Cannabis, una proposta di legge per legalizzarla. Favorevole o contrario? Vota
Un gruppo bipartisan di 60 parlamentari (finora senza il supporto del governo) vuole mettere a punto un testo. L'iniziativa proposta dal sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova: "Il problema è regolamentare un mercato che è già libero"
Liberalizzare le canne. Da lunedì 16 marzo ci stanno lavorando 60 senatori e deputati, della maggioranza (come Roberto Giachetti e Giuditta Pini) e della minoranza Pd (da Pippo Civati a Nico Stumpo), del Movimento 5 Stelle, di Sel e del Misto.
Alla fine, da questo “gruppo bipartisan” dovrà uscirne una proposta di legge, per adesso senza il supporto del governo.
A promuovere l’iniziativa è stato il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova che, sulla sua pagina Facebook, ha chiarito: “Il problema non è più dichiararsi favorevole o contrario alla legalizzazione, piuttosto è regolare un mercato che è già libero” perché – spiega – “la repressione, finora, ha avuto costi altissimi. E non è servita a contenere i consumi di hashish e marijuana”.
Lo stesso giudizio che ha dato la Direzione nazionale antimafia nell’ultima relazione presentata lo scorso 25 febbraio davanti al Parlamento: “Si ha il dovere di evidenziare che, nonostante il massimo sforzo profuso dal sistema nel contrasto alla diffusione dei cannabinoidi, si registra il totale fallimento dell’azione repressiva“.
Silvio Garattini: “Uso terapeutico ok, ma fumare alla lunga fa male”
Sugli effetti negativi della cannabis si discute da anni. Per avere un’idea di quali potrebbero essere le conseguenze sulla salute degli italiani se la legge va in porto, abbiamo interpellato Silvio Garattini, scienziato di fama internazionale e direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano.
Con la liberalizzazione della marijuana si assisterà a un aumento dei consumatori?
A essere sincero non lo so. Dipende dal contenuto della proposta, dai limiti che metteranno, dalla concentrazione consentita del principio attivo, il tetraidrocannabinolo. Al momento, quindi, è difficile fare un ragionamento, criticare o consentire, perché mancano ancora i dettagli del progetto. Ma di sicuro rendendo legale una sostanza che è anche tossica non si fa un favore al popolo italiano.
Dicono che vogliono imitare il caso del Colorado, dove la droga è stata legalizzata nel 2012 e ha portato nelle casse dello Stato più soldi.
A danno della salute, però. È vero, gli effetti collaterali non sono più alti di quelli del tabacco o dell’alcol, ma non possiamo far finta che non ci siano.
“Non c’è quasi nessuna possibilità che la norma entri in vigore. E’ da una vita che gruppi parlamentari ci provano e alla fine, per fortuna, è caduto tutto”
Quali sono?
Bisogna distinguere tra l’uso occasionale e quello abituale. Chi si fuma le canne tutte le sere per dieci anni riduce le sue capacità di apprendimento e di concentrazione, peggiora la sua interazione con l’ambiente esterno, si espone al rischio di tumori, e soprattutto può soffrire di ansietà, depressione e psicosi. Per avere queste reazioni basta un livello normale di tetraidrocannabinolo, che varia dal 2 al 4 per cento. Con la super-cannabis, che ha una concentrazione pari al 15 per cento, i pericoli sono maggiori, uno studio inglese parla anche di allucinazioni visive. Chi invece ne fa un uso saltuario, sviluppa controindicazioni personali, che dipendono dalle sue caratteristiche psicofisiche.
A Firenze è partito il progetto pilota per la produzione nazionale di sostanze a base di cannabis per il trattamento dei malati. E la Regione Umbria ha da poco istituito un comitato scientifico per la somministrazione a uso terapeutico dei farmaci cannabinoidi. Cosa ne pensa?
Non ho nulla in contrario. Se serve per alleviare i sintomi dei pazienti, va bene. Anche se a oggi non ci sono abbastanza prove per attestare che i benefici siano superiori agli effetti tossici. Servirebbe uno studio comparativo con gli altri prodotti.
Secondo lei, ci sono buone probabilità che questa legge un giorno entri in vigore ?
Per me poche, anzi quasi nessuna. È da una vita che gruppi parlamentari ci provano e alla fine, per fortuna, è caduto tutto. Pensi che perfino il metodo Stamina, così controverso e insensato, è stato votato da più di 60 persone. E molti di quei senatori e deputati che oggi sostengono la legalizzazione della cannabis di sicuro, ieri tifavano anche per Stamina. Comunque, prima di scrivere un testo su un tema così delicato, devono per forza consultare gli esperti del settore.
Marco Rossi: “Meglio regolare l’uso con le leggi del mercato”
La fine del proibizionismo ha ricadute positive per il mercato e per lo Stato: è quello che pensa Marco Rossi, docente di Economia politica all’Università Sapienza di Roma, che nel 2012 ha pubblicato una ricerca sugli effetti economici della legalizzazione della cannabis.
Quindi tassare gli spinelli è meglio che proibirli?
