Indiscutibilmente il Califfato dell’Isis è un pericolo. Sono completamente pazzi e sadici.
Sicuramente bisogna fare qualche cosa per fermarli.
Sicuramente cercheranno di colpire l’Italia.
Sicuramente dobbiamo difenderci.
Però questa volta pregherei in ginocchio i signori che muovono il nostro esercito di usare un po’ anche il cervello.
Nell’amnesia collettiva che ha colpito tutte le tv i commentatori sono (per il 95%) accecati dal panico o dall’ira e rifanno esattamente i discorsi che abbiamo sentito in occasione delle missioni in Somalia, Afghanistan, Iraq e Libia.
Mi piacerebbe poter parlare con queste persone e chiedere loro: avete sostenuto quattro interventi militari che hanno portato a disastri di proporzioni galattiche e dopo anni di morti ci ritroviamo che in questi Paesi la forza dei terroristi è centuplicata, non volete fermarvi un attimo a riflettere? Non vi sfiora il dubbio che ci sia qualche cosa di profondamente sbagliato nel modo nel quale queste guerre sono state condotte?
La guerra è una cosa fin troppo seria per farla alla leggera.
Innanzitutto bisognerebbe essere sicuri che gli alleati degli italiani non si diano la zappa sui piedi nostri e loro.
Se per combattere con il più cattivo del momento ci si allea con il secondo più cattivo sulla piazza non si fa un buon affare… Ti ricordi la storia di quelli che combattono i topi con i gatti e poi i gatti con i cani e così via? La Cia ha sostenuto Saddam contro i comunisti iracheni e poi gli Usa hanno dovuto far fuori Saddam. Bin Laden e i Talebani sono stati sostenuti contro i russi e poi sono diventati i peggiori nemici degli Usa. Uno pensa che dopo due colpi di genio di questo livello uno ci rifletta su un po’…
Ma ci si rende conto del danno fatto?
Non sarebbe meglio scegliere con più cura gli alleati?
È una storia che va avanti da sempre, con poche varianti. Komeini non avrebbe mai preso il potere in Iran se gli Usa non avessero finanziato e addestrato lo Scià perché sterminasse i comunisti. E quando i macellai si mettono al lavoro non guardano tanto per il sottile. Ammazzano e torturano comunisti, ma anche socialisti, progressisti, democratici, giornalisti. Alla fine fanno fuori tutti i democratici moderati e restano vivi solo gli estremisti violenti.
Un’azione militare sotto la bandiera dell’Onu poi dovrebbe far guerra in modo diverso da una banda di terroristi. Se gli Usa continuano a seminare morti “per errore”, se non si tolgono i joystick dalle mani di giovani esaltati da crisi ormonali che bombardano con i droni i funerali e i matrimoni oltre ai loro stessi connazionali, a migliaia di chilometri di distanza, non si darà a quelle popolazioni l’idea che si è lì per salvarli…
Si dovrebbe smettere di andare a fare la guerra insieme a dei malati di mente che torturano la gente con grande spasso, felici di documentare le prodezze col telefonino e che non si fanno scrupolo di violentare le ragazze del posto.
Si dovrebbe evitare di usare proiettili all’uranio impoverito che avvelenano le popolazioni e i nostri soldati.
Ma l’altra cosa fondamentale, che si dovrebbe fare per fermare i terroristi, è mettere al primo posto lo sviluppo economico e culturale di questi territori.
L’Occidente spende per fornire servizi essenziali come scuole e formazione, una frazione minima del denaro che usa per comprare armi e mantenere eserciti in missione.
Sarebbero comunque molti soldi che però finiscono a funzionari iper pagati, consulenti faraonici, corruttele e sprechi demenziali. Il risultato è che queste popolazioni, dopo essere state liberate si trovano in uno stato di miseria peggiore di quello che vivevano prima della liberazione… È ovvio che viene loro il sospetto che si vada a casa loro per rubare ogni ricchezza (a proposito come sono finite negli Usa migliaia di opere d’arte trafugate dai musei iracheni?)…
E la cosa incredibile di tutta questa storia è che Obama ha tentato di ridurre il numero dei morti ammazzati per sbaglio dai droni, è arrivato a denunciare le torture, a prendere provvedimenti drastici contro i torturatori… E si è cercato pure di far fruttare gli aiuti allo sviluppo… Ma non ci si riesce. Certo ci sono i lobbisti della guerra, quelli che si arricchiscono nel caos dell’ingovernabilità. Ma il grosso del danno lo fa la cultura, il modo di pensare, i dogmi organizzativi, la burocrazia pedante.
Il grande problema del mondo, come sosteneva l’eccelso Carlo Maria Cipolla è che gli stupidi fanno più danni dei malvagi.
Gli stupidi non riposano mai.
Se volete fare un’altra guerra, prima di tutto prendetevela con gli alleati stupidi. Poi l’Isis si scioglie in una settimana.
PS
Comunque il buon senso avanza. Se vuoi sviluppare la tua visione positiva del futuro non perderti il capolavoro di Hans Rosling, un docufilm con animazioni grafiche mostruose sui progressi che l’umanità sta realizzando contro la povertà.
Alla fine stanno vincendo i pacifici costruttori di progresso. Lentamente, villaggio per villaggio, e senza usare l’aviazione.
Jacopo Fo
Autore, attore e scrittore
Mondo - 18 Febbraio 2015
Terrorismo: a chi mettiamo in conto i prossimi morti italiani?
Indiscutibilmente il Califfato dell’Isis è un pericolo. Sono completamente pazzi e sadici.
Sicuramente bisogna fare qualche cosa per fermarli.
Sicuramente cercheranno di colpire l’Italia.
Sicuramente dobbiamo difenderci.
Però questa volta pregherei in ginocchio i signori che muovono il nostro esercito di usare un po’ anche il cervello.
Nell’amnesia collettiva che ha colpito tutte le tv i commentatori sono (per il 95%) accecati dal panico o dall’ira e rifanno esattamente i discorsi che abbiamo sentito in occasione delle missioni in Somalia, Afghanistan, Iraq e Libia.
Mi piacerebbe poter parlare con queste persone e chiedere loro: avete sostenuto quattro interventi militari che hanno portato a disastri di proporzioni galattiche e dopo anni di morti ci ritroviamo che in questi Paesi la forza dei terroristi è centuplicata, non volete fermarvi un attimo a riflettere? Non vi sfiora il dubbio che ci sia qualche cosa di profondamente sbagliato nel modo nel quale queste guerre sono state condotte?
La guerra è una cosa fin troppo seria per farla alla leggera.
Innanzitutto bisognerebbe essere sicuri che gli alleati degli italiani non si diano la zappa sui piedi nostri e loro.
Se per combattere con il più cattivo del momento ci si allea con il secondo più cattivo sulla piazza non si fa un buon affare… Ti ricordi la storia di quelli che combattono i topi con i gatti e poi i gatti con i cani e così via? La Cia ha sostenuto Saddam contro i comunisti iracheni e poi gli Usa hanno dovuto far fuori Saddam. Bin Laden e i Talebani sono stati sostenuti contro i russi e poi sono diventati i peggiori nemici degli Usa. Uno pensa che dopo due colpi di genio di questo livello uno ci rifletta su un po’…
Ma ci si rende conto del danno fatto?
Non sarebbe meglio scegliere con più cura gli alleati?
È una storia che va avanti da sempre, con poche varianti. Komeini non avrebbe mai preso il potere in Iran se gli Usa non avessero finanziato e addestrato lo Scià perché sterminasse i comunisti. E quando i macellai si mettono al lavoro non guardano tanto per il sottile. Ammazzano e torturano comunisti, ma anche socialisti, progressisti, democratici, giornalisti. Alla fine fanno fuori tutti i democratici moderati e restano vivi solo gli estremisti violenti.
Un’azione militare sotto la bandiera dell’Onu poi dovrebbe far guerra in modo diverso da una banda di terroristi. Se gli Usa continuano a seminare morti “per errore”, se non si tolgono i joystick dalle mani di giovani esaltati da crisi ormonali che bombardano con i droni i funerali e i matrimoni oltre ai loro stessi connazionali, a migliaia di chilometri di distanza, non si darà a quelle popolazioni l’idea che si è lì per salvarli…
Si dovrebbe smettere di andare a fare la guerra insieme a dei malati di mente che torturano la gente con grande spasso, felici di documentare le prodezze col telefonino e che non si fanno scrupolo di violentare le ragazze del posto.
