Grande in Italia, forse adesso anche in Europa. La Juventus non sbaglia la gara dell’anno, domina 3-0 in trasferta il Borussia Dortmund e si qualifica per i quarti di finale della Champions League. Merito di uno strepitoso Carlos Tevez, autore di una doppietta e di un gol capolavoro. Merito anche di una prova solida e compatta, matura come mai si era vista negli ultimi anni. E probabilmente pure della pochezza degli avversari tedeschi, in crisi profonda ed evidente per tutti i 180 minuti della doppia sfida. Ma i limiti del Borussia non sminuiscono un traguardo importante: i bianconeri riportano l’Italia nel G8 del pallone europeo. E potrebbero andare ancora più avanti, se sapranno confermare questi presupposti con avversari davvero di livello. Che prima o poi arriveranno.
Il gol che spiana la strada alla qualificazione è la classica prodezza del campione che non manca i grandi appuntamenti: al terzo minuto Carlos Tevez controlla fuori area e da fermo lascia esplodere un destro che si insacca all’incrocio dei pali. Ma il vantaggio non è frutto del caso. La Juventus non trema di fronte allo spettacolo del Westfalenstadion, approccia la gara subito bene, rendendosi pericolosa praticamente sul calcio d’inizio. E anche Allegri, preferendo un 4-3-1-2 propositivo all’atteso 3-5-2 di copertura (con Pereyra trequartista e Barzagli lasciato in panchina), aveva lanciato un messaggio preciso ai suoi, agli avversari e alla partita.
La rete a freddo cambia molto, al Borussia servono due gol solo per andare ai supplementari. Soprattutto senza prenderne altri, impresa proibitiva per la difesa giallonera. Mentre la Juve riesce a giocare esattamente la gara che aveva preparato: difesa compatta e concentrata, ripartenze continue e letali. Neanche l’infortunio di Pogba (guaio muscolare da verificare, al suo posto Barzagli e ritorno alla difesa a tre) complica i piani bianconeri. I padroni di casa non ci sono: si riversano in avanti più per dovere che per convinzione. Alla mezzora il massimo sforzo produce giusto una serie di cross su calci da fermo, su cui Buffon è sempre attento. Poca cosa: il primo tiro in porta arriverà solo al 60’, di pericoli veri neanche uno.
Stesso copione nella ripresa. La Juventus riparte molto meglio degli avversari, a dimostrazione di un divario evidente anche dal punto di vista mentale. Weidenfeller salva due volte su Morata, su percussioni in fotocopia di Tevez e Pereyra. Il gol che chiude i giochi è nell’aria e arriva a venti dalla fine: stavolta lo spagnolo proprio non può sbagliare in tap-in a porta vuota, sull’assist dell’Apache. Ma il fuorigioco mancato che origina l’azione è da brividi, simbolo della prestazione dei padroni di casa. Difesa lenta e ballerina, centrocampo confuso, attacco sterile. Tutto il Borussia è una formazione slegata, irriconoscibile rispetto agli anni scorsi. E del resto la classifica di Bundesliga non mente: il Dortmund è decimo, a 35 punti della vetta. In questo momento semplicemente non è una squadra di vertice. In Germania e tantomeno in Europa.
Solo questo frena gli entusiasmi per la vittoria della Juve, che nel finale dilaga con un altro contropiede dello straripante Tevez. I bianconeri tornano per la seconda volta negli ultimi dieci anni fra le prime otto d’Europa, e adesso sognano il traguardo delle semiforteggio di venerdì ci saranno Barcellona, Bayern Monaco e Real Madrid, probabilmente di un altro pianeta; Atletico Madrid e Psg, forti ma non imbattibili; Monaco e Porto, decisamente abbordabili. Dove può arrivare questa Juventus lo dirà il campo. E forse un po’ anche l’urna di Nyon.
Twitter: @lVendemiale
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Borussia – Juventus 0-3, Tevez scatenato. Bianconeri ai quarti di Champions
La squadra di Allegri batte i tedeschi e si qualifica per la prossima fase. L'attaccante argentino segna tre gol. Crisi profonda degli avversari: formazione slegata e prestazione insoddisfacente
Grande in Italia, forse adesso anche in Europa. La Juventus non sbaglia la gara dell’anno, domina 3-0 in trasferta il Borussia Dortmund e si qualifica per i quarti di finale della Champions League. Merito di uno strepitoso Carlos Tevez, autore di una doppietta e di un gol capolavoro. Merito anche di una prova solida e compatta, matura come mai si era vista negli ultimi anni. E probabilmente pure della pochezza degli avversari tedeschi, in crisi profonda ed evidente per tutti i 180 minuti della doppia sfida. Ma i limiti del Borussia non sminuiscono un traguardo importante: i bianconeri riportano l’Italia nel G8 del pallone europeo. E potrebbero andare ancora più avanti, se sapranno confermare questi presupposti con avversari davvero di livello. Che prima o poi arriveranno.
