Solo grazie alle ripetute insistenze della società civile organizzata che vuole vederci chiaro cominciano oggi a trapelare alcuni iniziali e limitati elementi informativi sul cosiddetto Ttip (Transatlantic Trade and Investments Partnership, Partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti). E’ il caso di analizzare alcuni di questi documenti. Occorre considerare come si tratti di testi trapelati (leaked), ma non originariamente destinati alla pubblica circolazione, a conferma del clima di segretezza in cui vengono dibattute questioni che influenzeranno profondamente la vita di ciascuno di noi.
Per dirla un po’ rozzamente ma in modo efficace e abbastanza veritiero, scopo di questo trattato è liquidare completamente le potestà normative in settori di importanza strategica per consegnarne la regolamentazione (o meglio la deregolamentazione) al cosiddetto mercato, leggi le imprese, con particolare riguardo ovviamente a quelle più potenti. L’Occidente capitalistico sta insomma negoziando la fine definitiva dello spazio e dei beni pubblici e l’entrata nella fase della compiuta, completa e irreversibile privatizzazione di ogni cosa e della legittimazione totale di ogni potere privato.
Si veda ad esempio, nel testo trapelato relativo alla cosiddetta ‘cooperazione normativa‘ (parte fondamentale del trattato che si sta negoziando), l’art. 5, secondo il quale ciascuna parte (Unione europea da un lato e Stati Uniti dall’altro) si impegna a trasmettere, almeno una volta all’anno, la lista delle misure che si intendono adottare, specificandone l’impatto prevedibile su commercio e investimenti, assunti a supremi riferimenti normativi. Non solo. E’ anche prevista, dagli artt. successivi, la sottoposizione di queste misure al giudizio e alla consultazione dei cosiddetti stakeholder, la valutazione dell’impatto di ogni misura, comprese quelle adottate dalle autorità locali, su commercio e investimenti, ecc.
Alle imprese viene in tal modo offerto un diritto di veto sostanziale su ogni legislazione. Quanto tali procedure siano poco compatibili con la democrazia, sia pure rappresentativa, delegata o di stampo “borghese”, dovrebbe essere chiaro a chiunque. Come i settori dominanti intendano la democrazia e quanto la tengano in conto, risulta del resto evidente analizzando le recenti vicende della Grecia, rispetto alle quali solo la caparbia capacità di iniziativa di Tsipras e del suo governo sta mantenendo in piedi, nonostante gufi e menagramo di destra, centro e ‘sinistra’, una prospettiva di governo effettivamente attenta ai bisogni della gente e non a quelli delle imprese. Per ironia sublime del linguaggio, la sottosezione in cui sono comprese le norme appena menzionate è intitolata alla ‘trasparenza’, che i negoziatori clandestini del trattato intendono con riferimento evidente a quella nei confronti dei loro mandanti, e cioè le imprese private, specie se multinazionali.
A che genere di futuro sia destinata una società che affida i propri destini ai privati risulta evidente dallo stato deplorevole in cui oggi è ridotta l’Europa e soprattutto l’Italia, Paese il cui governo ha oramai definitivamente e completamente identificato il benessere pubblico con il potere di un padronato che, come pochi altri al mondo, si distingue per sprezzo della collettività, propensione all’elusione e all’evasione fiscale, scarsa produttività e, con qualche eccezione, scarsa propensione all’innovazione, se non nel senso dell’aumento dello sfruttamento della classe lavoratrice. Il segno più evidente di questa decadenza senza fine, oggi adeguatamente rappresentata dal governo Renzi è la disoccupazione giovanile, che si accompagna appunto allo sfruttamento selvaggio e senza alcun limite, grazie anche al Jobs act, dei lavoratori e delle lavoratrici. Una logica di cui è fortemente intriso l’accordo in questione. Se passasse si avrebbe un ulteriore peggioramento di una situazione già da tempo compromessa. Verrebbe fra l’altro spinta ulteriormente la liberalizzazione della finanza che ha già prodotto enormi guasti in tutto il pianeta. Per ulteriori spunti critici si vedano gli interventi di Alessandra Algostino e quello di Andrea Baranes.
E’ quindi fondamentale mobilitarsi contro il Ttip per impedirne l’approvazione, imponendo al Parlamento europeo, questo surrogato del tutto insufficiente della sovranità popolare a livello continentale, di votare contro. Cominciamo con il firmare questa petizione.
Fabio Marcelli
Giurista internazionale
Economia & Lobby - 26 Febbraio 2015
Commercio mondiale, nel Ttip legge e sovranità pubblica in mano ai privati
Solo grazie alle ripetute insistenze della società civile organizzata che vuole vederci chiaro cominciano oggi a trapelare alcuni iniziali e limitati elementi informativi sul cosiddetto Ttip (Transatlantic Trade and Investments Partnership, Partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti). E’ il caso di analizzare alcuni di questi documenti. Occorre considerare come si tratti di testi trapelati (leaked), ma non originariamente destinati alla pubblica circolazione, a conferma del clima di segretezza in cui vengono dibattute questioni che influenzeranno profondamente la vita di ciascuno di noi.
