Al Corriere della Sera ha espresso tutta la propria contrarietà, dicendosi “indignato e offeso” e chiedendo l’intervento di Csm e Anm sui pm. Poche ore dopo, a Bari, ha risposto così alla domanda di un giornalista: “Mi dia il nome, la denuncio“. Quello delle intercettazioni è un argomento cui Massimo D’Alema si dimostra puntualmente sensibile. Ancor più dopo che il suo nome è saltato fuori dalle carte dell’inchiesta napoletana sulle presunte tangenti per la metanizzazione dell’isola di Ischia.
Se nell’intervista al quotidiano di via Solferino i toni sono pacati (anche se D’Alema non manca di avanzare il dubbio che i pm siano in cerca “di qualche forma di pubblicità”), durante l’incontro con i cronisti a margine di un convegno nel capoluogo pugliese l’ex premier prima domanda: “Non sono indagato per nessun reato, perché rendere pubbliche in un atto giudiziario cose private di persone come mia moglie?”. Poi attacca: quello che sta accadendo “mi costringe a denunciare, cosa che cominceremo a fare da oggi, quanti organi di stampa, televisioni e radio, singoli giornalisti, si sono esercitati a dire cose false e palesemente diffamatorie”.
Prese di posizione, specie la richiesta di intervento a Csm e Anm, che hanno provocato la reazione dell’Associazione Nazionale magistrati. “Fermare l’attenzione sui fatti gravi di corruzione che stanno emergendo, non sulle polemiche” è stato l’invito alla stampa da parte dell’Anm, con chiaro riferimento alle critiche di D’Alema sull’uso delle intercettazioni. La riservatezza “va tutelata” – si legge nella nota dell’organismo dei magistrati – ma “non si mettano in discussione le intercettazioni come strumento di indagine”.
Interviene sulla questione anche il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini che, pur riconoscendo che “D’Alema pone un problema serio, quello della tutela della riservatezza e dell’onorabilità delle persone non indagate”, ricorda che “non si può in alcun modo limitare il potere in capo ai magistrati e in alcun modo fare leggi bavaglio che impediscano alla stampa di pubblicare qualcosa, qualora questa sia pubblicabile”. Legnini ribadisce inoltre che “il Consiglio Superiore della Magistratura non è munito di un potere d’intervento d’ufficio. In senso disciplinare può intervenire se investito dalla procura generale, dal ministro della Giustizia o da altri soggetti”. E sottolinea che il “grande tema” delle intercettazioni “richiederebbe un intervento legislativo appropriato”.
A Bari: “Ho venduto vino alla convention Pd? La denuncio”
“Lei ha detto che ho venduto il vino durante una convention del Pd, come si chiama lei, scusi? Devo trasmettere al mio avvocato questa informazione. La prego di mandare questa registrazione, avrà una denuncia”. E’ la promessa che l’ex premier ha fatto questa mattina a a Bari a Filippo Barone, giornalista di Virus, programma di Rai Due. Il contesto è un convegno della Fondazione Italianieuropei, a Bari, al termine del quale, inevitabilmente, D’Alema viene ‘inondatò da domande relative alle intercettazioni emerse nell’ambito dell’inchiesta di Ischia. E i toni si fanno subito accesissimi. Ci sono molte cooperative tra i suoi clienti?”, viene chiesto all’esponente Pd. “Ci sono molti cittadini, moltissimi”, risponde D’Alema, accompagnando con un sorriso la sua replica. Poi è il turno della domanda incriminata. “Qualcuno ha ritenuto inopportuno mischiare una convention del Pd con una vendita di 2000 bottiglie di vino…”, premette il giornalista di Virus, che viene dapprima interrotto da D’Alema, che, mostrando di non aver compreso bene la domanda si avvicina e chiede che sia ripetuta. E, dopo che Barone la riformula, d’Alema lo blocca e sbotta. “Lei dice delle cose sciocche perché quegli acquisti, come risulta chiaramente dalle fatture sono avvenuti nel corso di due anni, sono stati regolarmente fatturati, sono avvenuti in prossimità delle festività evidentemente per fare molti regali come fanno molte imprese e sono stati fatturati con trattamento di favore, diciamo, perché con fatture a 4 mesi”, spiega, ribadendo: le bottiglie “non sono state vendute nel corso di una convention del Pd, quindi la pregherei, siccome sto denunciando, oggi, diversi giornali, denuncio anche lei, con l’occasione”.