Si dovrebbe evitare di usare proiettili all’uranio impoverito che avvelenano le popolazioni e i nostri soldati.
Ma l’altra cosa fondamentale, che si dovrebbe fare per fermare i terroristi, è mettere al primo posto lo sviluppo economico e culturale di questi territori.
L’Occidente spende per fornire servizi essenziali come scuole e formazione, una frazione minima del denaro che usa per comprare armi e mantenere eserciti in missione.
Sarebbero comunque molti soldi che però finiscono a funzionari iper pagati, consulenti faraonici, corruttele e sprechi demenziali. Il risultato è che queste popolazioni, dopo essere state liberate si trovano in uno stato di miseria peggiore di quello che vivevano prima della liberazione… È ovvio che viene loro il sospetto che si vada a casa loro per rubare ogni ricchezza (a proposito come sono finite negli Usa migliaia di opere d’arte trafugate dai musei iracheni?)…
E la cosa incredibile di tutta questa storia è che Obama ha tentato di ridurre il numero dei morti ammazzati per sbaglio dai droni, è arrivato a denunciare le torture, a prendere provvedimenti drastici contro i torturatori… E si è cercato pure di far fruttare gli aiuti allo sviluppo… Ma non ci si riesce. Certo ci sono i lobbisti della guerra, quelli che si arricchiscono nel caos dell’ingovernabilità. Ma il grosso del danno lo fa la cultura, il modo di pensare, i dogmi organizzativi, la burocrazia pedante.
Il grande problema del mondo, come sosteneva l’eccelso Carlo Maria Cipolla è che gli stupidi fanno più danni dei malvagi.
Gli stupidi non riposano mai.
Se volete fare un’altra guerra, prima di tutto prendetevela con gli alleati stupidi. Poi l’Isis si scioglie in una settimana.
PS
Comunque il buon senso avanza. Se vuoi sviluppare la tua visione positiva del futuro non perderti il capolavoro di Hans Rosling, un docufilm con animazioni grafiche mostruose sui progressi che l’umanità sta realizzando contro la povertà.
Alla fine stanno vincendo i pacifici costruttori di progresso. Lentamente, villaggio per villaggio, e senza usare l’aviazione.
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Roma, 27 feb. (Adnkronos) - "I continui rinvii del governo Meloni sembravano indirizzati a portare a compimento qualcosa di più della semplice propaganda, ma invece si va verso il nulla. Tre miliardi rispetto alla marea di aumenti sulle bollette sono davvero poca cosa, quasi una presa in giro. Milioni di cittadini stanno subendo rincari di quasi il 40%, migliaia di aziende rischiano la chiusura e altrettanti lavoratori il proprio posto. Ma d'altronde sbagliamo noi a stupirci. Per il governo Meloni il modello d'imprenditoria è quello della ministra Santanchè. Sbaglia chi si spacca la schiena come i cittadini che cercano di far quadrare i conti a fine mese o le imprese che fanno di tutto per stare sul mercato. Per Giorgia Meloni la cosa migliore è cercare qualche santo in paradiso o, meglio ancora, qualche amicizia che conti". Così in una nota Riccardo Ricciardi, capogruppo M5S alla Camera.
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - "Ci sono modalità diverse con le quali ci si rapporta a Trump. Credo che la presidente Meloni senta la responsabilità di essere un ponte fra l'Europa e l'America dati i suoi buoni rapporti con Trump". Lo ha detto l'eurodeputata di Fi, Letizia Moratti, a Otto e mezzo su La7.
"Sul tema dei dazi, credo che Trump sia uno shock per l'Europa, uno stimolo positivo perché l'Ue può mettere in atto le riforme richieste nel rapporto Draghi e Letta che chiedono un'Europa più competitiva, più favorevole agli investimenti, con una transizione energetica sostenibile e quindi in grado di sostenere il welfare."
"Siamo alleati storici degli Usa - continua Moratti - e in questo momento dobbiamo avere la consapevolezza di dover comunque avere a che fare con un presidente eletto ed anche amato dai cittadini americani. L'Europa non può permettersi di non avere un dialogo con Trump. Sono moderata e liberale e il suo stile non mi appartiene ma nell'ambito del mio ruolo di parlamentare europea credo sia dovere rispondergli con fermezza e immediatezza ma cercando sempre il dialogo che porta vantaggi reciproci, come ha detto oggi la presidente Metsola."
