Il ritiro dei mezzi pesanti è iniziato, ma la tregua in Ucraina è ancora fragile. Secondo il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, Mosca sta ancora armando i filorussi nell’est del Paese: “Noi…vediamo ancora presenza russa e forte sostegno per i separatisti. Vediamo la consegna di equipaggiamento, di forze, di addestramento. E così la Russia è ancora nell’est dell’Ucraina”. Anche Washington si mostra preoccupata, al punto che l’amministrazione Obama ha deciso di dare un segnale inviando nuovi aiuti a Kiev, anche militari, compresi alcuni piccoli droni per migliorare le comunicazioni sul campo. Mentre il Fondo monetario internazionale ha stanziato 17,5 miliardi di dollari per sostenere l’economia del Paese.

“Non c’è soluzione militare alla crisi, ma l’Ucraina ha il diritto di difendersi“, spiegano dal Pentagono, con il presidente americano che ha approvato altri 75 milioni di dollari in attrezzature ed equipaggiamenti “non letali, tra cui 30 mezzi corazzati e altri 200 per il trasporto di soldati e materiali. Ma anche ambulanze, radio, radar per difendersi dai colpi di mortaio e dal fuoco dell’artiglieria, kit medici e per il primo soccorso. L’obiettivo – affermano fonti dell’amministrazione statunitense – è quello di aiutare Kiev a garantire la sicurezza interna e a difendersi da ulteriori aggressioni.

E’ stato il vicepresidente Joe Biden ad informare l’Ucraina dei nuovi aiuti nel corso di una telefonata col presidente Petro Poroshenko, esprimendo i timori per il precario equilibrio messo a rischio dai separatisti russi. Del resto – come ha sottolineato lo stesso Poroshenko – dall’inizio del cessate il fuoco raggiunto con gli accordi di Minsk, sono già almeno 64 i militari ucraini rimasti uccisi nel Donbass. Di qui l’ennesimo monito che gli Stati Uniti rivolgono a Mosca: quello di continuare a lavorare con l’Ucraina e con la comunità internazionale per attuare il piano di Minsk e giungere ad una risoluzione del conflitto che sia definitiva, senza porre nuove “irragionevoli condizioni”. Se così non fosse, altre sanzioni sono pronte per essere varate. Il Cremlino è avvertito.

Per quel che riguarda il pacchetto di aiuti stanziato dall’Fmi, invece, i 17,5 miliardi di dollari saranno erogati in quattro anni: “Si tratta di un accordo – ha spiegato il direttore – che favorirà la stabilizzazione dell’economia in Ucraina e le profonde riforme che puntano a una robusta crescita del Paese nel medio termine”. Intanto la cancelliera tedesca Angela Merkel riceverà il presidente ucraino Poroshenko lunedì prossimo a Berlino. Mentre annuncia che non sarà a Mosca il 9 maggio per la parata organizzata in occasione dei 70 anni dalla vittoria sulla Germania di Hitler.

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