Al Corriere: “Intercettazioni divulgate per motivi extraprocessuali”
Non vuole delegittimare nessuno, dice. “Credo però che l’organo di autogoverno della magistratura, il Csm, ma anche l’Associazione magistrati, dovrebbero esercitare una maggiore vigilanza affinché certe misure non siano superate e la magistratura non si delegittimi da sola. Non ritengo legittimo un uso delle intercettazioni come quello che è stato fatto nei miei confronti”. Massimo D’Alema è ancora “indignato e offeso”, : “Non c’era alcuna necessità di utilizzare intercettazioni fra terze persone, senza valore probatorio, dove si parla di me de relato. Allora mi viene il sospetto che ci sia un motivo, per così dire, extra-processuale”, si sfoga sul Corriere della Sera l’ex primo ministro.
E non ha dubbi su quale sia stato il “motivo extra processuale” che lo ha gettato nel tritacarne: “Dubito che la notizia dell’arresto del sindaco di Ischia (Giuseppe Ferrandino del Pd, ndr) e qualche suo presunto complice sarebbe finita sulle prime pagine dei giornali, se nell’ordinanza non fossero stati citati D’Alema, Tremonti, Lotti o qualche altro personaggio di richiamo. Ma se questa fosse la logica che ha ispirato i magistrati – ragiona D’Alema – ci sarebbe da preoccuparsi. Non per me, ma per il funzionamento della giustizia. Anche perché negli ultimi tempi si sono susseguite diverse assoluzioni che hanno sconfessato le indagini, soprattutto nei confronti di amministratori locali addirittura arrestati. Se le inchieste avessero l’obiettivo di una più efficace ricerca delle prove, anziché di qualche forma di pubblicità, credo sarebbe più utile alla giustizia e alla moralità pubblica”.
“Il sospetto che le mie intercettazioni siano state usate dai pm per visibilità”
Non servono però nuove riforme, “ma maggiore autocontrollo tenendo presente che i magistrati devono accertare fatti e reati, senza attribuirsi funzioni politiche o pubblicistiche di altro genere”. D’Alema poi esclude qualsiasi rapporto poco chiaro con gli indagati: “Io ho solo aderito agli inviti a partecipare a iniziative pubbliche. Non ho fatto niente per queste persone, che sono state interrogate”. Tutto trasparente insomma per il presidente della fondazione Italianieuropei: “Il sindaco di Ischia Ferrandino l’ho conosciuto nel 2014, quindi quando il presunto reato era, eventualmente, già stato consumato. Con i responsabili della Cpl (che secondo i magistrati pagava mazzette per l’assegnazione degli appalti, ndr), Roberto Casari e Francesco Simone, avevo rapporti più risalenti nel tempo, ma non ho mai fatto alcunché di illecito, né me l’hanno chiesto”.
Anche per quanto riguarda l’acquisto dei suoi libri e dei suoi vini: “L’acquisto dei libri, legato a una presentazione in concomitanza con un’iniziativa elettorale a favore di Ferrandino candidato alle elezioni europee del 2014, rientra nei finanziamenti che noi raccogliamo per la fondazione Italianieuropei”. Mentre per i vini “mi viene da sorridere: se i pm vogliono acquisire agli atti una buona guida enologica scopriranno che i nostri spumanti sono segnalati tra i migliori, ed è notorio che in occasione delle festività le aziende ne acquistano in quantità per regalarli (…) siamo noi che abbiamo fatto il favore alla cooperativa, non viceversa”. Ma l’acquirente dice che fu lui a chiedere di comprare. Su questo punto i ricordi di D’Alema sono più sfumati: “Nel particolare non mi ricordo. Ma in generale consiglio a tutti di comprare il nostro vino. Spero non sia un reato grave…”.
Politica
D’Alema: “Pm cercano pubblicità”. Anm: “Pensare ai reati, non alle polemiche”
Dall'intervista al Corriere in cui si dice "indignato" dopo che il suo nome è apparso nelle carte dell'inchiesta sulle presunte mazzette di Ischia, fino alla lite con il giornalista di Virus che a Bari gli chiedeva se non fosse "inopportuno mischiare una convention del Pd con una vendita di 2000 bottiglie di vino...": la doppia reazione di Massimo D'Alema alle domande sulle intercettazioni che lo vedono protagonista. La replica dell'Associazione nazionale magistrati: "Non si mettano in discussione gli ascolti telefonici come strumento di indagine". Legnini (Csm): "Non si può limitare il potere in capo ai magistrati e in alcun modo fare leggi bavaglio che impediscano alla stampa di pubblicare qualcosa"
Al Corriere della Sera ha espresso tutta la propria contrarietà, dicendosi “indignato e offeso” e chiedendo l’intervento di Csm e Anm sui pm. Poche ore dopo, a Bari, ha risposto così alla domanda di un giornalista: “Mi dia il nome, la denuncio“. Quello delle intercettazioni è un argomento cui Massimo D’Alema si dimostra puntualmente sensibile. Ancor più dopo che il suo nome è saltato fuori dalle carte dell’inchiesta napoletana sulle presunte tangenti per la metanizzazione dell’isola di Ischia.
Se nell’intervista al quotidiano di via Solferino i toni sono pacati (anche se D’Alema non manca di avanzare il dubbio che i pm siano in cerca “di qualche forma di pubblicità”), durante l’incontro con i cronisti a margine di un convegno nel capoluogo pugliese l’ex premier prima domanda: “Non sono indagato per nessun reato, perché rendere pubbliche in un atto giudiziario cose private di persone come mia moglie?”. Poi attacca: quello che sta accadendo “mi costringe a denunciare, cosa che cominceremo a fare da oggi, quanti organi di stampa, televisioni e radio, singoli giornalisti, si sono esercitati a dire cose false e palesemente diffamatorie”.
Prese di posizione, specie la richiesta di intervento a Csm e Anm, che hanno provocato la reazione dell’Associazione Nazionale magistrati. “Fermare l’attenzione sui fatti gravi di corruzione che stanno emergendo, non sulle polemiche” è stato l’invito alla stampa da parte dell’Anm, con chiaro riferimento alle critiche di D’Alema sull’uso delle intercettazioni. La riservatezza “va tutelata” – si legge nella nota dell’organismo dei magistrati – ma “non si mettano in discussione le intercettazioni come strumento di indagine”.
Interviene sulla questione anche il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini che, pur riconoscendo che “D’Alema pone un problema serio, quello della tutela della riservatezza e dell’onorabilità delle persone non indagate”, ricorda che “non si può in alcun modo limitare il potere in capo ai magistrati e in alcun modo fare leggi bavaglio che impediscano alla stampa di pubblicare qualcosa, qualora questa sia pubblicabile”. Legnini ribadisce inoltre che “il Consiglio Superiore della Magistratura non è munito di un potere d’intervento d’ufficio. In senso disciplinare può intervenire se investito dalla procura generale, dal ministro della Giustizia o da altri soggetti”. E sottolinea che il “grande tema” delle intercettazioni “richiederebbe un intervento legislativo appropriato”.
A Bari: “Ho venduto vino alla convention Pd? La denuncio”
“Lei ha detto che ho venduto il vino durante una convention del Pd, come si chiama lei, scusi? Devo trasmettere al mio avvocato questa informazione. La prego di mandare questa registrazione, avrà una denuncia”. E’ la promessa che l’ex premier ha fatto questa mattina a a Bari a Filippo Barone, giornalista di Virus, programma di Rai Due. Il contesto è un convegno della Fondazione Italianieuropei, a Bari, al termine del quale, inevitabilmente, D’Alema viene ‘inondatò da domande relative alle intercettazioni emerse nell’ambito dell’inchiesta di Ischia. E i toni si fanno subito accesissimi. Ci sono molte cooperative tra i suoi clienti?”, viene chiesto all’esponente Pd. “Ci sono molti cittadini, moltissimi”, risponde D’Alema, accompagnando con un sorriso la sua replica. Poi è il turno della domanda incriminata. “Qualcuno ha ritenuto inopportuno mischiare una convention del Pd con una vendita di 2000 bottiglie di vino…”, premette il giornalista di Virus, che viene dapprima interrotto da D’Alema, che, mostrando di non aver compreso bene la domanda si avvicina e chiede che sia ripetuta. E, dopo che Barone la riformula, d’Alema lo blocca e sbotta. “Lei dice delle cose sciocche perché quegli acquisti, come risulta chiaramente dalle fatture sono avvenuti nel corso di due anni, sono stati regolarmente fatturati, sono avvenuti in prossimità delle festività evidentemente per fare molti regali come fanno molte imprese e sono stati fatturati con trattamento di favore, diciamo, perché con fatture a 4 mesi”, spiega, ribadendo: le bottiglie “non sono state vendute nel corso di una convention del Pd, quindi la pregherei, siccome sto denunciando, oggi, diversi giornali, denuncio anche lei, con l’occasione”.
Al Corriere: “Intercettazioni divulgate per motivi extraprocessuali”
Non vuole delegittimare nessuno, dice. “Credo però che l’organo di autogoverno della magistratura, il Csm, ma anche l’Associazione magistrati, dovrebbero esercitare una maggiore vigilanza affinché certe misure non siano superate e la magistratura non si delegittimi da sola. Non ritengo legittimo un uso delle intercettazioni come quello che è stato fatto nei miei confronti”. Massimo D’Alema è ancora “indignato e offeso”, : “Non c’era alcuna necessità di utilizzare intercettazioni fra terze persone, senza valore probatorio, dove si parla di me de relato. Allora mi viene il sospetto che ci sia un motivo, per così dire, extra-processuale”, si sfoga sul Corriere della Sera l’ex primo ministro.
E non ha dubbi su quale sia stato il “motivo extra processuale” che lo ha gettato nel tritacarne: “Dubito che la notizia dell’arresto del sindaco di Ischia (Giuseppe Ferrandino del Pd, ndr) e qualche suo presunto complice sarebbe finita sulle prime pagine dei giornali, se nell’ordinanza non fossero stati citati D’Alema, Tremonti, Lotti o qualche altro personaggio di richiamo. Ma se questa fosse la logica che ha ispirato i magistrati – ragiona D’Alema – ci sarebbe da preoccuparsi. Non per me, ma per il funzionamento della giustizia. Anche perché negli ultimi tempi si sono susseguite diverse assoluzioni che hanno sconfessato le indagini, soprattutto nei confronti di amministratori locali addirittura arrestati. Se le inchieste avessero l’obiettivo di una più efficace ricerca delle prove, anziché di qualche forma di pubblicità, credo sarebbe più utile alla giustizia e alla moralità pubblica”.
Non servono però nuove riforme, “ma maggiore autocontrollo tenendo presente che i magistrati devono accertare fatti e reati, senza attribuirsi funzioni politiche o pubblicistiche di altro genere”. D’Alema poi esclude qualsiasi rapporto poco chiaro con gli indagati: “Io ho solo aderito agli inviti a partecipare a iniziative pubbliche. Non ho fatto niente per queste persone, che sono state interrogate”. Tutto trasparente insomma per il presidente della fondazione Italianieuropei: “Il sindaco di Ischia Ferrandino l’ho conosciuto nel 2014, quindi quando il presunto reato era, eventualmente, già stato consumato. Con i responsabili della Cpl (che secondo i magistrati pagava mazzette per l’assegnazione degli appalti, ndr), Roberto Casari e Francesco Simone, avevo rapporti più risalenti nel tempo, ma non ho mai fatto alcunché di illecito, né me l’hanno chiesto”.