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - Nel momento in cui Donald Trump "fa saltare l'ordine internazionale basato sul multilateralismo" e "mette a rischio l'unità europea", è importante non far mancare "il nostro sostegno all'Ucraina" parallelamente ai negoziati che "non potranno coinvolgere Europa e Ucraina". Così Alessandro Alfieri, coordinatore di Energia Popolare, alla Direzione del Pd.
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - “Il giorno in cui Eni annuncia un utile di 14,3 miliardi di euro, la maggioranza presenta un decreto truffa che non affronta la vera questione di come ridurre il peso delle bollette. Il Governo Meloni per aiutare veramente le famiglie italiane avrebbe dovuto tassare gli extraprofitti, rivedere la decisione di trasferire 4,5 milioni di famiglie dal mercato tutelato a quello libero, e puntare sulle rinnovabili invece che sul gas". Così Angelo Bonelli, Co-Portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra.
"La realtà dei fatti resta una sola: il governo di Giorgia Meloni ha favorito i grandi colossi energetici, che hanno accumulato extraprofitti per oltre 60 miliardi di euro, mentre le famiglie italiane hanno visto raddoppiare le bollette e molte sono costrette a non riscaldarsi per paura di non poterle pagare".
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - “Benissimo il governo sulle bollette: previsti tre miliardi che andranno a sostegno di imprese e almeno 8 milioni di famiglie. Dalle parole ai fatti”. Così Armando Siri, Consigliere per le politiche economiche del Vicepremier Matteo Salvini e coordinatore dipartimenti Lega.
Roma, 27 feb (Adnkronos) - "Alcune veloci considerazioni a partire dalle cose che credo vadano meglio precisate. La prima: non siamo stati e non siamo di fronte a postura bellicista dell’Europa. Non è mai stata l’Ue a voler fare o a voler continuare la guerra e non è nemmeno vero che la mancanza di iniziative di pace siano dipese da una mancanza di volontà politica della ue. È stato Putin a rifiutare sempre ogni dialogo, quel dialogo che oggi riconosce a Trump perché lo legittima come suo alleato", Lo ha detto la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, alla Direzione del Pd.
"Occorre spingere con forza per un’autonomia strategica e politica dell’Europa, iniziando subito il percorso di cooperazione sulla difesa perché non saranno le buone intenzioni a rendere forte l’Unione Europea ma la capacità di imporsi e esercitare deterrenza, non escludendo nessuna opzione che sarà necessario adottare e che sarà stabilita in quadro di solidarietà europea".
"Per noi, democratici e europei, è il tempo di decidere - aggiunge Picierno- se essere solo un pezzetto di un Risiko in cui altri tirano i dadi o se essere un continente libero e forte. E va chiarito tanto ai nemici della democrazia quanto ai nostri alleati, senza perdere altro tempo e senza cincischiare noi: l’unica lotta che definisce il nostro tempo e il campo della politica, oggi, è quella dell’europeismo e in difesa delle democrazie liberali e delle libertà dei popoli".
"Siamo noi tutti in questo campo? Pensiamo ad un'alternativa alla destra che parta da questo campo? A me onestamente non è ancora chiaro. Sarei felice di essere smentita, ovviamente. Ma servono parole chiare che vanno pronunciate senza più giocare a nascondino. Crediamo tutti in un’Europa competitiva, con attori strategici del mercato più grandi e forti, un’Europa pronta ad affrontare le crisi internazionali sul piano politico e militare? Perchè questa è l’Europa che serve al mondo e agli europei. Non domani, oggi".
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - Giorgia Meloni, "nell’incontro di Parigi c’era in ritardo e di malavoglia. Intanto partecipa con trasporto e passione agli incontri della destra mondiale che considera l’Europa un incidente della storia. A Kyiv alle celebrazioni per il terzo anno della resistenza, non c’era proprio. A dir il vero ero sola proprio come italiana, ma con tanti colleghi progressisti e socialisti, c’era il mondo libero, i leader e parlamentari progressisti consapevoli della sfida che abbiamo di fronte e che il tempo di agire è ora". Lo ha detto la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, alla Direzione del Pd.