“Facciamolo per Silvio Berlusconi“. Ad un certo punto l’appello di Renato Brunetta ai parlamentari di Forza Italia è diventato una preghiera: “Vi prego, restiamo uniti”. A 24 ore di distanza dall’approvazione del disegno di legge che modifica la seconda parte della Costituzione, gli azzurri fanno le prove generali di opposizione e la paura è che non tutti seguano la linea. Infatti se l’ex Cavaliere ha detto che Fi voterà contro il ddl Boschi, il suo partito ancora non ha deciso cosa fare. Il no ufficiale, dopo che il patto del Nazareno con Renzi è stato sepolto dal mancato accordo sul presidente della Repubblica, non basta a tenere unito il gruppo e ognuno potrebbe andare per la sua strada. I parlamentari vicini a Denis Verdini sono tentati dall’astensione, quelli vicini a Raffaele Fitto chiedono che questa volta si stia compatti contro la maggioranza e intanto Brunetta fa appelli di unità ai colleghi. “La notte porterà consiglio”, ha detto Daniela Santanché. “Ci devo riflettere bene, almeno io ci metto la faccia come sempre, anche perché domani i certificati medici conteranno davvero poco”. Intanto però poco prima a ilfattoquotidiano.it aveva detto: “Io voterò sì per il bene di Berlusconi”.
Insomma c’è una linea, ma non tutti potrebbero seguirla. Per tutta la giornata, dichiarazioni e commenti hanno cercato di scacciare i fantasmi della rottura interna. “Invito tutti gli amici del centrodestra”, ha detto il consigliere politico di Fi Giovanni Toti, “a smetterla di tirare per la giacca Forza Italia sul tema delle riforme. La nostra linea politica è frutto di un profondo convincimento elaborato nel partito e nei gruppi parlamentari, all’indomani dello strappo consumato dal presidente del Consiglio”. In serata gli azzurri si sono riuniti per ribadire la loro presenza in Aula e il voto contrario. “L’assemblea dei deputati di Forza Italia“, si legge in un comunicato, “presieduta da Renato Brunetta, ha confermato la decisione già presa nella riunione della scorsa settimana”. E’ lontano il tempo del soccorso azzurro al governo Renzi, ora si pensa alle strategie elettorali per i prossimi voti in Regione e alla possibile ma difficile alleanza con Matteo Salvini.
Il dissidente Raffaele Fitto, da sempre contrario al patto con Renzi, guarda con attenzione a quello che faranno i suoi colleghi. “Spero che davvero non ci siano ripensamenti dell’ultima ora”, ha commentato l’europarlamentare, “e che tutti i deputati seguano la linea che, con tanti colleghi, abbiamo indicato sin dall’inizio, cioè quella di un limpido voto contrario”. La partita è un’altra e nasce proprio sulle prossime alleanze elettorali. Tanto che il ministro e leader di Ncd Angelino Alfano ha parlato dell’estremismo pericoloso di chi abbandona la maggioranza: “Ci stupirebbe (e ci dispiacerebbe molto)”, ha scritto su Facebook, “se Fi accettasse questo diktat facendo nascere in Parlamento il futuro fronte del “no” estremista alle riforme che si manifesterà il prossimo anno al referendum confermativo”.