La messa è finita, ma per i politici italiani non è mai cominciata. Papa Francesco ha deciso di non presiedere la celebrazione eucaristica con deputati e senatori durante la quaresima che inizierà con il mercoledì delle ceneri il 18 febbraio prossimo. A differenza del 2014, quando davanti a 500 parlamentari italiani, ai presidenti di Senato e Camera, a 9 ministri, 19 sottosegretari, 3 eurodeputati e 23 ex parlamentari Bergoglio aveva tuonato contro i corrotti, quest’anno non andrà in scena la sfilata di auto blu sotto al colonnato del Bernini in piazza San Pietro. Al posto di Francesco, sarà, invece, il vescovo ausiliare di Roma, monsignor Lorenzo Leuzzi, cappellano della Camera dei deputati, a presiedere la messa quaresimale in preparazione alla Pasqua con i parlamentari nella chiesa di San Gregorio Nazianzeno a Montecitorio.
Nessuna spiegazione ufficiale, neanche quella di un’agenda papale troppo fitta, difficile da rendere credibile con un Papa che celebra quasi tutti i giorni alle 7 del mattino nella cappella della sua residenza di Casa Santa Marta. Le ipotesi, invece, sono tante. Prima fra tutte quella che Francesco non avrebbe apprezzato i commenti delusi dei politici dopo la sua dura omelia contro i corrotti. Nel 2014 era stata più che palpabile, infatti, l’amarezza dei parlamentari all’uscita dalla Basilica Vaticana dopo la messa col Papa. Un rito, iniziato alle 7 del mattino, che aveva costretto deputati e senatori a levatacce per essere puntali, con Bergoglio che non li aveva degnati nemmeno di uno sguardo e di una stretta di mano né prima, né dopo la celebrazione. Francesco si limitò, infatti, a salutare soltanto i presidenti del Senato e della Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio. Nemmeno ai 9 ministri presenti del governo di Matteo Renzi, assente alla celebrazione, fu concesso il privilegio del baciamo papale.
Ma ad accrescere l’amarezza dei parlamentari erano state le parole pronunciate da Bergoglio. Il Pontefice, infatti, ricordò che al tempo di Gesù c’era una classe dirigente che si era allontanata dal popolo, lo aveva abbandonato, incapace di altro se non di seguire la propria ideologia e di scivolare verso la corruzione. Dominavano soltanto interessi di partito e lotte interne. “Il cuore di questa gente, di questo gruppetto – aggiunse il Papa – con il tempo si era indurito tanto che era impossibile sentire la voce del Signore. E da peccatori, sono scivolati, sono diventati corrotti. È tanto difficile che un corrotto riesca a tornare indietro. Il peccatore, sì, perché il Signore è misericordioso e ci aspetta tutti. Ma il corrotto è fissato nelle sue cose, e questi erano corrotti”.
Proprio in quella omelia Francesco aveva sottolineato, inoltre, che i corrotti sono “uomini di buone maniere, ma di cattive abitudini”. Parole che sono state citate dal neo presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di insediamento. Intanto, il prossimo 17 febbraio, nella sede dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, a Palazzo Borromeo in Roma, si terrà il vertice italo-vaticano, nell’anniversario della revisione del concordato del 1929 che fu firmato, nel 1984, dal cardinale Agostino Casaroli e da Bettino Craxi. Per la prima volta Mattarella incontrerà il Segretario di Stato di Sua Santità Pietro Parolin, alla presenza delle più alte cariche delle due sponde del Tevere. In Vaticano si vocifera che il neo presidente della Repubblica potrebbe chiedere molto presto udienza a Papa Francesco che, subito dopo l’elezione, gli ha augurato di essere “al servizio dell’unità e della concordia del Paese” e di “promuovere il bene comune”.
Twitter: @FrancescoGrana
Cronaca
Papa Francesco, smacco alla politica: niente messa con parlamentari e governo
Il Pontefice non parteciperà alla tradizionale celebrazione con deputati, senatori e ministri durante la quaresima. Il motivo? Dal Vaticano trapela che a Francesco non siano piaciuti i commenti degli onorevoli dopo la sua omelia del 2014 contro la corruzione
La messa è finita, ma per i politici italiani non è mai cominciata. Papa Francesco ha deciso di non presiedere la celebrazione eucaristica con deputati e senatori durante la quaresima che inizierà con il mercoledì delle ceneri il 18 febbraio prossimo. A differenza del 2014, quando davanti a 500 parlamentari italiani, ai presidenti di Senato e Camera, a 9 ministri, 19 sottosegretari, 3 eurodeputati e 23 ex parlamentari Bergoglio aveva tuonato contro i corrotti, quest’anno non andrà in scena la sfilata di auto blu sotto al colonnato del Bernini in piazza San Pietro. Al posto di Francesco, sarà, invece, il vescovo ausiliare di Roma, monsignor Lorenzo Leuzzi, cappellano della Camera dei deputati, a presiedere la messa quaresimale in preparazione alla Pasqua con i parlamentari nella chiesa di San Gregorio Nazianzeno a Montecitorio.
Nessuna spiegazione ufficiale, neanche quella di un’agenda papale troppo fitta, difficile da rendere credibile con un Papa che celebra quasi tutti i giorni alle 7 del mattino nella cappella della sua residenza di Casa Santa Marta. Le ipotesi, invece, sono tante. Prima fra tutte quella che Francesco non avrebbe apprezzato i commenti delusi dei politici dopo la sua dura omelia contro i corrotti. Nel 2014 era stata più che palpabile, infatti, l’amarezza dei parlamentari all’uscita dalla Basilica Vaticana dopo la messa col Papa. Un rito, iniziato alle 7 del mattino, che aveva costretto deputati e senatori a levatacce per essere puntali, con Bergoglio che non li aveva degnati nemmeno di uno sguardo e di una stretta di mano né prima, né dopo la celebrazione. Francesco si limitò, infatti, a salutare soltanto i presidenti del Senato e della Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio. Nemmeno ai 9 ministri presenti del governo di Matteo Renzi, assente alla celebrazione, fu concesso il privilegio del baciamo papale.
Ma ad accrescere l’amarezza dei parlamentari erano state le parole pronunciate da Bergoglio. Il Pontefice, infatti, ricordò che al tempo di Gesù c’era una classe dirigente che si era allontanata dal popolo, lo aveva abbandonato, incapace di altro se non di seguire la propria ideologia e di scivolare verso la corruzione. Dominavano soltanto interessi di partito e lotte interne. “Il cuore di questa gente, di questo gruppetto – aggiunse il Papa – con il tempo si era indurito tanto che era impossibile sentire la voce del Signore. E da peccatori, sono scivolati, sono diventati corrotti. È tanto difficile che un corrotto riesca a tornare indietro. Il peccatore, sì, perché il Signore è misericordioso e ci aspetta tutti. Ma il corrotto è fissato nelle sue cose, e questi erano corrotti”.
Proprio in quella omelia Francesco aveva sottolineato, inoltre, che i corrotti sono “uomini di buone maniere, ma di cattive abitudini”. Parole che sono state citate dal neo presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di insediamento. Intanto, il prossimo 17 febbraio, nella sede dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, a Palazzo Borromeo in Roma, si terrà il vertice italo-vaticano, nell’anniversario della revisione del concordato del 1929 che fu firmato, nel 1984, dal cardinale Agostino Casaroli e da Bettino Craxi. Per la prima volta Mattarella incontrerà il Segretario di Stato di Sua Santità Pietro Parolin, alla presenza delle più alte cariche delle due sponde del Tevere. In Vaticano si vocifera che il neo presidente della Repubblica potrebbe chiedere molto presto udienza a Papa Francesco che, subito dopo l’elezione, gli ha augurato di essere “al servizio dell’unità e della concordia del Paese” e di “promuovere il bene comune”.
Twitter: @FrancescoGrana
Lady Etruria
di Davide Vecchi 11.4€ Acquista su AmazonArticolo Precedente
Alghero, il direttore del 118 di Palermo si fa ricoverare in Sicilia con l’elicottero
Articolo Successivo
Regioni, “Lupo dirigente ‘pigliatutto’: due incarichi in Sicilia e uno nel Lazio”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Usa: “Telefonata Trump-Putin? Pace mai così vicina”. “Il tycoon pensa a riconoscere la Crimea come russa”. Armi, l’Ue vuole altri 40 miliardi dai “volenterosi”
Cronaca
Tutto ciò che la foto di Bergoglio non dice: le lenzuola, gli oggetti sull’altare, la postura. Lievi miglioramenti ma quadro stazionario
Cronaca
Scontro tra furgone e mini-van di operai e braccianti nel Siracusano: 3 morti e 7 feriti, quattro gravissimi
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Le Idf hanno riferito che sono in corso attacchi aerei contro obiettivi militari nella Siria meridionale. I siti includono quartieri generali e altre strutture utilizzate per immagazzinare armi ed equipaggiamento appartenenti all'ex regime siriano, afferma l'esercito, aggiungendo di aver individuato tentativi da parte di gruppi non specificati di utilizzare tali armi. "La presenza di queste armi nella Siria meridionale è una minaccia per lo Stato di Israele. L'Idf non permetterà l'esistenza di una minaccia militare nella Siria meridionale e agirà contro di essa", ha aggiunto l'Idf.