Passi pure l’ombra di Berlusconi ‘imprenditore’ che ha la meglio sulla notiziabilità ‘politica’ dell’Opa Mediaset su Rai Way rispetto alle ‘chiaccherate’ rilevazioni su tralicci e impianti radiotelevisivi dell’emittente pubblica (nel 2005, solo per dirne una, Arpa Lazio nella zona di Pianillo a Segni pare avesse captato emissioni allarmanti, quantificate da tecnici e indipendenti comitati della Valle del Sacco in ben 62 V/m!). Ma sottacere, ignorando, l’ultimo appello sull’Elettrosmog per la difesa della salute, lanciato a governo e Parlamento da una robusta schiera di medici, fisici, ricercatori e scienziati, è davvero imperdonabile. Sul banco degli imputati, innalzamento dei valori soglia ed effetti nocivi delle radiazioni: “Sono gravissimi i rischi per la salute e per l’ambiente – dice la richiesta – legati all’esposizione crescente a campi elettromagnetici a radiofrequenza e microonde che sono emessi da cellulari, tablet, smartphone, computer collegati in reti senza fili, antenne WiFi, WiMax, radar, ripetitori della radiofonia, della radiotelevisione e della telefonia mobile Dect, Gsm, Umts e Lte (4G)“.
Il grido d’allarme segue l’approvazione renziana della Strategia Italiana per la Banda Ultralarga e della Strategia per la Crescita digitale 2014-2020: la richiesta è da un centinaio di firmatari-promotori, tra i quali Fiorella Belpoggi del Centro di Ricerca sul Cancro dell’Istituto Ramazzini a Bologna e Mario Barteri, Chimica Fisica Biologica alla “Sapienza”, l’associazione Medicina Democratica, l’Isde – Medici per l’Ambiente, la Fondazione Progenies di Firenze. Questa la sintesi: “Riportare la misurazione dei campi elettromagnetici su una media di 6 minuti anziché di 24 ore; approvare un decreto attuativo della Legge 36/2001 per i dispositivi mobili con l’adozione degli stessi limiti di esposizione delle antenne dei sistemi fissi; promuovere investimenti pubblici e detassazione per la connettività in fibra ottica e via cavo che è la tecnologia più efficiente e completamente sicura per la salute. Infine, l’obbligo per gli enti predisposti alla tutela della salute pubblica ad assumere le proprie valutazioni del rischio sulla radiofrequenza, selezionando gli studi scientifici indipendenti, escludendo quelli finanziati dall’industria delle telecomunicazioni“. Insomma, tanta roba, che riguarda tutti.
Altre voci dal worksop di Roma: “Questi piani di sviluppo rischiano di far aumentare in modo esponenziale tutta una serie di patologie tumorali e neurodegenerative correlate all’esposizione continuata alla radiofrequenza, con un rischio più significativo per i più giovani dal momento che gli effetti nocivi dell’esposizione ai campi elettromagnetici si accumulano nel tempo”, sostiene Fiorenzo Marinelli, ricercatore CNR Bologna. “Il governo suggerisce di uniformare i limiti attuali italiani (6 V/m) a quelli europei (61 V/m) in base alla raccomandazione 1999/519/CE, che io stesso ho contribuire ad elaborare come uno dei delegati del Ministero della Sanità italiano”, spiega Livio Giuliani, dirigente di ricerca ex-Ispsl, ‘gli Stati membri hanno facoltà di fornire un livello di protezione più elevato di quello di cui alla presente raccomandazione’ e che gli Stati membri ‘dovrebbero considerare i progressi delle conoscenze scientifiche con un atteggiamento di precauzione, suggerito in una riduzione cautelativa a 0,6 V/m”.
