Ventimila libri antichi e documenti datati tra il 1400 e il 1800. Ancora una volta la passione per i volumi storici mette nei guai Marcello Dell’Utri, ex senatore del Pdl e ora in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. Il patrimonio è stato sequestrato dai carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio culturale di Monza. Dell’Utri è ora indagato per ricettazione e esportazione illecita all’estero di opere d’arte. Il sequestro è avvenuto in parte nella biblioteca della sua Fondazione, in via Senato, attualmente chiusa, e in parte in un magazzino di deposito, l’Opencare in via Piranesi. Dei ventimila volumi, circa 3mila farebbero parte del “Sancta Sanctorum”, la collezione privata di Dell’Utri, tenuta nelle sue pertinenze con libri rari anche del XV secolo.
Le indagini, tuttora in corso, hanno consentito di accertare la presenza “di opere asportate, in epoca e con modalità ancora ignote, da biblioteche pubbliche ed ecclesiastiche insistenti sull’intero territorio nazionale”. L’operazione parte da un’indagine condotta oltre un anno fa dai carabinieri che in questi mesi hanno compiuto accertamenti sulla provenienza dei volumi. L’indagine è nata dalla vicenda del saccheggio della storica biblioteca dei Girolamini, nel centro antico di Napoli, dalla quale furono sottratti migliaia di libri, molti dei quali di inestimabile valore. Secondo il pm di Milano che ha coordinato l’inchiesta, Luigi Luzi, non sono però stati trovati collegamenti con i volumi sequestrati all’ex senatore.
Aggiornamento: “Con decreto emesso il 2 ottobre 2018 il Gip di Milano, la dott.ssa Marchiondelli, accogliendo la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura della Repubblica di Milano, ha archiviato il procedimento penale iscritto a carico di Marcello Dell’Utri, disponendo altresì il dissequestro e la restituzione dei beni, ancora in sequestro, agli aventi diritto”.