Per dirla un po’ rozzamente ma in modo efficace e abbastanza veritiero, scopo di questo trattato è liquidare completamente le potestà normative in settori di importanza strategica per consegnarne la regolamentazione (o meglio la deregolamentazione) al cosiddetto mercato, leggi le imprese, con particolare riguardo ovviamente a quelle più potenti. L’Occidente capitalistico sta insomma negoziando la fine definitiva dello spazio e dei beni pubblici e l’entrata nella fase della compiuta, completa e irreversibile privatizzazione di ogni cosa e della legittimazione totale di ogni potere privato.
Si veda ad esempio, nel testo trapelato relativo alla cosiddetta ‘cooperazione normativa‘ (parte fondamentale del trattato che si sta negoziando), l’art. 5, secondo il quale ciascuna parte (Unione europea da un lato e Stati Uniti dall’altro) si impegna a trasmettere, almeno una volta all’anno, la lista delle misure che si intendono adottare, specificandone l’impatto prevedibile su commercio e investimenti, assunti a supremi riferimenti normativi. Non solo. E’ anche prevista, dagli artt. successivi, la sottoposizione di queste misure al giudizio e alla consultazione dei cosiddetti stakeholder, la valutazione dell’impatto di ogni misura, comprese quelle adottate dalle autorità locali, su commercio e investimenti, ecc.
Alle imprese viene in tal modo offerto un diritto di veto sostanziale su ogni legislazione. Quanto tali procedure siano poco compatibili con la democrazia, sia pure rappresentativa, delegata o di stampo “borghese”, dovrebbe essere chiaro a chiunque. Come i settori dominanti intendano la democrazia e quanto la tengano in conto, risulta del resto evidente analizzando le recenti vicende della Grecia, rispetto alle quali solo la caparbia capacità di iniziativa di Tsipras e del suo governo sta mantenendo in piedi, nonostante gufi e menagramo di destra, centro e ‘sinistra’, una prospettiva di governo effettivamente attenta ai bisogni della gente e non a quelli delle imprese. Per ironia sublime del linguaggio, la sottosezione in cui sono comprese le norme appena menzionate è intitolata alla ‘trasparenza’, che i negoziatori clandestini del trattato intendono con riferimento evidente a quella nei confronti dei loro mandanti, e cioè le imprese private, specie se multinazionali.
A che genere di futuro sia destinata una società che affida i propri destini ai privati risulta evidente dallo stato deplorevole in cui oggi è ridotta l’Europa e soprattutto l’Italia, Paese il cui governo ha oramai definitivamente e completamente identificato il benessere pubblico con il potere di un padronato che, come pochi altri al mondo, si distingue per sprezzo della collettività, propensione all’elusione e all’evasione fiscale, scarsa produttività e, con qualche eccezione, scarsa propensione all’innovazione, se non nel senso dell’aumento dello sfruttamento della classe lavoratrice. Il segno più evidente di questa decadenza senza fine, oggi adeguatamente rappresentata dal governo Renzi è la disoccupazione giovanile, che si accompagna appunto allo sfruttamento selvaggio e senza alcun limite, grazie anche al Jobs act, dei lavoratori e delle lavoratrici. Una logica di cui è fortemente intriso l’accordo in questione. Se passasse si avrebbe un ulteriore peggioramento di una situazione già da tempo compromessa. Verrebbe fra l’altro spinta ulteriormente la liberalizzazione della finanza che ha già prodotto enormi guasti in tutto il pianeta. Per ulteriori spunti critici si vedano gli interventi di Alessandra Algostino e quello di Andrea Baranes.
E’ quindi fondamentale mobilitarsi contro il Ttip per impedirne l’approvazione, imponendo al Parlamento europeo, questo surrogato del tutto insufficiente della sovranità popolare a livello continentale, di votare contro. Cominciamo con il firmare questa petizione.
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Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Una risoluzione che dimostra che se il Pd discute sa fare la sintesi. Spendere di più per la difesa europea in linea con libro bianco che ottiene il via libera e impegno a non aumentare i bilanci nazionali senza condizionalità che spingano verso la difesa comune”. Lo scrive Simona Malpezzi, senatrice del Pd, sui social.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - “Giorgia Meloni oggi ha parlato di tutto tranne che del ruolo che l’Europa deve avere. Ha però parlato molto di Trump, a cui si è affidata per la soluzione della guerra in Ucraina. In pratica, sulle grandi questioni internazionali, Meloni scarica l’Europa e, politicamente, consegna l’Italia totalmente nelle mani degli Usa, omettendo tra l’altro che le proposte da lei avanzate sono state tutte puntualmente ignorate dal presidente americano. Altro che sovranismo, autorevolezza e ruolo ritrovato dell’Italia”. Lo afferma il segretario di +Europa, Riccardo Magi.