Netta la posizione anche dei comitati No-Antenna Selvaggia, No-Muos in Sicilia e delle associazioni malati di Elettrosensibilità: “Siamo per lo sviluppo delle tecnologie digitali purché avvenga nel pieno rispetto della salute”, dice Giuseppe Teodoro portavoce romano. “Richiediamo anche il divieto di installazione del Wi-Fi negli asili, nelle scuole, nei luoghi di cura e negli ospedali.” Chiosa Francesca Romana Orlando, Amica: “La valutazione del rischio correlato ai campi elettromagnetici è fortemente condizionata dal problema del conflitto di interessi”. Per firmare la l’appello c’è tempo fino al 30 Marzo: chiunque può farlo. Mentre per chi volesse preventivamente orientarsi, proficua lettura è senz’altro “Il fascino discreto dell’elettromagnetismo, tutto quello che dovete sapere sull’inquinamento elettromagnetico: scienza, salute e ambiente” (Andromeda Edizioni).
Maurizio Martucci
Giornalista e scrittore
Ambiente & Veleni - 27 Febbraio 2015
Elettrosmog, scienziati e medici al governo Renzi: no all’innalzamento dei limiti nocivi
Il grido d’allarme segue l’approvazione renziana della Strategia Italiana per la Banda Ultralarga e della Strategia per la Crescita digitale 2014-2020: la richiesta è da un centinaio di firmatari-promotori, tra i quali Fiorella Belpoggi del Centro di Ricerca sul Cancro dell’Istituto Ramazzini a Bologna e Mario Barteri, Chimica Fisica Biologica alla “Sapienza”, l’associazione Medicina Democratica, l’Isde – Medici per l’Ambiente, la Fondazione Progenies di Firenze. Questa la sintesi: “Riportare la misurazione dei campi elettromagnetici su una media di 6 minuti anziché di 24 ore; approvare un decreto attuativo della Legge 36/2001 per i dispositivi mobili con l’adozione degli stessi limiti di esposizione delle antenne dei sistemi fissi; promuovere investimenti pubblici e detassazione per la connettività in fibra ottica e via cavo che è la tecnologia più efficiente e completamente sicura per la salute. Infine, l’obbligo per gli enti predisposti alla tutela della salute pubblica ad assumere le proprie valutazioni del rischio sulla radiofrequenza, selezionando gli studi scientifici indipendenti, escludendo quelli finanziati dall’industria delle telecomunicazioni“. Insomma, tanta roba, che riguarda tutti.
Altre voci dal worksop di Roma: “Questi piani di sviluppo rischiano di far aumentare in modo esponenziale tutta una serie di patologie tumorali e neurodegenerative correlate all’esposizione continuata alla radiofrequenza, con un rischio più significativo per i più giovani dal momento che gli effetti nocivi dell’esposizione ai campi elettromagnetici si accumulano nel tempo”, sostiene Fiorenzo Marinelli, ricercatore CNR Bologna. “Il governo suggerisce di uniformare i limiti attuali italiani (6 V/m) a quelli europei (61 V/m) in base alla raccomandazione 1999/519/CE, che io stesso ho contribuire ad elaborare come uno dei delegati del Ministero della Sanità italiano”, spiega Livio Giuliani, dirigente di ricerca ex-Ispsl, ‘gli Stati membri hanno facoltà di fornire un livello di protezione più elevato di quello di cui alla presente raccomandazione’ e che gli Stati membri ‘dovrebbero considerare i progressi delle conoscenze scientifiche con un atteggiamento di precauzione, suggerito in una riduzione cautelativa a 0,6 V/m”.
Netta la posizione anche dei comitati No-Antenna Selvaggia, No-Muos in Sicilia e delle associazioni malati di Elettrosensibilità: “Siamo per lo sviluppo delle tecnologie digitali purché avvenga nel pieno rispetto della salute”, dice Giuseppe Teodoro portavoce romano. “Richiediamo anche il divieto di installazione del Wi-Fi negli asili, nelle scuole, nei luoghi di cura e negli ospedali.” Chiosa Francesca Romana Orlando, Amica: “La valutazione del rischio correlato ai campi elettromagnetici è fortemente condizionata dal problema del conflitto di interessi”. Per firmare la l’appello c’è tempo fino al 30 Marzo: chiunque può farlo. Mentre per chi volesse preventivamente orientarsi, proficua lettura è senz’altro “Il fascino discreto dell’elettromagnetismo, tutto quello che dovete sapere sull’inquinamento elettromagnetico: scienza, salute e ambiente” (Andromeda Edizioni).
