro “Onestà, onestà'”.

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