Ci sono 100mila e 701 assunzioni di docenti precari garantite (e non più 148mila) e ora la corsa contro il tempo perché siano approvate entro settembre tocca al Parlamento. Tra le novità: il ruolo del preside che potrà scegliere gli insegnanti; tra le conferme: gli sgravi alle scuole paritarie. Dopo promesse e settimane di rinvii, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge sulla riforma della scuola, un ddl e non un decreto per ridare centralità alla discussione in Aula. Ma a rimetterci se ci fossero ritardi sarebbero gli stessi docenti senza posto fisso: “Sull’assunzione dei precari”, ha detto Matteo Renzi, “il Parlamento riuscirà a fare in tempo, in un modo o nell’altro”. I numeri sono cambiati per strada: il presidente del Consiglio aveva parlato di 148mila precari da assumere. Restano fuori gli idonei del concorso Profumo e 23mila insegnanti della scuola materna: per questi ultimi l’assunzione sarebbe solo rimandata al disegno di legge delega che vuole riformare il ciclo 0-6 anni.
“Lo Stato mantiene il suo impegno e sana una ferita”, ha detto Renzi, “verranno prese in considerazione solo le graduatorie a esaurimento. Dopo si fanno i concorsi e basta: se vinci bene, se no ciao. E’ una rivoluzione strepitosa. Basta con l’utilizzo strumentale delle qualità a fare gli insegnanti in Italia”. Ancora dubbi sui ricorsi: come scritto da ilfattoquotidiano.it il Consiglio di Stato ha imposto l’ingresso nelle liste a esaurimento di altri 3mila precari. E per loro non si sa cosa succederà: “Stiamo verificando ora”, ha detto il leader Pd, “e per loro non è stata chiesta l’assunzione da parte del Consiglio di Stato, ma solo l’ingresso nelle graduatorie. Bisogna capire in quali”.
“La buona scuola”, ha spiegato Renzi, “mette al centro lo studente e i suoi sogni di essere anzitutto un cittadino. Parliamo di cittadini da offrire alla comunità. La scuola educa e forma cittadini, mettendoli in grado di portare il proprio senso di giustizia e di bellezza all’interno del proprio paese”.”Siamo riusciti”, ha detto, “dopo una lunga discussione a trovare un buon clima, ora la palla al Parlamento. Si tratta di un testo realizzabile abbastanza rapidamente se il Parlamento lavorerà con il senso dell’urgenza”. Il primo a commentare su Twitter è stato il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini: “Un impegno mantenuto e uno sfregio sanato: tornano la storia dell’arte e la musica”.
Ecco i contenuti principali del disegno di legge che ora passa alle Camere:
Fisco amico e detrazioni per le paritarie – Le spese per l’iscrizione del proprio figlio alla scuola paritaria si potranno detrarre dalla scuola dell’infanzia e “fino alla scuola media”. Inoltre il 5 per mille potrà essere destinato anche alle scuole. Con lo “school bonus”, invece chi farà donazioni a favore delle scuole per la costruzione di nuovi edifici, per la manutenzione, per la promozione di progetti dedicati all’occupabilità degli studenti, avrà un beneficio fiscale (credito di imposta al 65%) in sede di dichiarazione dei redditi.
Arriva carta del prof, 500 euro all’anno per la formazione – E’ un voucher di 500 euro da utilizzare per l’aggiornamento professionale attraverso l’acquisto di libri, testi, strumenti digitali, iscrizione a corsi, l’ingresso a mostre ed eventi culturali. La formazione in servizio diventa obbligatoria e coerente con il Piano triennale dell’offerta formativa della scuola e con le priorità indicate dal Ministero.
Autonomia della scuola – Più strumenti ai presidi per gestire le risorse umane, tecnologiche e finanziarie. Le scuole avranno un organico potenziato (garantito dal piano straordinario di assunzioni) per coprire tutte le cattedre vacanti, rispondere alle nuove esigenze didattiche, organizzative e progettuali, potenziare l’offerta formativa, fronteggiare la dispersione scolastica, rendere la scuola più inclusiva, eliminare le supplenze. Le scuole potranno indicare il loro fabbisogno di docenti e strumenti per attuare i Piani dell’offerta formativa, che diventano triennali e sono predisposti dai presidi, sentiti gli insegnanti, il Consiglio di istituto e le realtà territoriali. Verrà istituito anche un Portale unico dei dati della scuola con la pubblicazione di tutti i dati relativi al sistema di istruzione.
Il preside sceglie i professori – E per farlo si affiderà ad albi territoriali, costituiti dagli Uffici Scolastici Regionali. Il dirigente scolastico potrà individuare la persona più adatta, ha spiegato Renzi, senza automatismi. Negli albi confluiranno i docenti assunti nel primo anno attraverso il piano straordinario di assunzioni e poi tramite concorsi. Gli incarichi affidati saranno resi pubblici.
Arriva “organico funzionale” contro le classi pollaio – Le classi troppo numerose non ci saranno più, ha assicurato il premier. I presidi hanno il potere di derogare alle regole attuali: utilizzando l’organico in modo flessibile potranno evitare la formazione delle cosiddette classi ‘pollaio’.
Potenziate le materie: più ore di arte e di inglese – Si potenziano le competenze linguistiche: in particolare l’italiano per gli studenti stranieri e l’inglese per tutti (anche con materie generaliste insegnate in lingua, Clil). Più spazio anche ad Arte, Musica, Diritto, Economia, Discipline motorie. Si guarda al futuro attraverso lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti (pensiero computazionale, utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media) e alle superiori, il curriculum diventa flessibile: le scuole attiveranno materie opzionali per le esigenze degli studenti.
Alternanza scuola-lavoro: almeno 400 ore in azienda – Vale per gli studenti dell’ultimo triennio dei tecnici e dei professionali. 200 le ore per i licei. L’alternanza si farà in azienda, ma anche in enti pubblici. A disposizione un fondo, a regime, di 100 milioni all’anno a partire dal 2016. Per innovazione didattica e laboratori territoriali, aperti anche di pomeriggio, sono stanziati invece subito 90 mln L’obiettivo è orientare i giovani al lavoro e contrastare la dispersione.
Bando per edilizia, 40 milioni per controllare controsoffitti – Il ddl prevede un bando per la costruzione di scuole altamente innovative, dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, scuole green e caratterizzate da nuovi ambienti di apprendimento digitali. L’Osservatorio per l’edilizia scolastica, istituito presso il Miur, coordinerà strategie e risorse per gli interventi. Vengono recuperate risorse precedentemente non spese da investire sulla sicurezza degli edifici. Stanziati 40 milioni per finanziare indagini diagnostiche sui controsoffitti delle scuole.