Assolutamente sì. Lo strumento fiscale è molto più efficiente di un divieto di produrre, vendere e consumare una sostanza. Il mercato della marijuana è sempre esistito, anche sotto la dura legge Fini-Giovanardi. La logica del mercato si sottrae a tutto il resto. Credere che non sia così è da stupidi. Non possiamo cancellare un dato di fatto. Meglio dunque metterlo in regola applicando le imposte sulle vendite, come è stato fatto con il tabacco e con l’alcol.
Questo a suo parere si traduce con dei vantaggi per le casse dello Stato.
Io non posso che ragionare da economista. Se alziamo il prezzo della cannabis per scoraggiarne il consumo, proprio come è successo per le sigarette, si avrà un maggior gettito fiscale, che potrà essere speso per curare i danni sui consumatori. L’Inghilterra lo dimostra: le tasse pagate sul tabacco sono servite a pagare le terapie per i dipendenti da nicotina.
“Alzare il prezzo per scoraggiare il consumo, come per le sigarette: il maggior gettito fiscale (oltre 4 miliardi l’anno) servirà a curare i danni sui consumatori”
Nell’ipotesi che si avveri anche da noi, quanto si riuscirebbe a riscuotere?
Parecchio. I miei studi risalgono agli anni 2006-2008, in base al calcolo che feci allora risultavano all’incirca quattro miliardi di euro all’anno in più di entrate fiscali. A cui va aggiunta la somma che deriva dall’indotto. Consideri che in Italia si contano circa cinque milioni di consumatori. Una cifra stabile almeno da 15 anni. Quelli abituali sono una parte modesta, circa 500 mila, ma da soli assorbono i due terzi della domanda. Il target è molto ampio, va dai 15 ai 65 anni. Il volume di affari annuo si aggira sui cinque/sei miliardi di euro. Ma lo Stato in parte ci sta già guadagnando .
Spieghi meglio.
Tutti trascurano un dato importante: l’autoproduzione di cannabis, che è in costante crescita in Italia. Per la coltivazione domestica infatti servono delle lampade, ma la luce la vende l’Enel e la tassa viene riscossa sulle bollette dell’energia elettrica. Il ruolo della criminalità organizzata invece è sopravvalutato.
Perché?
Il consumo di erba è diffuso su tutto il territorio nazionale, anche dove non ci sono i clan. Ci sono una miriade di piccoli trafficanti e c’è anche il fai da te.
Qual è il sistema di legalizzazione da imitare?
Senz’altro quello olandese, che prevede il libero commercio della sostanza nei coffee shop. Quello spagnolo è insufficiente: se si tollera la produzione per un consumo personale tanto vale trattare l’erba come un bene qualsiasi. Dal punto di vista economico, la legalizzazione completa è la più valida perché favorisce la produzione su larga scala, diminuendo i prezzi e la tassazione.
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La Redazione
Milano, 12 feb. (Adnkronos) - Il conto in Olanda dove sono stati sequestrati i soldi versati da Massimo Moratti, nell'ambito di una truffa in cui è stato usato il nome del ministro della Difesa Massimo Crosetto, risulta intestato a più persone straniere su cui ora sono in corso gli accertamenti per verificarne l'esistenza e anche per capire eventuali collegamenti con altri soggetti. E' quanto si apprende da fonti investigative.
In particolare, da quanto emerge, sul conto olandese risultano versati i 980mila euro della truffa al presidente di Saras, soldi che il gruppo avrebbe tentato di spostare altrove, ma la tempistica non ha giocato a loro favore e il 'congelamento' del denaro è arrivato prima.
In attesa degli esiti delle rogatorie, si attendono già domani, in procura a Milano si continua a lavorare anche sui numeri telefonici usati per mettere a segno i plurimi tentativi di truffa - ora usando il nome del ministro o del suo staff - nei confronti del gotha dell'imprenditoria e della finanza.
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - Sicurezza negli stadi, contrasto alla criminalità e prevenzione dei comportamenti illeciti. Sono le tematiche al centro del tavolo presieduto dai ministri dell’Interno e per lo Sport e i giovani, Matteo Piantedosi e Andrea Abodi che hanno incontrato i presidenti di Figc Gabriele Gravina, Lega serie A, Ezio Simonelli, Lega nazionale professionisti serie B, Paolo Bedin, Lega italiana calcio professionistico, Matteo Marani, Lega nazionale dilettanti, Giancarlo Abete. Presenti anche il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, il capo della Polizia, Vittorio Pisani e il presidente dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, Mario Improta.
La riunione è stata l’occasione per proseguire il confronto già avviato su proposte e iniziative da mettere in campo congiuntamente. L’obiettivo rimane quello di tutelare le tifoserie sane e di individuare in maniera chirurgica coloro che vanno allo stadio per attuare comportamenti criminali e violenti, assicurando un ambiente più sicuro e vivibile per tutti gli appassionati. Il tavolo ha anche discusso di azioni concrete per contrastare le scommesse illegali e per arginare il fenomeno della pirateria audiovisiva, sanzionando i fruitori dei contenuti illegali. Prossimo incontro tra un mese. Così una nota congiunta dei ministri dell'Interno e per lo Sport e i giovani.
