“Occorre continuare a fare tutto il possibile per sradicare dalla Chiesa la piaga degli abusi sessuali sui minori e aprire una via di riconciliazione e di guarigione in favore di coloro che sono stati abusati”. È la missione che Papa Francesco ha voluto ribadire in una lettera indirizzata a tutti i vescovi del mondo e a tutti i religiosi. “Le famiglie – scrive Bergoglio – devono sapere che la Chiesa non risparmia sforzi per tutelare i loro figli e hanno il diritto di rivolgersi ad essa con piena fiducia, perché è una casa sicura. Non potrà, pertanto, venire accordata priorità ad altro tipo di considerazioni, di qualunque natura esse siano, come ad esempio il desiderio di evitare lo scandalo, poiché non c’è assolutamente posto nel ministero per coloro che abusano dei minori”. Parole nette e dure che seguono tutto il lavoro messo in campo da Francesco, subito dopo la sua elezione, sulla scia di quanto intrapreso da Benedetto XVI, nel contrasto della pedofilia ecclesiale.

Nella sua lettera Bergoglio ricorda l’istituzione della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, coordinata dal cardinale di Boston Sean Patrick O’Malley, che terrà la sua prima plenaria dal 6 all’8 febbraio prossimi in Vaticano. Commissione nella quale, tra i suoi 17 membri, Francesco ha nominato anche due vittime degli abusi: l’irlandese Marie Collins e l’inglese Peter Saunders. Nel suo messaggio il Papa ha ricordato anche la messa celebrata per 6 vittime della pedofilia, tra cui lo stesso Saunders, il 7 luglio 2014, durante la quale chiese perdono non solo per gli abusi, ma anche “per i peccati di omissione da parte dei capi della Chiesa”.

Per Francesco “la Commissione potrà essere un nuovo, valido ed efficace strumento per aiutarmi ad animare e a promuovere l’impegno dell’intera Chiesa (ai vari livelli: conferenze episcopali, diocesi, istituti di vita consacrata e società di vita apostolica) a mettere in atto le azioni necessarie per garantire la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili e dare risposte di giustizia e di misericordia”. Per Bergoglio “occorre altresì vigilare con attenzione affinché si dia piena attuazione alla Lettera circolare emanata dalla Congregazione per la dottrina della fede, il 3 maggio 2011, per aiutare le Conferenze episcopali nel preparare linee-guida per il trattamento dei casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici. È importante che le Conferenze episcopali si dotino di uno strumento per la revisione periodica delle norme e per la verifica del loro adempimento”.

Un monito rivolto anche alla Cei che nelle sue linee-guida afferma che il “vescovo, non rivestendo nell’ordinamento italiano la qualifica di pubblico ufficiale, non ha l’obbligo giuridico della denuncia, salvo il dovere morale di contribuire al bene comune”. Intanto in Vaticano l’ex nunzio Jozef Wesolowski è ancora sotto processo per pedofilia e pedopornografia.

Twitter: @FrancescoGrana

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