Il gol che spiana la strada alla qualificazione è la classica prodezza del campione che non manca i grandi appuntamenti: al terzo minuto Carlos Tevez controlla fuori area e da fermo lascia esplodere un destro che si insacca all’incrocio dei pali. Ma il vantaggio non è frutto del caso. La Juventus non trema di fronte allo spettacolo del Westfalenstadion, approccia la gara subito bene, rendendosi pericolosa praticamente sul calcio d’inizio. E anche Allegri, preferendo un 4-3-1-2 propositivo all’atteso 3-5-2 di copertura (con Pereyra trequartista e Barzagli lasciato in panchina), aveva lanciato un messaggio preciso ai suoi, agli avversari e alla partita.
La rete a freddo cambia molto, al Borussia servono due gol solo per andare ai supplementari. Soprattutto senza prenderne altri, impresa proibitiva per la difesa giallonera. Mentre la Juve riesce a giocare esattamente la gara che aveva preparato: difesa compatta e concentrata, ripartenze continue e letali. Neanche l’infortunio di Pogba (guaio muscolare da verificare, al suo posto Barzagli e ritorno alla difesa a tre) complica i piani bianconeri. I padroni di casa non ci sono: si riversano in avanti più per dovere che per convinzione. Alla mezzora il massimo sforzo produce giusto una serie di cross su calci da fermo, su cui Buffon è sempre attento. Poca cosa: il primo tiro in porta arriverà solo al 60’, di pericoli veri neanche uno.
Stesso copione nella ripresa. La Juventus riparte molto meglio degli avversari, a dimostrazione di un divario evidente anche dal punto di vista mentale. Weidenfeller salva due volte su Morata, su percussioni in fotocopia di Tevez e Pereyra. Il gol che chiude i giochi è nell’aria e arriva a venti dalla fine: stavolta lo spagnolo proprio non può sbagliare in tap-in a porta vuota, sull’assist dell’Apache. Ma il fuorigioco mancato che origina l’azione è da brividi, simbolo della prestazione dei padroni di casa. Difesa lenta e ballerina, centrocampo confuso, attacco sterile. Tutto il Borussia è una formazione slegata, irriconoscibile rispetto agli anni scorsi. E del resto la classifica di Bundesliga non mente: il Dortmund è decimo, a 35 punti della vetta. In questo momento semplicemente non è una squadra di vertice. In Germania e tantomeno in Europa.
Solo questo frena gli entusiasmi per la vittoria della Juve, che nel finale dilaga con un altro contropiede dello straripante Tevez. I bianconeri tornano per la seconda volta negli ultimi dieci anni fra le prime otto d’Europa, e adesso sognano il traguardo delle semiforteggio di venerdì ci saranno Barcellona, Bayern Monaco e Real Madrid, probabilmente di un altro pianeta; Atletico Madrid e Psg, forti ma non imbattibili; Monaco e Porto, decisamente abbordabili. Dove può arrivare questa Juventus lo dirà il campo. E forse un po’ anche l’urna di Nyon.
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Rissa tra genitori alla partita di minibasket: bimbi in lacrime e intervento dei carabinieri
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Si dice che la Schlein con la sua posizione si sia isolata. Per nulla. Si è distinta. Ha lanciato un monito, non si è piegata a meccanismi automatici e obbligati di adesione. Non so che sviluppi ci saranno nel Pd. Un chiarimento serve. Così come serve tra le forze socialiste europee. Indicare una prospettiva di deterrenza comune e i nuovi assetti del mondo, con un nuovo spirito di pace e collaborazione, è la sola possibilità per i Socialisti di tornare a fare il proprio mestiere nelle condizioni date. Non è pacifismo senza nerbo, piuttosto combattimento senza incertezze e conformismi per i propri valori”. Così Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd, in un'intervista all’'Unità'.
Tel Aviv, 19 mar. (Adnkronos/Afp) - L'esercito israeliano ha lanciato un nuovo appello alla popolazione di Gaza affinché evacuino le "zone pericolose di combattimento" nel nord e nel sud del territorio palestinese, all'indomani degli intensi bombardamenti che, secondo Hamas, hanno causato la morte di oltre 400 persone.
L'ordine di evacuazione si applica alle regioni di Beit Hanoun (nord), Khirbet Khuza'a, Abasan al-Kabira e Abasan al-Jadida (sud), dove l'esercito "ha iniziato le sue operazioni contro gruppi terroristici", ha scritto su X il portavoce di lingua araba dell'esercito, Avichay Adraee, invitando i residenti a "spostarsi in rifugi nella parte occidentale di Gaza City e nella città di Khan Younis".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Spero che la telefonata di Trump e Putin faccia fare dei passi in avanti, non credo che sia stata la telefonata che qualcuno ha raccontato di pace universale, ancora non ci siamo, ci saranno a Gedda alla fine della settimana ancora dei colloqui di pace, mi pare di capire stavolta anche con la Russia, l'altra volta c'erano stati tra America e Ucraina. Io penso che ci voglia grande prudenza e un doppio binario: da un lato bisogna prepararsi ad un periodo di turbolenze che vedremo anche sui mercati, vale a dire ci saranno delle difficoltà per le famiglie, purtroppo". Così Matteo Renzi, ospite di 'Non stop news' su Rtl 102.5.