Londra, 12 feb. (Adnkronos) - Non sarà consentito l'alcol ai Mondiali del 2034 in Arabia Saudita. Lo ha dichiarato l'ambasciatore saudita nel Regno Unito, il principe Khalid bin Bandar Al Saud. I tifosi che assisteranno al torneo non potranno trovare bevande alcoliche negli hotel, nei ristoranti o negli stadi. L'Arabia Saudita è un paese differente dal Qatar, dove l'alcol era disponibile in alcuni posti durante i Mondiali del 2022, e non ci saranno eccezioni per questo torneo. "Al momento, non consentiamo l'alcol", ha detto Al Saud a LBC.
"Ci si può divertire molto senza alcol, non è necessario al 100% e se vuoi bere dopo essere andato via, sei il benvenuto, ma al momento non abbiamo alcol. Un po' come il nostro clima, è un paese secco". L'Arabia Saudita è stata confermata come paese ospitante della Coppa del Mondo a dicembre, nonostante le preoccupazioni sui diritti umani. Alla domanda se i tifosi gay di calcio sarebbero stati al sicuro nel paese, Al Saud ha aggiunto: "Daremo il benvenuto a tutti in Arabia Saudita. Non è un evento saudita, è un evento mondiale. E in larga misura, daremo il benvenuto a chiunque voglia venire".
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - Le attiviste del Referendum Cittadinanza hanno lanciato un appello via social alle artiste e agli artisti che in questi giorni si esibiranno sul palco del Festival di Sanremo: dire Sì all’Italia che riconosce tutte le sue figlie e tutti i suoi figli direttamente dall’Ariston. La cantante Giorgia e Brunori Sas sono stati i primi a rispondere all'appello e, insieme alle attiviste di ActionAid Utibe Joseph e Kejsi Hodo, hanno cantato il celebre brano di Toto Cutugno L'Italiano.
Gli artisti, poi, hanno ricevuto in dono un ciuccio con un nastrino tricolore da portare con sé sul palco, come simbolo di tutti quei figli e figlie d'Italia che non hanno ancora il riconoscimento della cittadinanza. Il referendum cittadinanza ha ricevuto l'ok dalla Corte Costituzionale lo scorso 20 gennaio insieme agli altri 4 quesiti sul lavoro promossi dalla Cgil. Andrà al voto in primavera.
Dopo la bocciatura del quesito sull'Autonomia la sfida del quorum si fa più ardua, ed è per questo che i promotori partono proprio dal più popolare spettacolo televisivo italiano per richiamare l'attenzione del Paese sull'appuntamento referendario. Il referendum cittadinanza è stato promosso da +Europa, Possibile, Dalla Parte Giusta della Storia, ActionAid, Libera, Arci, Italiani senza Cittadinanza, Conngi, insieme a una grande rete di oltre 70 organizzazioni.
Milano, 12 feb. (Adnkronos) - La competenza territoriale si radica a Milano, da qualunque lato si inquadri la questione. Lo sostiene la Cassazione nelle motivazioni sul caso Visibilia che vede indagata, tra gli altri, la ministra del Turismo Daniela Santanchè con l'ipotesi di truffa aggravata all'Inps in relazione alla cassa integrazione nel periodo Covid. Nel provvedimento, che segue la decisione dello scorso 29 gennaio, si rigetta la richiesta della difesa di considerare singole ipotesi di truffa (e non una truffa continuata) e di radicare la competenza a Roma.
Per il collegio della seconda sezione penale presieduta da Anna Petruzzellis - chiamato a rispondere alla questione sollevata dalla giudice delle indagini preliminari di Milano Tiziana Gueli - dato che la procura meneghina ha rilevato che l'ultima erogazione dei contributi è stata pagata a un dipendente in una banca nel Milanese, "deve essere affermata la competenza territoriale del Tribunale di Milano". Nell'indagine, coordinata dai pubblici ministeri Maria Giuseppina Gravina e Luigi Luzi, risultano coinvolti 13 dipendenti delle due società indagate, Visibilia Concessionaria srl e Visibilia Editore spa, che sarebbero stati messi in cassa integrazione a zero ore senza saperlo (e quindi continuando a lavorare) causando un 'danno' di oltre 126 mila euro versati dall'Inps.
"La soluzione - si legge nella decisione della Cassazione - non cambia nel caso in cui si voglia ancorare la competenza territoriale al momento della richiesta della cassa integrazione, posto che dalla documentazione prodotta in atti risulta che la richiesta è stata inviata alla sede Inps di Milano e che sempre la sede Inps di Milano ha autorizzato la cassa integrazione". Infine, a rafforzare la competenza territoriale il fatto che "avendo le società sede a Milano, il delitto di truffa si è comunque consumato a Milano, al momento della acquisizione dell’ingiusto profitto da parte delle società, che si realizza in concomitanza con la percezione dei contributo da parte dei lavoratori". L'udienza preliminare sul caso Visibilia riprenderà come da calendario il 26 marzo prossimo.
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - L'aula della Camera ha approvato la proposta di legge recante 'modifiche alla disciplina della Fondazione Ordine costantiniano di San Giorgio di Parma'. I voti favorevoli sono stati 140, 84 quelli contrari e 3 gli astenuti.
