“Vergogna”, così Matteo Renzi ha commentato la lettera, pubblicata da il Fatto Quotidiano, del consigliere della Rai Antonio Verro al suo dante causa Silvio Berlusconi. In questo caso non possiamo che condividere lo sdegno del presidente del Consiglio. Quella lettera, e la puntuale e rigorosa ricostruzione del contesto curata da Antonello Caporale e Carlo Tecce, con la puntualità ed il rigore di sempre, hanno riportato alla memoria una stagione che molti avrebbero voluto dimenticare nel segno di una malintesa e maleodorante idea di pacificazione.
Proprio per questo chi ha provato sdegno e vergogna, soprattutto se ricopre incarichi istituzionali, politici o aziendali, ha il dovere di tramutare il sacrosanto moto di ripulsa in azione, immediata e radicale, per rimuovere le cause che hanno prodotto non solo quella lettera,ma anche editti bulgari, censure, le espulsioni dei Santoro, dei Biagi, dei Travaglio, dei Luttazzi….Peraltro sarà il caso di non dimenticare che anche il direttore di Rai3, Paolo Ruffini, fu rimosso a seguito di una campagna ben orchestrata e che, contro la sua rimozione, votò da solo il consigliere Nino Rizzo Nervo. Chi tentò di denunciare quello scempio fu spesso liquidato come “antiberlusconiano di professione”.
Insieme alla lettera pubblicata dal Fatto, andrebbero rilette tutte quelle intercettazioni telefoniche che, al di là delle ipotesi di reato, hanno svelato l’esistenza di un gruppo politico e mediatico, coordinato e alle dipendenza del conflitto di interesse dell’allora presidente del Consiglio, nonché proprietario di un impero editoriale, nonché controllore della Rai. Nel mirino dei mazzieri terminarono anche persone indicate dal centrodestra medesimo, ma che ad un certo punto tentativo di far prevalere le ragioni della Rai rispetto agli ordini della Banda RaiSet, ci riferiamo, per fare un esempio, all’ex direttore di Rai 2 Massimo Liofredi, cacciato per aver deciso di mandare in onda comunque “Servizio pubblico“.
Questa è la vergogna da eliminare, ora e subito e si chiama conflitto di interesse. Spetta al governo presentare la legge e chiederne l’approvazione senza ulteriori rinvii. Allo stesso modo serve una nuova legge sulla Rai che superi la legge Gasparri, recidendo il controllo diretto da parte dei partiti e dei governi. Magari sarà anche il caso di definire una “Carta delle competenze e delle incompatibilità” per definire i requisiti etici e professionali delle candidate e dei candidati.
Qualcuno è arrivato a mettere in dubbio l’autenticità della lettera pubblicata dal Fatto, anzi il consigliere Verro ha definito la lettera “completamente falsa”. Basterà citare in giudizio il giornale ed attendere con fiducia la prima udienza, siamo certi che la redazione del Fatto si presenterà in aula senza incertezza alcuna, e con qualche valigia di documenti al seguito, e sarà anche accompagnata da quanti quelle minacce e quelle intimidazioni le hanno davvero vissute e subite. Forse sarebbe più elegante se il consigliere chiedesse scusa e salutasse sua sponte.
O si dimette o lo fanno dimettere, tertium non datur, altrimenti, per utilizzare l’espressione di Renzi, la vergogna travolgerebbe la Rai di ieri e di oggi. Nel frattempo sarà il caso di chiedere scusa agli espulsi di allora e di proporre agli esclusi l’immediato rientro e chiudere davvero la più brutta pagina del servizio pubblico dal giorno della sua fondazione.
Beppe Giulietti
Giornalista
Media & Regime - 20 Febbraio 2015
Rai, quella ‘vergogna’ del caso Verro si chiama conflitto di interessi
Proprio per questo chi ha provato sdegno e vergogna, soprattutto se ricopre incarichi istituzionali, politici o aziendali, ha il dovere di tramutare il sacrosanto moto di ripulsa in azione, immediata e radicale, per rimuovere le cause che hanno prodotto non solo quella lettera,ma anche editti bulgari, censure, le espulsioni dei Santoro, dei Biagi, dei Travaglio, dei Luttazzi….Peraltro sarà il caso di non dimenticare che anche il direttore di Rai3, Paolo Ruffini, fu rimosso a seguito di una campagna ben orchestrata e che, contro la sua rimozione, votò da solo il consigliere Nino Rizzo Nervo. Chi tentò di denunciare quello scempio fu spesso liquidato come “antiberlusconiano di professione”.
Insieme alla lettera pubblicata dal Fatto, andrebbero rilette tutte quelle intercettazioni telefoniche che, al di là delle ipotesi di reato, hanno svelato l’esistenza di un gruppo politico e mediatico, coordinato e alle dipendenza del conflitto di interesse dell’allora presidente del Consiglio, nonché proprietario di un impero editoriale, nonché controllore della Rai. Nel mirino dei mazzieri terminarono anche persone indicate dal centrodestra medesimo, ma che ad un certo punto tentativo di far prevalere le ragioni della Rai rispetto agli ordini della Banda RaiSet, ci riferiamo, per fare un esempio, all’ex direttore di Rai 2 Massimo Liofredi, cacciato per aver deciso di mandare in onda comunque “Servizio pubblico“.
Questa è la vergogna da eliminare, ora e subito e si chiama conflitto di interesse. Spetta al governo presentare la legge e chiederne l’approvazione senza ulteriori rinvii. Allo stesso modo serve una nuova legge sulla Rai che superi la legge Gasparri, recidendo il controllo diretto da parte dei partiti e dei governi. Magari sarà anche il caso di definire una “Carta delle competenze e delle incompatibilità” per definire i requisiti etici e professionali delle candidate e dei candidati.
Qualcuno è arrivato a mettere in dubbio l’autenticità della lettera pubblicata dal Fatto, anzi il consigliere Verro ha definito la lettera “completamente falsa”. Basterà citare in giudizio il giornale ed attendere con fiducia la prima udienza, siamo certi che la redazione del Fatto si presenterà in aula senza incertezza alcuna, e con qualche valigia di documenti al seguito, e sarà anche accompagnata da quanti quelle minacce e quelle intimidazioni le hanno davvero vissute e subite. Forse sarebbe più elegante se il consigliere chiedesse scusa e salutasse sua sponte.
O si dimette o lo fanno dimettere, tertium non datur, altrimenti, per utilizzare l’espressione di Renzi, la vergogna travolgerebbe la Rai di ieri e di oggi. Nel frattempo sarà il caso di chiedere scusa agli espulsi di allora e di proporre agli esclusi l’immediato rientro e chiudere davvero la più brutta pagina del servizio pubblico dal giorno della sua fondazione.
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Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.