“Ho messo in mezzo anche il sindaco”. A parlare è Marco Arduini, il dentista che faceva da mediatore tra l’amministrazione comunale di Verona e gli imprenditori calabresi ritenuti dagli inquirenti legati alla ‘ndrangheta. Il sindaco è il leghista Flavio Tosi il cui nome è finito nell’informativa del Nucleo investigativo dei carabinieri di Crotone che, nel gennaio 2012, decise di pedinare il segretario veneto del Carroccio in occasione di una sua trasferta in Calabria. Ci sono decine di intercettazioni nell’informativa dei carabinieri sui rapporti tra il suo assessore comunale di Verona Marco Giorlo e gli imprenditori Giardino, da anni residenti in Veneto ma originari di Isola Capo Rizzuto dove sono considerati contigui alle cosche.
Una brutta storia di appalti pilotati, voti e, soprattutto, tanti soldi pubblici su cui la famiglia calabrese voleva mettere le mani. Vicende su cui la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro vuole fare chiarezza. Telefonate e incontri dai quali emerge l’appoggio elettorale dei calabresi all’assessore Giorlo, ma anche il fatto che Flavio Tosi sarebbe stato debitamente informato delle pretese dei Giardino che non puntavano solo alla gestione di un centro sportivo e alla “sostituzione di tutte le illuminazioni a Verona”. Volevano diventare proprietari pure di un asilo comunale. E per farlo si erano rivolti a Marco Arduini, il dentista che (dagli elementi in mano agli inquirenti) sembra avere avuto l’hobby del mediatore tra i politici che hanno bisogno di voti per essere eletti e gli imprenditori affamati di appalti.
“Se era possibile – dice Alfonso Giardino al ‘dentista’ amico dell’assessore Giorlo – sull’asilo avevo pensato una cosa… di investimento in pratica, se si poteva collaborare ma come proprietario però… perché so che questi asili… Partecipare proprio come, comprarlo hai capito, cioé l’asilo”. Un’idea che piace ad Arduini il quale non esita a rispondere positivamente ai desiderata dell’imprenditore calabrese: “Si, ma si può. Sono aperto a tutto io. Allora, io adesso ho messo in mezzo anche il sindaco, tramite… e poi a loro gli fa solo piacere… anche io gliel’ho detto ‘guarda che una parte siamo disposti ad assorbirlo”. Giardino ha paura di non essere preso sul serio: “Ma sì, io non sto scherzando, ma guarda che è un affarone, un asilo è un affarone”. “Eh be, – replica il ‘dentista’ – adesso, va bene ma domani ne parliamo con Marco (l’assessore Giorlo, ndr)”.
Poco prima era stato Franco Giardino a informare il cugino Alfonso che, per l”affarone’ dell’asilo, il loro amico al Comune aveva interessato il primo cittadino di Verona: “Lo stava acchiappando anche per il fatto dell’asilo… che si dovevano incontrare anche con Tosi”. L’uomo chiave dentro il Palazzo Comune è l’assessore allo Sport Marco Giorlo. La trascrizione delle intercettazioni telefoniche e ambientali ancora ha molti “omissis” e questo lascia pensare che i carabinieri hanno in mano molto di più delle informative depositate dalla Dda di Catanzaro nel troncone calabrese dell’inchiesta “Aemilia”. Tuttavia è già emerso che gli imprenditori di Crotone hanno sostenuto l’assessore Giorlo nella campagna elettorale per le comunali con la promessa di accaparrarsi alcuni appalti di Verona. Ne parlano i due imprenditori il 4 luglio 2012 quando Alfonso Giardino dice al cugino Vincenzo: “Quello che mi ha salutato era lui, era l’assessore, hai capito? Il Signore mi è testimone è lui, ho mangiato con lui vedi. Se ne sta andando ora, hai capito che mi ha dato pure Enzì (Vincenzo, ndr), che mi ha dato pure un centro sportivo nelle mani Enzì, hai capito?… Sono andato e l’ho visto. Mi ha detto ‘se vuoi a fine mese chiudi il contratto ed è tuo’. Non ti sto parlando di banane Enzì, ti sto parlando di fatti, questo qua però noi lo abbiano aiutato Enzì che Fronzo (si tratta di Alfonso lui stesso, ndr) l’ha aiutato davvero a questo cristiano, l’ho aiutato davvero e te lo posso giurare dove, se si trova alla poltrona si trova per me questo che gli ho trovato non so quanti voti. Quanti gliene ho tirati fuori non hai nemmeno idea tu, mi sono massacrato giorni e giorni però ora vedi grazie a Dio è riconoscente, mi ha detto: ‘Io per i Giardino faccio tutto, per i Giardino perché a me mi hanno aiutato’. Mi ha detto lui siccome è responsabile di tutti i centri sportivi di Verona, di tutti, sono i suoi, sotto le sue mani… È una persona seria”.