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - "Ho visto Sanremo ieri sera, erano anni che non lo vedevo, ma sono rimasto sveglio fino alle 2 per vedermelo tutto. Mi è piaciuto per la qualità espressa, è una vetrina italiana vera. Come ha detto Jovanotti è un po’ come Natale, capodanno, carnevale". Filippo Ricci, direttore creativo della Stefano Ricci Spa, ha commentato così con l'Adnkronos la prima serata del 75esimo Festival di Sanremo e gli outfit del conduttore Carlo Conti creati dalla maison.
Che emozione è stata vedere Carlo Conti con i vostri abiti in apertura del 75esimo Festival della Canzone italiana?
"Siamo abituati a palcoscenici internazionali, ma è la prima volta che saliamo con rispetto sul palco dell'Ariston, tra l'altro con il conduttore e direttore, e quindi è stata una bella emozione. Ero un po' in apprensione che questo outfit gli tornasse bene addosso in una serata movimentata. E' fatto tutto al 100% in Italia, su misura per Carlo, e c'è stato dietro un lavoro di ricerca, insieme a lui, dei tessuti e della costruzione dei modelli in questi mesi, quindi è stato parte proattiva della ricerca e dello sviluppo degli outfit per queste cinque serate", ha spiegato Filippo Ricci.
Che idea avete avuto nello sviluppo degli outfit? Ne utilizzerà uno a serata?
"L'idea che abbiamo avuto, sin dall'inizio, è stata quella di fare un percorso di sartorialità. Noterete che sono tutti outfit abbastanza rigorosi, anche se la qualità dei tessuti conferisce un senso di morbidezza. L'idea era di dare un concetto di eleganza senza tempo perché Sanremo appartiene alla cultura del Paese. Poi ieri sera abbiamo giocato con il colore, il midnight blu, questo blu notte che è ben diverso dal classico nero, anche se ci saranno degli outfit scuri in seguito. Non conosco la sequenza, visto che la deciderà lui con il proprio staff ogni sera. Sono tutti pronti e a disposizione, con un nostro sarto dedicato dietro le quinte. Carlo ha più scelte, ma credo userà un outfit a serata perché da quello che ho visto ieri, nel movimento veloce tra uno spazio e l'altro credo che voglia mantenere un ritmo serrato per le tempistiche sceniche sue".
Quali emozioni ci sono state durante la prima serata del Festival?
"E' stato bello vedere Papa Francesco e ascoltare il suo messaggio, credo che sia la prima volta nella storia del Festival, quindi anche solo quella è stata un'immagine potente. Poi Jovanotti ha provocato una scarica d’energia positiva, da re dell'entertainment", ha spiegato il direttore creativo della Stefano Ricci Spa.
Carlo Conti era preoccupato di non riuscire a valorizzare la classe e la modernità degli smoking, ci è riuscito?
"Ci è riuscito assolutamente, ha un bel portamento, e gli ho detto 'sei proprio un bel modello'. E' un uomo che sa stare sul palcoscenico e vestire dei capi sartoriali. Quello di ieri non era un capo semplicissimo, è una giacca smoking in velluto blu, tra l'altro quello è un jersey di velluto, quindi più morbido, ma lo vestiva molto bene, con i tre pezzi, e sotto aveva un gilet in lana coordinato con il pantalone mohair. Abbiamo voluto fare proprio il tocco estremo di sartorialità con tutto il bordino in raso che è stato fatto su tutto il revere. L'idea era quella di rispettare un percorso abbastanza classico della sartorialità italiana e fiorentina, perché se si va a vedere la spalla, è una vecchia scuola fiorentina il modo di realizzarla in maniera morbida, quindi la giacca è molto leggera".
Queste sera la seconda serata con nuove sorprese?
"Gli abiti sono smoking oppure giacche da cocktail, quindi ci sarà un'alternanza dove Carlo ha possibilità di scelta anche tra cravatta o papillon. Ci hanno scritto in molti sui social, anche dall’estero a conferma di una vetrina internazionale come Sanremo, proprio per avere questa informazione, ed è molto divertente. La cosa interessante è che ci arrivano messaggi da tutto il mondo, perché è il Festival della canzone italiana, è italianissimo, ma lo guardano in America, lo guardano gli italo-americani, lo guardano in Sud America, lo guardano a Est, e comunque la visibilità internazionale è importante. Questo è un palcoscenico di italianità che richiama la musica italiana in generale ma non solo", ha spiegato Filippo Ricci la cui maison vende in tutto il mondo.
I nostri mercati principali?
"Noi produciamo tutto in Italia, ma in Italia vendiamo poco. Noi vendiamo a clienti in tutto il mondo, con le nostre 82 boutique e in Italia ne abbiamo due a Firenze dove è anche la sede dell'azienda, due a Milano, uno a Porto Cervo. Tra i mercati più importanti gli Stati Uniti, le capitali del continente europeo come Londra e Parigi, al Middle East, Dubai, fino alla Cina. A Carlo Conti abbiamo fornito tutto l'outfit, dalle scarpe, alle camicie, e abbiamo anche fatto diversi capi sportivi per le conferenze stampa e gli altri impegni del Festival. Dalle giacche in maglia sportive con le sneaker più casual e abbiamo lavorato insieme per fargli provare un po' di tessuti anche particolari"ha concluso Filippo Ricci. (di Emanuele Rizzi)
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Cannabis, una proposta di legge per legalizzarla. Favorevole o contrario? Vota
Un gruppo bipartisan di 60 parlamentari (finora senza il supporto del governo) vuole mettere a punto un testo. L'iniziativa proposta dal sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova: "Il problema è regolamentare un mercato che è già libero"
Liberalizzare le canne. Da lunedì 16 marzo ci stanno lavorando 60 senatori e deputati, della maggioranza (come Roberto Giachetti e Giuditta Pini) e della minoranza Pd (da Pippo Civati a Nico Stumpo), del Movimento 5 Stelle, di Sel e del Misto.
