This is a very big nail in the coffin for the unconventional
gas and fracking industry in Scotland
Friends of the Earth, Scotland
Da oggi una moratoria sul fracking in Scozia. Lo annuncia la Bbc, secondo la quale il governo di Scozia ha annunciato il blocco di tutte le operazioni di fracking finché i ministri preposti avranno completato studi sulle implicazioni su salute ed ambiente delle trivelle.
A maggio infatti nel Regno Unito le decisioni sul fracking verranno trasferite dal governo centrale alle varie regioni della nazione, e la Scozia avrà il controllo sul sì o sul no. Nel frattempo dunque è tutto fermo come deciso dal ministro scozzese per l’Energia, Fergus Ewing dopo che invece i dirigenti delle ditte petrolifere hanno chiesto di accelerare la transizione verso l’uso dello shale del gas.
Il ministro Ewing ha detto che il suo ufficio avrà un approccio cauto sul tema, a differenza del governo centrale che ci si è gettato a capofitto. Si è deciso che in Scozia ci saranno consultazioni pubbliche, in cui sarà data voce a ciascun portatore di interessi, che ogni progetto dovrà sottostare ad un impatto sulla salute pubblica, che ci dovranno essere maggiori controlli e direttive più severe sia ambientali che occupazionali. Ovviamente per fare tutto questo ci vorrà del tempo e nel frattempo, Ewing dice che non sarebbe opportuno concedere nuovi permessi.
“I’m therefore announcing today a moratorium on the granting of planning consents for all unconventional oil and gas developments, including fracking” afferma Ewing.
Da più parti cresce la consapevolezza che se veramente ci saranno studi approfonditi sulla salute pubblica e dell’ambiente, questa decisione non potrà altro che trasformarsi in un divieto permanente e intanto anche dal Wales chiedono di poter decidere localmente se far fracking o no sul loro territorio.
Non sappiamo come andrà a finire e se sia sono un contentino alla popolazione, fra cui monta la protesta e l’opposizione. Certo è che a me colpisce il fatto che sia la Scozia a decidere e non Londra: il tutto mi pare veramente in contrasto con le tendenze centriste del governo Renzi, che invece con lo Sblocca Italia decide di accentrare tutto nelle mani degli uffici romani togliendo voce ai cittadini e ai rappresentanti locali.
Dove sono state in Italia le consultazioni pubbliche sullo Sblocca Italia? E i report sulla salute pubblica quando si presentano I progetti petroliferi? O quelli in cui si parla della salute di chi vive vicino agli impianti di Gela, Falconara, Viggiano? E le multe a chi inquina ed ha inquinato? Dov’è tutto questo? E perché anche da noi non decidiamo una moratoria nel frattempo che non si eseguono studi più approfonditi?
Nel frattempo la Scozia ha stabilito nuovi record per la generazione di energia eolica: nel mese di ottobre il 126% del suo fabbisogno con l’eccedenza venduta ai vicini. Con queste possibilità serve proprio trivellare?