Le settimane passano e delle tante promesse, a fine luglio 2012 solo il centro sportivo sembra possa finire in mano agli imprenditori di Isola Capo Rizzuto, che iniziano ad avere qualche dubbio sull’assessore, per il quale tanto si sarebbero spesi durante la campagna elettorale per il Comune di Verona. “Domani glielo dico – è la frase intercettata dai carabinieri sul telefono di Alfonso Giardino – Marco (Giorlo, ndr) per i fondelli noi non ci facciamo prendere da nessuno… Noi non siamo Marco il ‘dentista’. Perché lui ha dato una parola e quella parola la deve portare a termine, non si deve tirare indietro. E che facciamo qua. È andato sopra il trono e si dimentica di quelli che lo hanno mandato sulla poltrona”. E sempre nella stessa intercettazione, espressamente l’imprenditore fa capire che dietro di lui c’è la “famiglia” che aspetta risposte dal Comune di Tosi: “Siamo disperati, non sappiamo cosa dobbiamo combinare, e noi abbiamo tutti questi zii che quando li vedo mi devo nascondere. Ci deve tirare fuori il lavoro. Che vuoi fare: giardinaggio, pulizia… tira fuori il lavoro, hai capito? Centro sportivo e come si deve, che ci mettiamo tutti la dentro a lavorare, però noi abbiamo cristiani sulle spalle a cui abbiamo dato una parola ed io per te ho fatto la figura del pagliaccio, chiaro, chiaro…”.
Intanto Jacopo Berti, il candidato del Movimento 5 Stelle a governatore del Veneto, dopo la pubblicazione delle intercettazioni chiede al primo cittadino di fare un passo indietro: “Tosi si deve dimettere, buttiamo fuori la mafia dal Veneto e chi ce l’ha fatta entrare. Dalle carte dell’ichiesta ‘Aemilia’, sulla mafia al nord, emerge un quadro disgustoso del quale il segretario regionale della Lega Nord Tosi è il protagonista”.
Mafie
Verona, l’imprenditore “legato ai clan” e l’assessore di Tosi: “Gli ho trovato i voti”
Le intercettazioni nell'inchiesta calabrese sui rapporti tra l'ex assessore di Tosi Marco Giorlo i colletti bianchi legati, secondo i carabinieri, alla 'ndrangheta crotonese. L'intermediario Arduini: "Ho messo in mezzo il sindaco". Tra gli affari, l'acquisto di un asilo
“Ho messo in mezzo anche il sindaco”. A parlare è Marco Arduini, il dentista che faceva da mediatore tra l’amministrazione comunale di Verona e gli imprenditori calabresi ritenuti dagli inquirenti legati alla ‘ndrangheta. Il sindaco è il leghista Flavio Tosi il cui nome è finito nell’informativa del Nucleo investigativo dei carabinieri di Crotone che, nel gennaio 2012, decise di pedinare il segretario veneto del Carroccio in occasione di una sua trasferta in Calabria. Ci sono decine di intercettazioni nell’informativa dei carabinieri sui rapporti tra il suo assessore comunale di Verona Marco Giorlo e gli imprenditori Giardino, da anni residenti in Veneto ma originari di Isola Capo Rizzuto dove sono considerati contigui alle cosche.
Una brutta storia di appalti pilotati, voti e, soprattutto, tanti soldi pubblici su cui la famiglia calabrese voleva mettere le mani. Vicende su cui la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro vuole fare chiarezza. Telefonate e incontri dai quali emerge l’appoggio elettorale dei calabresi all’assessore Giorlo, ma anche il fatto che Flavio Tosi sarebbe stato debitamente informato delle pretese dei Giardino che non puntavano solo alla gestione di un centro sportivo e alla “sostituzione di tutte le illuminazioni a Verona”. Volevano diventare proprietari pure di un asilo comunale. E per farlo si erano rivolti a Marco Arduini, il dentista che (dagli elementi in mano agli inquirenti) sembra avere avuto l’hobby del mediatore tra i politici che hanno bisogno di voti per essere eletti e gli imprenditori affamati di appalti.