Alla fine, da questo “gruppo bipartisan” dovrà uscirne una proposta di legge, per adesso senza il supporto del governo.
A promuovere l’iniziativa è stato il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova che, sulla sua pagina Facebook, ha chiarito: “Il problema non è più dichiararsi favorevole o contrario alla legalizzazione, piuttosto è regolare un mercato che è già libero” perché – spiega – “la repressione, finora, ha avuto costi altissimi. E non è servita a contenere i consumi di hashish e marijuana”.
Lo stesso giudizio che ha dato la Direzione nazionale antimafia nell’ultima relazione presentata lo scorso 25 febbraio davanti al Parlamento: “Si ha il dovere di evidenziare che, nonostante il massimo sforzo profuso dal sistema nel contrasto alla diffusione dei cannabinoidi, si registra il totale fallimento dell’azione repressiva“.
Secondo i dati contenuti nell’ultima relazione annuale al Parlamento dal Dipartimento politiche antidroga, i 16enni che consumano cannabis sono il 21%. Inoltre, ne fanno uso il 76% degli studenti tra i 15 e i 19 anni, con un incremento dell’1,9% nel periodo 2013-2014. Nel 2012 sono state coltivate 4 milioni di piante e nell’ultimo anno l’uso di tale sostanza è aumentato dell’1,9%.
Silvio Garattini: “Uso terapeutico ok, ma fumare alla lunga fa male”
Sugli effetti negativi della cannabis si discute da anni. Per avere un’idea di quali potrebbero essere le conseguenze sulla salute degli italiani se la legge va in porto, abbiamo interpellato Silvio Garattini, scienziato di fama internazionale e direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano.
Con la liberalizzazione della marijuana si assisterà a un aumento dei consumatori?
A essere sincero non lo so. Dipende dal contenuto della proposta, dai limiti che metteranno, dalla concentrazione consentita del principio attivo, il tetraidrocannabinolo. Al momento, quindi, è difficile fare un ragionamento, criticare o consentire, perché mancano ancora i dettagli del progetto. Ma di sicuro rendendo legale una sostanza che è anche tossica non si fa un favore al popolo italiano.
Dicono che vogliono imitare il caso del Colorado, dove la droga è stata legalizzata nel 2012 e ha portato nelle casse dello Stato più soldi.
A danno della salute, però. È vero, gli effetti collaterali non sono più alti di quelli del tabacco o dell’alcol, ma non possiamo far finta che non ci siano.
Quali sono?
Bisogna distinguere tra l’uso occasionale e quello abituale. Chi si fuma le canne tutte le sere per dieci anni riduce le sue capacità di apprendimento e di concentrazione, peggiora la sua interazione con l’ambiente esterno, si espone al rischio di tumori, e soprattutto può soffrire di ansietà, depressione e psicosi. Per avere queste reazioni basta un livello normale di tetraidrocannabinolo, che varia dal 2 al 4 per cento. Con la super-cannabis, che ha una concentrazione pari al 15 per cento, i pericoli sono maggiori, uno studio inglese parla anche di allucinazioni visive. Chi invece ne fa un uso saltuario, sviluppa controindicazioni personali, che dipendono dalle sue caratteristiche psicofisiche.
A Firenze è partito il progetto pilota per la produzione nazionale di sostanze a base di cannabis per il trattamento dei malati. E la Regione Umbria ha da poco istituito un comitato scientifico per la somministrazione a uso terapeutico dei farmaci cannabinoidi. Cosa ne pensa?
Non ho nulla in contrario. Se serve per alleviare i sintomi dei pazienti, va bene. Anche se a oggi non ci sono abbastanza prove per attestare che i benefici siano superiori agli effetti tossici. Servirebbe uno studio comparativo con gli altri prodotti.
Secondo lei, ci sono buone probabilità che questa legge un giorno entri in vigore ?
Per me poche, anzi quasi nessuna. È da una vita che gruppi parlamentari ci provano e alla fine, per fortuna, è caduto tutto. Pensi che perfino il metodo Stamina, così controverso e insensato, è stato votato da più di 60 persone. E molti di quei senatori e deputati che oggi sostengono la legalizzazione della cannabis di sicuro, ieri tifavano anche per Stamina. Comunque, prima di scrivere un testo su un tema così delicato, devono per forza consultare gli esperti del settore.
Marco Rossi: “Meglio regolare l’uso con le leggi del mercato”
La fine del proibizionismo ha ricadute positive per il mercato e per lo Stato: è quello che pensa Marco Rossi, docente di Economia politica all’Università Sapienza di Roma, che nel 2012 ha pubblicato una ricerca sugli effetti economici della legalizzazione della cannabis.