"L'unico modo per risolverla è una grande iniziativa diplomatica e su questo -ribadisce l'ex premier- per me l'Europa ha dormito. In questi tre anni, lo dico dal 24 febbraio 2022, l'Europa doveva inviare un inviato speciale per fare la pace tra Russia e Ucraina, avevo proposto il nome di Tony Blair, ma questa è un po' la maledizione di quelli che dicono le cose giuste troppo presto. Noi lo abbiamo detto tre anni fa, non l'abbiamo fatto e adesso l'accordo di pace si fa a Gedda e non si fa a Bruxelles o a Roma, questo è un po' un limite del nostro Governo e della nostra Europa".
Tel Aviv, 19 mar. (Adnkronos/Afp) - Durante la notte, l'esercito israeliano ha condotto un'ondata di attacchi contro obiettivi di Hamas e della Jihad islamica palestinese nella Striscia di Gaza. L'aeronautica militare israeliana afferma di aver colpito circa 20 obiettivi, tra cui un sito militare di Hamas nel nord di Gaza, dove ha individuato preparativi per attacchi missilistici contro Israele.
Inoltre, la Marina israeliana ha preso di mira diverse imbarcazioni appartenenti alla Jihad islamica palestinese al largo della costa di Gaza, che secondo l'Idf venivano utilizzate per attività terroristiche.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Oggi è San Giuseppe. Buon onomastico a chi porta il suo nome e auguri a tutti i papà! Una preghiera per quelli che continuano a vivere nei nostri ricordi e nel nostro cuore". Lo scrive su X il presidente della Camera, Lorenzo Fontana.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Un augurio speciale a tutti quei papà che passano la notte insonni, cullando i propri neonati. A quelli che ogni mattina vestono i bambini con cura e li accompagnano all’asilo o a scuola. A quelli che si fanno in quattro per sostenere i propri figli e la propria famiglia. A quelli che li proteggono da lassù. A chi vive la dolcezza di una vita di coppia e a chi, con il suo amore, riesce a dare tutto anche da solo. A quelli che, ormai con i figli adulti, non smettono mai di preoccuparsi per loro. Grazie a ognuno di voi. Perché papà e mamma sono e rimarranno sempre le parole più belle del mondo. Buona Festa del papà". Lo scrive su Facebook il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Bruxelles, 19 mar. (Adnkronos) - Il riarmo dell'Unione Europea non è contro gli Usa: "ciò di cui l'industria della difesa ha bisogno ora è di contratti a lungo termine da parte degli Stati membri e noi stiamo incoraggiando i Paesi Ue a lavorare a stretto contatto e ad avere una prospettiva di lungo termine con gli investimenti". Lo dice al Corriere della Sera Henna Virkkunen, uno dei vicepresidenti esecutivi della Commissione Europea, che ha guidato la preparazione di Safe, lo strumento che mette a disposizione dei Paesi Ue 150 miliardi di euro di prestiti per la difesa.
"La politica di difesa è di competenza degli Stati membri, ma sappiamo che viviamo in un mondo molto pericoloso e la situazione della nostra sicurezza è molto allarmante - spiega Virkkunen - Il ruolo dell'Unione europea è quindi quello di occuparsi della parte finanziaria, di come sostenere il finanziamento e di come rafforzare la nostra industria della difesa e la sua competitività. E poi c'è un terzo elemento: la mobilità militare, per la quale disponiamo di fondi oggi troppo esigui, ma sappiamo che gli Stati membri ne hanno bisogno. Gli Stati membri che si trovano più a Est vedono le minacce in modo molto più drammatico rispetto a quelli che non sono così vicini al confine orientale".
"Le tecnologie Usa sono spesso le migliori al mondo in molti settori - conclude - Nella nostra strategia per l'industria della difesa, abbiamo già detto che nel 2030 dovremmo avere una base industriale tale da poter acquistare il 50% dai mercati europei. In futuro continueremo ad acquistare anche fuori dell'Ue. Questo non è contro gli Usa. Non siamo ancora arrivati a questo punto: stiamo proponendo lo strumento sicuro di prestito, la clausola nazionale di salvaguardia, la flessibilità per i fondi di coesione. Ma abbiamo promesso di esaminare anche altri strumenti e stiamo anche preparando il nuovo bilancio Ue".