Sei milioni di cittadini israeliani alle urne per scegliere il nuovo Parlamento, la ventesima legislatura della storia dello Stato ebraico, e decidere se affidare all’attuale premier Benyamin Netanyahu il quarto incarico, o eleggere invece il laburista Isaac Herzog. Boom di affluenza alle urne. Alle 20 locali, riferiscono i media israeliani, l’affluenza era del 65,7%. Si tratta della maggiore partecipazione al voto dalle elezioni del 1999.
“Il governo di destra è in pericolo – ha scritto oggi il premier sulla propria pagina Facebook – gli arabi stanno andando in massa a votare. Andate a votare. portate i vostri amici a votare in modo da colmare la distanza tra noi e i laburisti”. “Un primo ministro che fa campagna contro il voto di cittadini che appartengono ad una minoranza etnica ha superato la linea rossa dell’incitamento e del razzismo – ha commentato il deputato e candidato della Lista araba unita Dov Khenin – dichiarazioni come quella mostrano che Netanyahu ha perso completamente la sua via ed è pronto a rompere i principi democratici”.
Solo lunedì, puntando al voto della destra nazionalista, Netanyahu aveva spiegato che in caso di vittoria non permetterà la nascita di uno Stato palestinese. L’attuale premier ha dichiarato di volere costruire un governo assieme al partito nazionalista Focolare ebraico, del Ministro dell’Economia Naftali Bennett. Certo della vittoria, assicura che “formerà un governo nazionalista“.
Ad urne aperte Netanyahu ha tentato l’ennesimo colpo di scena: con breve preavviso, il premier ha convocato una conferenza stampa con alcuni giornalisti. Ma il garante delle elezioni, il giudice Salim Jubran, su richiesta del partito centrista “C’è un futuro” di Yair Lapid ha impedito la trasmissione alla radio e alla tv. “Nessuno ci chiuderà la bocca”, ha risposto su Facebook Netanyahu, secondo cui Herzog, Livni e Lapid hanno parlato “in ogni possibile studio tv e fatto propaganda elettorale”. Poi ha aggiunto: “L’unico al quale è stato impedito di parlare con i media sono io”.
“Il panico di Netanyahu è imbarazzante”, ha commentato Herzog – chi vuole un primo ministro che si preoccupa dei cittadini, che non incita o divide, deve alzarsi in piedi, uscire e andare a votare. Le elezioni sono una battaglia decisiva per futuro della nazione”.
Lunedì, intanto, i servizi di sicurezza israeliani hanno arrestato un soldato di leva dopo che su Facebook aveva espresso minacce contro Herzog. “Se uno di sinistra diventerà primo ministro – ha scritto il militare, di cui non si conosce la identità – io sarò il prossimo Igal Amir”. Un riferimento all’ estremista di destra che nel 1995 assassinò il premier laburista Yitzhak Rabin.