Quindi tassare gli spinelli è meglio che proibirli?
Assolutamente sì. Lo strumento fiscale è molto più efficiente di un divieto di produrre, vendere e consumare una sostanza. Il mercato della marijuana è sempre esistito, anche sotto la dura legge Fini-Giovanardi. La logica del mercato si sottrae a tutto il resto. Credere che non sia così è da stupidi. Non possiamo cancellare un dato di fatto. Meglio dunque metterlo in regola applicando le imposte sulle vendite, come è stato fatto con il tabacco e con l’alcol.
Questo a suo parere si traduce con dei vantaggi per le casse dello Stato.
Io non posso che ragionare da economista. Se alziamo il prezzo della cannabis per scoraggiarne il consumo, proprio come è successo per le sigarette, si avrà un maggior gettito fiscale, che potrà essere speso per curare i danni sui consumatori. L’Inghilterra lo dimostra: le tasse pagate sul tabacco sono servite a pagare le terapie per i dipendenti da nicotina.
Nell’ipotesi che si avveri anche da noi, quanto si riuscirebbe a riscuotere?
Parecchio. I miei studi risalgono agli anni 2006-2008, in base al calcolo che feci allora risultavano all’incirca quattro miliardi di euro all’anno in più di entrate fiscali. A cui va aggiunta la somma che deriva dall’indotto. Consideri che in Italia si contano circa cinque milioni di consumatori. Una cifra stabile almeno da 15 anni. Quelli abituali sono una parte modesta, circa 500 mila, ma da soli assorbono i due terzi della domanda. Il target è molto ampio, va dai 15 ai 65 anni. Il volume di affari annuo si aggira sui cinque/sei miliardi di euro. Ma lo Stato in parte ci sta già guadagnando .
Spieghi meglio.
Tutti trascurano un dato importante: l’autoproduzione di cannabis, che è in costante crescita in Italia. Per la coltivazione domestica infatti servono delle lampade, ma la luce la vende l’Enel e la tassa viene riscossa sulle bollette dell’energia elettrica. Il ruolo della criminalità organizzata invece è sopravvalutato.
Perché?
Il consumo di erba è diffuso su tutto il territorio nazionale, anche dove non ci sono i clan. Ci sono una miriade di piccoli trafficanti e c’è anche il fai da te.
Qual è il sistema di legalizzazione da imitare?
Senz’altro quello olandese, che prevede il libero commercio della sostanza nei coffee shop. Quello spagnolo è insufficiente: se si tollera la produzione per un consumo personale tanto vale trattare l’erba come un bene qualsiasi. Dal punto di vista economico, la legalizzazione completa è la più valida perché favorisce la produzione su larga scala, diminuendo i prezzi e la tassazione.
Aggiornato da Redazione Web
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Milano, 12 feb. (Adnkronos) - Il conto in Olanda dove sono stati sequestrati i soldi versati da Massimo Moratti, nell'ambito di una truffa in cui è stato usato il nome del ministro della Difesa Massimo Crosetto, risulta intestato a più persone straniere su cui ora sono in corso gli accertamenti per verificarne l'esistenza e anche per capire eventuali collegamenti con altri soggetti. E' quanto si apprende da fonti investigative.
In particolare, da quanto emerge, sul conto olandese risultano versati i 980mila euro della truffa al presidente di Saras, soldi che il gruppo avrebbe tentato di spostare altrove, ma la tempistica non ha giocato a loro favore e il 'congelamento' del denaro è arrivato prima.
In attesa degli esiti delle rogatorie, si attendono già domani, in procura a Milano si continua a lavorare anche sui numeri telefonici usati per mettere a segno i plurimi tentativi di truffa - ora usando il nome del ministro o del suo staff - nei confronti del gotha dell'imprenditoria e della finanza.
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - Sicurezza negli stadi, contrasto alla criminalità e prevenzione dei comportamenti illeciti. Sono le tematiche al centro del tavolo presieduto dai ministri dell’Interno e per lo Sport e i giovani, Matteo Piantedosi e Andrea Abodi che hanno incontrato i presidenti di Figc Gabriele Gravina, Lega serie A, Ezio Simonelli, Lega nazionale professionisti serie B, Paolo Bedin, Lega italiana calcio professionistico, Matteo Marani, Lega nazionale dilettanti, Giancarlo Abete. Presenti anche il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, il capo della Polizia, Vittorio Pisani e il presidente dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, Mario Improta.
La riunione è stata l’occasione per proseguire il confronto già avviato su proposte e iniziative da mettere in campo congiuntamente. L’obiettivo rimane quello di tutelare le tifoserie sane e di individuare in maniera chirurgica coloro che vanno allo stadio per attuare comportamenti criminali e violenti, assicurando un ambiente più sicuro e vivibile per tutti gli appassionati. Il tavolo ha anche discusso di azioni concrete per contrastare le scommesse illegali e per arginare il fenomeno della pirateria audiovisiva, sanzionando i fruitori dei contenuti illegali. Prossimo incontro tra un mese. Così una nota congiunta dei ministri dell'Interno e per lo Sport e i giovani.