“L’Europa che vuole Meloni è una Europa vassalla di Trump e di Musk, che non costruisce una propria difesa, che accetta passivamente i dazi e che osserva immobile che Russia e Usa si spartiscano l’Ucraina. In questo scenario, Meloni non disegna nè immagina un ruolo dell’Europa, sperando che la zatterina Italia non affondi nell’Atlantico. Tutto l’opposto di quello che chiediamo noi: Europa federale fino agli Stati Uniti d’Europa, esercito comune, politica estera comune, e più integrazione europea. In due parole: più Europa”, conclude Magi.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Nel valzer di poltrone Rai, che inizierà giovedì con una prima tornata di nomine, entrerà presto anche Roberto Genovesi, in procinto di assumere l'incarico di direttore di Rai Kids. A quanto apprende l'Adnkronos, lo scrittore e docente, attuale direttore di Rai Libri (la casa editrice della Rai), prenderà presto la guida di Rai Kids, quando Luca Milano (67 anni il 31 marzo) andrà in pensione. La nomina di Genovesi dunque dovrebbe riguardare una delle prossime sedute del Cda ma non quella di giovedì prossimo.
In pensione, a maggio, dovrebbe andare, a quanto si apprende, anche Marco Varvello, corrispondente Rai da Londra. E al suo posto andrà con ogni probabilità Nicoletta Manzione che lascerà la sede di Parigi, per la quale sarebbe in pole position Gennaro Sangiuliano.
Al momento non è stato ancora deciso chi a Rai Libri prenderà il posto di Genovesi, che ricopre il ruolo da luglio 2023: il nome verrà infatti scelto, successivamente, dal Cda di RaiCom. E l'incarico potrebbe anche essere affidato momentaneamente ad interim ad un dirigente di RaiCom.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Un ulteriore punto di cui ci occuperemo al Consiglio europeo sarà il completamento dell’Unione dei mercati dei capitali, un passo decisivo e allo stesso tempo una necessità improcrastinabile per dotare l’Europa di un’infrastruttura finanziaria capace di stimolare quegli investimenti privati di cui non possiamo più fare a meno se vogliamo sostenere la competitività. Non possiamo più fingere di non vedere come ogni anno oltre 300 miliardi di euro di liquidità europea finiscano in investimenti extra Ue. Sono investimenti che abbiamo la possibilità, e il dovere, di intercettare. Il Vertice Euro, in agenda per giovedì pomeriggio, ci darà l’occasione di approfondire questi temi". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - La procura di Roma ha chiesto il processo per quattro medici in relazione alla morte di Andrea Purgatori, avvenuta nel luglio 2023. L’accusa contestata è di omicidio colposo. I pm di piazzale Clodio avevano chiuso le indagini lo scorso dicembre nei confronti del radiologo Gianfranco Gualdi, l’assistente Claudio Di Biasi e la dottoressa Maria Chiara Colaiacomo, e il cardiologo Guido Laudani. Ora la richiesta di rinvio a giudizio e l’udienza preliminare che prenderà il via il prossimo 19 settembre.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha adottato il provvedimento direttoriale che definisce i termini di apertura dello sportello e le modalità di presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni finalizzati a favorire l’acquisto di propulsori elettrici in caso di dismissione di motori endotermici per la nautica da diporto. Le istanze potranno essere presentate dalle ore 12.00 del giorno 8 aprile e fino alle ore 12.00 del giorno 8 maggio attraverso lo sportello online Invitalia, soggetto gestore della misura per conto del Mimit. Lo comunica Confindustria Nautica.
Il provvedimento fa seguito all’adozione del decreto del ministro Adolfo Urso, di concerto con i ministri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Economia e delle Finanze del 5 settembre 2024, e include anche l’acquisto di un eventuale pacco batterie per l’impiego e l’istallazione sulle unità da diporto. Alla misura sono destinati 3 milioni di euro.
Le domande devono essere presentate esclusivamente tramite la procedura informatica resa disponibile sul sito istituzionale del Soggetto gestore (www.invitalia.it) ed accessibile anche dal sito del Ministero (www.mimit.gov.it) tramite Spid. È richiesto il possesso di una casella di posta elettronica certificata (Pec) attiva. I richiedenti possono delegare alla compilazione della domanda una persona fisica individuata a mezzo di delega conferita con dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
I soggetti beneficiari potranno presentare una sola domanda di agevolazione che potrà riguardare l’acquisto di un massimo di due motori elettrici, nel caso in cui il richiedente sia una persona fisica, e più motori nel caso in cui il richiedente sia un’impresa proprietaria di unità da diporto utilizzate per fini commerciali.
