Il mondo FQ

Catania, inchiesta su centro migranti: “Indagato il sottosegretario Castiglione”

A dare la notizia il quotidiano "La Sicilia". La Procura sta procedendo per abuso d'ufficio e turbativa d'asta per gli appalti della struttura di accoglienza per richiedenti asilo più grande di Europa. L'esponente di Ncd che ha la delega all'agricoltura: "Non ne so nulla". Coinvolto anche Odevaine
Catania, inchiesta su centro migranti: “Indagato il sottosegretario Castiglione”
Icona dei commenti Commenti

Il sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione (Nuovo Centrodestra) è indagato in un’inchiesta per abuso d’ufficio e turbativa d’asta condotta dalla Procura di Catania sull’appalto per la gestione del Centro accoglienza richiedenti asilo di Mineo, già al centro delle polemiche per le condizioni degli ospiti (come documentò ilfattoquotidiano.it). A scriverlo è il quotidiano La Sicilia. Castiglione è indagato in qualità di ex soggetto attuatore. “Lo apprendo dalla stampa, non ne so nulla. Non posso commentare quello che non conosco, ma ho grande fiducia nella magistratura” ha commentato Castiglione. Silenzio anche da parte dell’ufficio giudiziario. “Nessun commento” è la posizione ufficiale della Procura catanese. Nella stessa inchiesta spunta anche il nome di Luca Odevaine, uno dei protagonisti di “Mafia Capitale” e per questo ancora in carcere a Roma. Nei mesi scorsi

Sull’appalto del Cara di Mineo, il Centro accoglienza richiedenti asilo più grande di Europa, sarebbero due le inchieste aperte: dalla Procura di Mineo, competente per territorio, e dalla Dda di Catania, per reati collegati all’immigrazione. Secondo quanto scrive La Sicilia sono oltre una decina le persone a vario titolo coinvolte in un’indagine che al momento parte da ipotesi di reato che vanno dall’abuso d’ufficio alla turbativa d’asta, con delle verifiche anche sulla sussistenza del voto di scambio, in attesa dei risultati di una tranche separata sulle eventuali infiltrazioni mafiose nella gestione di questa e di altre strutture per migranti. Nell’inchiesta, come atti dovuti e seppur con posizioni molto differenziate, oltre a Castiglione, deputato e leader in Sicilia del Nuovo centro destra, ci sono appunto Odevaine, ai vertici del consorzio di Comuni che si occupa del Cara, fino ad alcuni esponenti di cooperative che gestiscono i servizi e a funzionari che hanno avuto un ruolo nell’aggiudicazione di appalti.

Compreso l’appalto del 2014 da quasi 100 milioni per la gestione triennale del Cara, affidato a una commissione aggiudicatrice della quale Odevaine entra a far parte cinque giorni dopo essere stato nominato “collaboratore dell’Ufficio Progettazione, gestione e rendicontazione dei fondi europei”. Ma ci sono anche appalti antecedenti all’attenzione delle inchieste delle Procure di Caltagirone e Catania, quelli quando al vertice del consorzio c’era Castiglione, il cui attuale incarico governativo è estraneo alle indagini. Prima in qualità di presidente della Provincia di Catania, soggetto attuatore; poi, quando la competenza nel 2013 passa al ministero dell’Interno, come presidente del Calatino Terra d’Accoglienza.

Resta in contatto con la community de Il Fatto Quotidiano L'amato strillone del Fatto

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione