Castelvetrano, 20 mar. (Adnkronos) - (dall'inviata Elvira Terranova) - Antonio Manganelli, l'ex Capo della Polizia, morto per un tumore nel 2013 "è stato un grande innovatore nel percorso della Polizia di Stato". Con queste parole, il Capo della Polizia, Prefetto Vittorio Pisani, ha voluto ricordare oggi Manganelli, nel corso della cerimonia di intitolazione all'ex Direttore della Pubblica Sicurezza, della Sala riunione del Commissariato di Castelvetrano (Trapani), la città di origine del boss Matteo Messina Denaro. L'immobile è nato proprio su un terreno confiscato a Cosa nostra. Presenti anche la vedova di Manganelli, Adriana Piancastelli e la figlia, Emanuela. "La vicinanza di Adriana Piancastelli a ogni iniziativa della Polizia ha dimostrato che Antonio aveva trasferito nelle mura domestiche il suo amore per la polizia", ha detto ancora il Prefetto Pisani.
Fu proprio Manganelli, da Capo della Polizia, a inaugurare il 29 settembre 2012 il nuovo commissariato. Pisani, nel suo intervento, ha sottolineato di aver scritto di suo pugno la motivazione per l'intitolazione della sala. Ed eccola, la motivazione: "Il Prefetto Antonio Manganelli, l'ex Capo della Polizia, morto nel 2013 per un tumore, è stato "un esempio unanimamente riconosciuto di servitore dello Stato dal non comune senso di responsabilità ed elevata professionalità, ha contribuito quale investigatore, nel percorso della sua carriera, al contrasto della criminalità organizzata sul territorio nazionale e particolarmente in Sicilia, con una visione strategica investigativa innovativa, determinando il raggiungimento di storici risultati giudiziari".
E ancora: "Manganelli era espressione di un pensiero moderno e lungimirante" e che "nei suoi incarichi di questore e poi di Capo della Polizia" ha "plasmato un 'sistema di sicurezza' fondato sulla sinergica collaborazione tra le forze di polizia e altresì con le altre componenti pubbliche e private della società civile, in un processo armonico di garanzia e salvaguardia della sicurezza collettiva della nostra comunità".
Poi, il Capo della Polizia, Prefetto Pisani ha ribadito che l'impegno per la sicurezza deve essere corale: "Questo è il nostro compito quotidiano". Alla cerimonia è intervenuta anche la vedova Manganelli: "Essere poliziotto non è un lavoro come un altro, significa fa parte non di una semplice famiglia ma di una squadra. Oggi venire in questi luoghi dove è stato mio marito mi emoziona tanto. Lui era già sofferente per il suo tumore ai polmoni ma aveva una forza che è stata poi quella che ci ha fatto andare avanti insieme. Alla base di tutto c'è stato, però, un profondo senso religioso e morale della vita. Siamo fieri che lui abbia far parte di una squadra che ancora oggi gioca per l'Italia", ha detto Adriana Piancastelli.
Presenti in sala anche il Procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e il suo collega di Trapani Gabriele Paci e di Marsala Ferdinando Asaro, oltre al Presidente del Tribunale di Trapani, Alessandra Camassa, il Prefetto Daniela Lupo e altre autorità. "Le parole che pronunciò Manganelli all'inaugurazione di questo commissariato sono ancora oggi esclusive e suonano come suggerimenti attuali, preziosi come eredità per tutti noi", ha poi aggiunto il Questore di Trapani Giuseppe Felice Peritore. "La sede del commissariato di Castelvetrano è stata costruita su un terreno confiscato alla mafia, un uliveto appartenente al boss Totò Riina che lo aveva acquistato tramite un prestanome su richiesta specifica di Matteo Messina Denaro, per affermare il potere della mafia in questo territorio", ha detto poi il Questore.
"Quello di oggi è un evento che acquista maggiore rilievo alla vigilia della Giornata nazionale della memoria per le vittime di mafia- dice ancora Peritore - La mafia trapanese e quella palermitana celebrarono la loro opulenza e potere, questo bene è stato confiscato e tolto alla disponibilità di Riina per dare un forte segnale. Ecco perché lo Stato volle creare la cittadella della legalità". "La criminalità organizzata fece di tutto per fermare questa realizzazione, ci furono congettura sull'uso cemento impoverito, si giunse così al settembre del 2012. E il Prefetto Manganelli aveva seguito l'andamento dei lavori e aveva fortemente voluto la loro conclusione. Per quello volle presenziare tagliando personalmente il nastro", conclude. Presente anche il sindaco di Castelvetrano, con la fascia tricolore, che nel suo intervento ha detto: "Siamo profondamente convinti, come amministrazione e come comunità, che la collaborazione tra istituzioni pubbliche ie l'impegno dei cittadini e del sociale, è un elemento essenziale perché si possano realizzare attività concrete contro la criminalità organizzata. Il primo grande baluardo contro la criminalità. E questo è l'impegno che la nostra comunità sta esplicitando". In prima fila anche don Luigi Ciotti (Libera), che domani sarà a Trapani per la Giornata nazionale delle vittime di mafia.