Le agevolazioni, concesse sotto forma di contributo a fondo perduto e nella misura massima del 50% delle spese ammissibili, prevedono un importo concedibile fino a 8.000 euro nel caso di persona fisica e fino a 50.000 euro nel caso di impresa.
Fermi i limiti soggettivi imposti, il contributo per ogni singolo motore elettrico fuoribordo dotato di batteria integrata di potenza non inferiore a 0,5 Kw e fino a 12 Kw, è di 2.000 euro mentre per quelli fuoribordo con batteria esterna, entrobordo, entrofuoribordo o Pod è di 10.000 euro. Le agevolazioni concesse sono erogate in un’unica soluzione, successivamente alla integrale conclusione dell’acquisto.
“Questo provvedimento integra le moltissime iniziative di riforma normativa promosse attivamente dall’Associazione nazionale di categoria nell’ultimo biennio, principalmente orientate alla concorrenzialità della grande nautica, alla riduzione degli adempimenti per i diportisti, alla competitività delle aziende del charter e, appunto, alla piccola nautica” - commenta Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica. “Voglio a questo proposito ricordare la revisione del Regolamento di attuazione al Codice della nautica, con diverse disposizioni a favore dei natanti, e l’introduzione del Patentino D1, di cui è alla firma il decreto contenente le modalità di esame, in una fase in cui il nostro Ufficio Studi nell’ultima indagine sul mercato ha rilevato che, se le prospettive dell’industria nautica sono complessivamente positive, la piccola nautica registra incertezze”.
Nell’ottica di sostegno all’intero comparto si inquadra altresì il rafforzamento del Salone Nautico Internazionale di Genova, giunto alla sua 65° edizione, di cui lo scorso 20 febbraio sono state aperte le iscrizioni, e che quest’anno vedrà completati i lavori dell’area del Waterfront cittadino ridisegnato da Renzo Piano e si aprirà al pubblico il 18 settembre 2025.
Roma. 18 mar. (Adnkronos Salute) - 'Sos uova' negli Usa, con scaffali vuoti e prezzi alle stelle causati dall'ondata di focolai di influenza aviaria negli allevamenti. "Le uova sono un alimento altamente nutriente, ricco di proteine di elevata qualità, vitamine e minerali essenziali per il benessere del corpo. Grazie al loro valore biologico e alle numerose proprietà benefiche, sono spesso protagoniste in cucina, sia in preparazioni dolci che salate. La recente epidemia di influenza aviaria negli Stati Uniti ha portato all'abbattimento di milioni di galline ovaiole. Ma la buona notizia è che esistono molte alternative valide che possono compensare, almeno in parte, le caratteristiche nutrizionali e funzionali delle uova". A fare il punto per l'Adnkronos Salute è l'immunologo clinico Mauro Minelli, docente di Nutrizione all'Università Lum.
"Negli ultimi anni, sempre più persone scelgono di eliminare le uova dalla propria alimentazione, sia per motivi etici - come nel caso di chi segue una dieta vegana - sia per esigenze di salute, come accade per esempio in caso di allergie o di eventuali intolleranze", osserva Minelli. "Se consumate come alimento principale, alcune fonti vegetali come quinoa, soia e ceci possono rappresentare un'ottima alternativa - suggerisce il docente - poiché ricche di proteine, vitamine e minerali in grado di avvicinarsi ai benefici offerti dalle uova. Sostituire le uova nelle ricette, invece, può risultare più complesso. Oltre ad apportare valore nutrizionale, infatti, questo ingrediente svolge anche un ruolo fondamentale nella struttura delle preparazioni, fungendo da legante e agente lievitante".
Secondo Minelli, "in alcuni casi, i formaggi possono sostituire le uova per il loro elevato tenore in proteine, simile a quello delle uova. In particolare, i sostituti dell'uovo possono essere i formaggi cremosi come la ricotta o il mascarpone, che spesso vengono usati come legante di altri ingredienti in impasti di torte salate, polpette o ripieni; oppure il formaggio grattugiato, come il parmigiano o il pecorino, può dare struttura e compattezza a preparazioni come sformati e gnocchi". Sebbene non esista un unico alimento vegetale in grado di replicare la funzione di legante e di agente lievitante, "è possibile ottenere risultati simili utilizzando diverse alternative. Ad esempio, si possono impiegare ingredienti come purea di frutta, yogurt vegetale o farina di ceci per migliorare la consistenza e il legame tra gli elementi, mentre per la lievitazione si può ricorrere a lievito chimico o bicarbonato di sodio", conclude il medico.