Londra, 12 feb. (Adnkronos) - Non sarà consentito l'alcol ai Mondiali del 2034 in Arabia Saudita. Lo ha dichiarato l'ambasciatore saudita nel Regno Unito, il principe Khalid bin Bandar Al Saud. I tifosi che assisteranno al torneo non potranno trovare bevande alcoliche negli hotel, nei ristoranti o negli stadi. L'Arabia Saudita è un paese differente dal Qatar, dove l'alcol era disponibile in alcuni posti durante i Mondiali del 2022, e non ci saranno eccezioni per questo torneo. "Al momento, non consentiamo l'alcol", ha detto Al Saud a LBC.
"Ci si può divertire molto senza alcol, non è necessario al 100% e se vuoi bere dopo essere andato via, sei il benvenuto, ma al momento non abbiamo alcol. Un po' come il nostro clima, è un paese secco". L'Arabia Saudita è stata confermata come paese ospitante della Coppa del Mondo a dicembre, nonostante le preoccupazioni sui diritti umani. Alla domanda se i tifosi gay di calcio sarebbero stati al sicuro nel paese, Al Saud ha aggiunto: "Daremo il benvenuto a tutti in Arabia Saudita. Non è un evento saudita, è un evento mondiale. E in larga misura, daremo il benvenuto a chiunque voglia venire".
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - Le attiviste del Referendum Cittadinanza hanno lanciato un appello via social alle artiste e agli artisti che in questi giorni si esibiranno sul palco del Festival di Sanremo: dire Sì all’Italia che riconosce tutte le sue figlie e tutti i suoi figli direttamente dall’Ariston. La cantante Giorgia e Brunori Sas sono stati i primi a rispondere all'appello e, insieme alle attiviste di ActionAid Utibe Joseph e Kejsi Hodo, hanno cantato il celebre brano di Toto Cutugno L'Italiano.
Gli artisti, poi, hanno ricevuto in dono un ciuccio con un nastrino tricolore da portare con sé sul palco, come simbolo di tutti quei figli e figlie d'Italia che non hanno ancora il riconoscimento della cittadinanza. Il referendum cittadinanza ha ricevuto l'ok dalla Corte Costituzionale lo scorso 20 gennaio insieme agli altri 4 quesiti sul lavoro promossi dalla Cgil. Andrà al voto in primavera.
Dopo la bocciatura del quesito sull'Autonomia la sfida del quorum si fa più ardua, ed è per questo che i promotori partono proprio dal più popolare spettacolo televisivo italiano per richiamare l'attenzione del Paese sull'appuntamento referendario. Il referendum cittadinanza è stato promosso da +Europa, Possibile, Dalla Parte Giusta della Storia, ActionAid, Libera, Arci, Italiani senza Cittadinanza, Conngi, insieme a una grande rete di oltre 70 organizzazioni.
Milano, 12 feb. (Adnkronos) - La competenza territoriale si radica a Milano, da qualunque lato si inquadri la questione. Lo sostiene la Cassazione nelle motivazioni sul caso Visibilia che vede indagata, tra gli altri, la ministra del Turismo Daniela Santanchè con l'ipotesi di truffa aggravata all'Inps in relazione alla cassa integrazione nel periodo Covid. Nel provvedimento, che segue la decisione dello scorso 29 gennaio, si rigetta la richiesta della difesa di considerare singole ipotesi di truffa (e non una truffa continuata) e di radicare la competenza a Roma.
Per il collegio della seconda sezione penale presieduta da Anna Petruzzellis - chiamato a rispondere alla questione sollevata dalla giudice delle indagini preliminari di Milano Tiziana Gueli - dato che la procura meneghina ha rilevato che l'ultima erogazione dei contributi è stata pagata a un dipendente in una banca nel Milanese, "deve essere affermata la competenza territoriale del Tribunale di Milano". Nell'indagine, coordinata dai pubblici ministeri Maria Giuseppina Gravina e Luigi Luzi, risultano coinvolti 13 dipendenti delle due società indagate, Visibilia Concessionaria srl e Visibilia Editore spa, che sarebbero stati messi in cassa integrazione a zero ore senza saperlo (e quindi continuando a lavorare) causando un 'danno' di oltre 126 mila euro versati dall'Inps.
"La soluzione - si legge nella decisione della Cassazione - non cambia nel caso in cui si voglia ancorare la competenza territoriale al momento della richiesta della cassa integrazione, posto che dalla documentazione prodotta in atti risulta che la richiesta è stata inviata alla sede Inps di Milano e che sempre la sede Inps di Milano ha autorizzato la cassa integrazione". Infine, a rafforzare la competenza territoriale il fatto che "avendo le società sede a Milano, il delitto di truffa si è comunque consumato a Milano, al momento della acquisizione dell’ingiusto profitto da parte delle società, che si realizza in concomitanza con la percezione dei contributo da parte dei lavoratori". L'udienza preliminare sul caso Visibilia riprenderà come da calendario il 26 marzo prossimo.
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - L'aula della Camera ha approvato la proposta di legge recante 'modifiche alla disciplina della Fondazione Ordine costantiniano di San Giorgio di Parma'. I voti favorevoli sono stati 140, 84 quelli contrari e 3 gli astenuti.
