“Non è un bello spettacolo che subito dopo il decreto” sulle banche popolari “si scopra che c’è chi lo sapeva” in anticipo “e ha speculato su questo”. Così il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, durante il comizio in piazza della Scala che ha concluso il corteo dei bancari in sciopero per il rinnovo del contratto nazionale, ha attaccato pur senza nominarlo il finanziere Davide Serra, fondatore di Algebris e da sempre sostenitore del premier Matteo Renzi, che rumor di mercato hanno indicato come uno dei soggetti più attivi negli acquisti di azioni delle popolari nei giorni precedenti il varo del decreto che impone alle dieci più grandi la trasformazione in spa nei prossimi 18 mesi. Proprio venerdì Serra, intervistato da Il Sole 24 Ore, ha ammesso di “investire sulle popolari dal marzo 2014” e di avere “in particolare una specifica, grande posizione” in un istituto che “sa cosa vogliamo e dove intendiamo arrivare”, perché “ci siamo parlati” e “siamo in dialogo continuo”.
Camusso si riferiva agli accertamenti avviati dalla Consob dopo un esposto di M5S e Adusbef, accertamenti che, come ha riferito in commissione Finanze a Montecitorio il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti rispondendo a un’interrogazione, “hanno determinato l’avvio di una serie di richieste di dati e notizie a intermediari sia italiani sia esteri” e sono “finalizzati a verificare la sussistenza dei presupposti per ipotesi di abuso di informazioni privilegiate“. Vedere una cosa simile, ha aggiunto il segretario, non depone a favore della modernità del Paese, perché “sono i favori, come sempre, a quelli che hanno tanto e che continuano ad avere di più. Noi non abbiamo dubbi che ci sia bisogno di una diversa governance bancaria”. Anche il segretario della Uil, Carmelo Barbagallo, ha commentato la vicenda dicendo che il decreto “può permettere agli amici internazionali di Renzi di acquistarsi delle banche con un 5%”.
In serata un portavoce di Algebris ha precisato che il fondo “non ha fatto alcun acquisto di banche popolari nel 2015, né per conto del fondo Global Financials Fund né per altri suoi mandati di gestione”. Secondo il quotidiano di Confindustria Global Financials, gestito dal Algebris e titolare di circa il 15% degli investimenti complessivi in azioni del gestore, nella seconda metà di gennaio ha avuto un’impennata che sembra appunto confermare l’esposizione sulle popolari. Ma la società di Serra afferma che “l’attuale posizione del fondo in banche popolari risale al marzo 2014”.