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Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 alle ore 15.30 si svolgeranno le commemorazioni dell'Ambasciatore Attanasio e del carabiniere Iacovacci. Poi il primo punto all'ordine del giorno è la mozione di sfiducia a Daniela Santanchè.
(Adnkronos) - La sede opportuna, ha sottolineato Ciriani, "è il Copasir che è un organo del Parlamento e non del governo, ed è presieduto da un componente delle opposizioni. E' quella la sede in cui il governo fornisce tutte le informazioni del caso: oggi è stato audito Valensise, la settimana scorsa Caravelli e la prossima settimana sarà audito Frattasi. Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
E anche sulla richiesta delle opposizioni di sapere se Paragon sia stato utilizzato dalla polizia penitenziaria, Ciriani ribadisce che saranno date "riposte nelle sedi opportune. C'e' un luogo in cui dare risposte e un altro luogo in cui non si possono dare, ma questo è la legge a disporlo, non è il governo". Infine viste le proteste dei gruppi più piccoli che non sono rappresentati nel Copasir, Ciriani ha ricordato che "è la legge che lo prevede, non dipende dal governo".
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 al mattino si terrà discussione generale sulla mozione di sfiducia al ministro Carlo Nordio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo della Camera.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - La conferenza dei capigruppo ha stabilito che domani dalle 18 votazione si svolgerà la chiama per la fiducia sul dl Milleproroghe. Le dichiarazioni di voto inizieranno alle 16 e 20. Il voto finale sul provvedimento è previsto per giovedì.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Le opposizioni protestano con il governo e con il presidente della Camera Lorenzo Fontana sulla mancata interrogazione al question time sul caso Paragon. "Il governo si sottrae al confronto con il Parlamento. Siamo totalmente insoddisfatti sulle motivazioni apportate dal ministro Ciriani" che ha ribadito come il governo ritenga "non divulgabili" le informazioni sul caso, ha detto la presidente dei deputati Pd, Chiara Braga, al termine della capigruppo a Montecitorio. "E abbiamo chiesto anche al presidente Fontana di rivalutare la sua scelta".
"Il governo ha avuto l'atteggiamento di chi è stato preso con le mani nella marmellata: tutti hanno parlato, ma ora che abbiamo chiesto se lo spyware fosse utilizzato dalla polizia penitenziaria scatta il segreto...", osserva il capogruppo di Iv, Davide Faraone. Per Riccardo Magi di Più Europa si tratta "di un altro colpo alle prerogative del Parlamento. Si toglie forza a uno dei pochissimi strumenti che si hanno per ottenere risposte dal governo".
Roma, 18 (Adnkronos) - "Si tratta di informazioni non divulgabili" e come tali "possono essere divulgate solo nelle sedi opportune" come il Copasir. Lo ha detto il ministro Luca Ciriani al termine della capigruppo alla Camera a proposito delle interrogazioni al governo da parte delle opposizioni sul caso Paragon. "Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
Milano, 18 feb. (Adnkronos) - "Sono molto sollevato per la decisione del giudice Iannelli che ha escluso la richiesta di arresti domiciliari a mio carico. Ciò mi permette di proseguire il mio lavoro di architetto e anche di portare a termine l’incarico di presidente di Triennale e di docente del Politecnico di Milano". Lo afferma Stefano Boeri dopo la decisione del gip di Milano che ha disposto un'interdittiva che gli vieta per un anno di far parte di commissioni giudicatrici per procedure di affidamento di contratti pubblici.
L'archistar è indagato insieme a Cino Paolo Zucchi e Pier Paolo Tamburelli per turbativa d'asta nell'inchiesta per la realizzazione della Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura. "Ribadisco la mia piena fiducia nel lavoro della magistratura e non vedo l’ora di poter chiarire ulteriormente la mia posizione. Non nascondo però la mia inquietudine per tutto quello che ho subito in queste settimane e per i danni irreversibili generati alla mia vita privata e professionale" conclude Boeri in una nota.