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - "Ho visto Sanremo ieri sera, erano anni che non lo vedevo, ma sono rimasto sveglio fino alle 2 per vedermelo tutto. Mi è piaciuto per la qualità espressa, è una vetrina italiana vera. Come ha detto Jovanotti è un po’ come Natale, capodanno, carnevale". Filippo Ricci, direttore creativo della Stefano Ricci Spa, ha commentato così con l'Adnkronos la prima serata del 75esimo Festival di Sanremo e gli outfit del conduttore Carlo Conti creati dalla maison.
Che emozione è stata vedere Carlo Conti con i vostri abiti in apertura del 75esimo Festival della Canzone italiana?
"Siamo abituati a palcoscenici internazionali, ma è la prima volta che saliamo con rispetto sul palco dell'Ariston, tra l'altro con il conduttore e direttore, e quindi è stata una bella emozione. Ero un po' in apprensione che questo outfit gli tornasse bene addosso in una serata movimentata. E' fatto tutto al 100% in Italia, su misura per Carlo, e c'è stato dietro un lavoro di ricerca, insieme a lui, dei tessuti e della costruzione dei modelli in questi mesi, quindi è stato parte proattiva della ricerca e dello sviluppo degli outfit per queste cinque serate", ha spiegato Filippo Ricci.
Che idea avete avuto nello sviluppo degli outfit? Ne utilizzerà uno a serata?
"L'idea che abbiamo avuto, sin dall'inizio, è stata quella di fare un percorso di sartorialità. Noterete che sono tutti outfit abbastanza rigorosi, anche se la qualità dei tessuti conferisce un senso di morbidezza. L'idea era di dare un concetto di eleganza senza tempo perché Sanremo appartiene alla cultura del Paese. Poi ieri sera abbiamo giocato con il colore, il midnight blu, questo blu notte che è ben diverso dal classico nero, anche se ci saranno degli outfit scuri in seguito. Non conosco la sequenza, visto che la deciderà lui con il proprio staff ogni sera. Sono tutti pronti e a disposizione, con un nostro sarto dedicato dietro le quinte. Carlo ha più scelte, ma credo userà un outfit a serata perché da quello che ho visto ieri, nel movimento veloce tra uno spazio e l'altro credo che voglia mantenere un ritmo serrato per le tempistiche sceniche sue".
Quali emozioni ci sono state durante la prima serata del Festival?
"E' stato bello vedere Papa Francesco e ascoltare il suo messaggio, credo che sia la prima volta nella storia del Festival, quindi anche solo quella è stata un'immagine potente. Poi Jovanotti ha provocato una scarica d’energia positiva, da re dell'entertainment", ha spiegato il direttore creativo della Stefano Ricci Spa.
Carlo Conti era preoccupato di non riuscire a valorizzare la classe e la modernità degli smoking, ci è riuscito?
"Ci è riuscito assolutamente, ha un bel portamento, e gli ho detto 'sei proprio un bel modello'. E' un uomo che sa stare sul palcoscenico e vestire dei capi sartoriali. Quello di ieri non era un capo semplicissimo, è una giacca smoking in velluto blu, tra l'altro quello è un jersey di velluto, quindi più morbido, ma lo vestiva molto bene, con i tre pezzi, e sotto aveva un gilet in lana coordinato con il pantalone mohair. Abbiamo voluto fare proprio il tocco estremo di sartorialità con tutto il bordino in raso che è stato fatto su tutto il revere. L'idea era quella di rispettare un percorso abbastanza classico della sartorialità italiana e fiorentina, perché se si va a vedere la spalla, è una vecchia scuola fiorentina il modo di realizzarla in maniera morbida, quindi la giacca è molto leggera".
Queste sera la seconda serata con nuove sorprese?
"Gli abiti sono smoking oppure giacche da cocktail, quindi ci sarà un'alternanza dove Carlo ha possibilità di scelta anche tra cravatta o papillon. Ci hanno scritto in molti sui social, anche dall’estero a conferma di una vetrina internazionale come Sanremo, proprio per avere questa informazione, ed è molto divertente. La cosa interessante è che ci arrivano messaggi da tutto il mondo, perché è il Festival della canzone italiana, è italianissimo, ma lo guardano in America, lo guardano gli italo-americani, lo guardano in Sud America, lo guardano a Est, e comunque la visibilità internazionale è importante. Questo è un palcoscenico di italianità che richiama la musica italiana in generale ma non solo", ha spiegato Filippo Ricci la cui maison vende in tutto il mondo.
I nostri mercati principali?
"Noi produciamo tutto in Italia, ma in Italia vendiamo poco. Noi vendiamo a clienti in tutto il mondo, con le nostre 82 boutique e in Italia ne abbiamo due a Firenze dove è anche la sede dell'azienda, due a Milano, uno a Porto Cervo. Tra i mercati più importanti gli Stati Uniti, le capitali del continente europeo come Londra e Parigi, al Middle East, Dubai, fino alla Cina. A Carlo Conti abbiamo fornito tutto l'outfit, dalle scarpe, alle camicie, e abbiamo anche fatto diversi capi sportivi per le conferenze stampa e gli altri impegni del Festival. Dalle giacche in maglia sportive con le sneaker più casual e abbiamo lavorato insieme per fargli provare un po' di tessuti anche particolari"ha concluso Filippo Ricci. (di Emanuele Rizzi)