“Se era possibile – dice Alfonso Giardino al ‘dentista’ amico dell’assessore Giorlo – sull’asilo avevo pensato una cosa… di investimento in pratica, se si poteva collaborare ma come proprietario però… perché so che questi asili… Partecipare proprio come, comprarlo hai capito, cioé l’asilo”. Un’idea che piace ad Arduini il quale non esita a rispondere positivamente ai desiderata dell’imprenditore calabrese: “Si, ma si può. Sono aperto a tutto io. Allora, io adesso ho messo in mezzo anche il sindaco, tramite… e poi a loro gli fa solo piacere… anche io gliel’ho detto ‘guarda che una parte siamo disposti ad assorbirlo”. Giardino ha paura di non essere preso sul serio: “Ma sì, io non sto scherzando, ma guarda che è un affarone, un asilo è un affarone”. “Eh be, – replica il ‘dentista’ – adesso, va bene ma domani ne parliamo con Marco (l’assessore Giorlo, ndr)”.
Poco prima era stato Franco Giardino a informare il cugino Alfonso che, per l”affarone’ dell’asilo, il loro amico al Comune aveva interessato il primo cittadino di Verona: “Lo stava acchiappando anche per il fatto dell’asilo… che si dovevano incontrare anche con Tosi”. L’uomo chiave dentro il Palazzo Comune è l’assessore allo Sport Marco Giorlo. La trascrizione delle intercettazioni telefoniche e ambientali ancora ha molti “omissis” e questo lascia pensare che i carabinieri hanno in mano molto di più delle informative depositate dalla Dda di Catanzaro nel troncone calabrese dell’inchiesta “Aemilia”. Tuttavia è già emerso che gli imprenditori di Crotone hanno sostenuto l’assessore Giorlo nella campagna elettorale per le comunali con la promessa di accaparrarsi alcuni appalti di Verona. Ne parlano i due imprenditori il 4 luglio 2012 quando Alfonso Giardino dice al cugino Vincenzo: “Quello che mi ha salutato era lui, era l’assessore, hai capito? Il Signore mi è testimone è lui, ho mangiato con lui vedi. Se ne sta andando ora, hai capito che mi ha dato pure Enzì (Vincenzo, ndr), che mi ha dato pure un centro sportivo nelle mani Enzì, hai capito?… Sono andato e l’ho visto. Mi ha detto ‘se vuoi a fine mese chiudi il contratto ed è tuo’. Non ti sto parlando di banane Enzì, ti sto parlando di fatti, questo qua però noi lo abbiano aiutato Enzì che Fronzo (si tratta di Alfonso lui stesso, ndr) l’ha aiutato davvero a questo cristiano, l’ho aiutato davvero e te lo posso giurare dove, se si trova alla poltrona si trova per me questo che gli ho trovato non so quanti voti. Quanti gliene ho tirati fuori non hai nemmeno idea tu, mi sono massacrato giorni e giorni però ora vedi grazie a Dio è riconoscente, mi ha detto: ‘Io per i Giardino faccio tutto, per i Giardino perché a me mi hanno aiutato’. Mi ha detto lui siccome è responsabile di tutti i centri sportivi di Verona, di tutti, sono i suoi, sotto le sue mani… È una persona seria”.
Le settimane passano e delle tante promesse, a fine luglio 2012 solo il centro sportivo sembra possa finire in mano agli imprenditori di Isola Capo Rizzuto, che iniziano ad avere qualche dubbio sull’assessore, per il quale tanto si sarebbero spesi durante la campagna elettorale per il Comune di Verona. “Domani glielo dico – è la frase intercettata dai carabinieri sul telefono di Alfonso Giardino – Marco (Giorlo, ndr) per i fondelli noi non ci facciamo prendere da nessuno… Noi non siamo Marco il ‘dentista’. Perché lui ha dato una parola e quella parola la deve portare a termine, non si deve tirare indietro. E che facciamo qua. È andato sopra il trono e si dimentica di quelli che lo hanno mandato sulla poltrona”. E sempre nella stessa intercettazione, espressamente l’imprenditore fa capire che dietro di lui c’è la “famiglia” che aspetta risposte dal Comune di Tosi: “Siamo disperati, non sappiamo cosa dobbiamo combinare, e noi abbiamo tutti questi zii che quando li vedo mi devo nascondere. Ci deve tirare fuori il lavoro. Che vuoi fare: giardinaggio, pulizia… tira fuori il lavoro, hai capito? Centro sportivo e come si deve, che ci mettiamo tutti la dentro a lavorare, però noi abbiamo cristiani sulle spalle a cui abbiamo dato una parola ed io per te ho fatto la figura del pagliaccio, chiaro, chiaro…”.
Intanto Jacopo Berti, il candidato del Movimento 5 Stelle a governatore del Veneto, dopo la pubblicazione delle intercettazioni chiede al primo cittadino di fare un passo indietro: “Tosi si deve dimettere, buttiamo fuori la mafia dal Veneto e chi ce l’ha fatta entrare. Dalle carte dell’ichiesta ‘Aemilia’, sulla mafia al nord, emerge un quadro disgustoso del quale il segretario regionale della Lega Nord Tosi è il protagonista”.
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Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".