Anche per quanto riguarda l’acquisto dei suoi libri e dei suoi vini: “L’acquisto dei libri, legato a una presentazione in concomitanza con un’iniziativa elettorale a favore di Ferrandino candidato alle elezioni europee del 2014, rientra nei finanziamenti che noi raccogliamo per la fondazione Italianieuropei”. Mentre per i vini “mi viene da sorridere: se i pm vogliono acquisire agli atti una buona guida enologica scopriranno che i nostri spumanti sono segnalati tra i migliori, ed è notorio che in occasione delle festività le aziende ne acquistano in quantità per regalarli (…) siamo noi che abbiamo fatto il favore alla cooperativa, non viceversa”. Ma l’acquirente dice che fu lui a chiedere di comprare. Su questo punto i ricordi di D’Alema sono più sfumati: “Nel particolare non mi ricordo. Ma in generale consiglio a tutti di comprare il nostro vino. Spero non sia un reato grave…”.
MANI PULITE 25 ANNI DOPO
di Gianni Barbacetto ,Marco Travaglio ,Peter Gomez 12€ AcquistaArticolo Precedente
Sicilia, affare “Gettonopoli” nei municipi: migliaia di riunioni e milioni di spesa
Articolo Successivo
Corruzione, torna il falso in bilancio: ok per 3 voti. No di Fi: “Propaganda”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Politica
Meloni e il piano Ue: “Rearm nome fuorviante, non toglieremo un euro da coesione”. E attacca: “Chi parla di tagli al welfare inganna i cittadini, no a demagogia”
Mondo
Ucraina, telefonata Trump-Putin va avanti da un’ora. Il Parlamento tedesco dà il primo via libera al piano di riarmo da 900 miliardi
Mondo
Gaza, la diretta | Israele rompe la tregua: oltre 400 morti. “Se Hamas non libera ostaggi sarà distrutta”
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Nel valzer di poltrone Rai, che inizierà giovedì con una prima tornata di nomine, entrerà presto anche Roberto Genovesi, in procinto di assumere l'incarico di direttore di Rai Kids. A quanto apprende l'Adnkronos, lo scrittore e docente, attuale direttore di Rai Libri (la casa editrice della Rai), prenderà presto la guida di Rai Kids, quando Luca Milano (67 anni il 31 marzo) andrà in pensione. La nomina di Genovesi dunque dovrebbe riguardare una delle prossime sedute del Cda ma non quella di giovedì prossimo.
In pensione, a maggio, dovrebbe andare, a quanto si apprende, anche Marco Varvello, corrispondente Rai da Londra. E al suo posto andrà con ogni probabilità Nicoletta Manzione che lascerà la sede di Parigi, per la quale sarebbe in pole position Gennaro Sangiuliano.
Al momento non è stato ancora deciso chi a Rai Libri prenderà il posto di Genovesi, che ricopre il ruolo da luglio 2023: il nome verrà infatti scelto, successivamente, dal Cda di RaiCom. E l'incarico potrebbe anche essere affidato momentaneamente ad interim ad un dirigente di RaiCom.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Un ulteriore punto di cui ci occuperemo al Consiglio europeo sarà il completamento dell’Unione dei mercati dei capitali, un passo decisivo e allo stesso tempo una necessità improcrastinabile per dotare l’Europa di un’infrastruttura finanziaria capace di stimolare quegli investimenti privati di cui non possiamo più fare a meno se vogliamo sostenere la competitività. Non possiamo più fingere di non vedere come ogni anno oltre 300 miliardi di euro di liquidità europea finiscano in investimenti extra Ue. Sono investimenti che abbiamo la possibilità, e il dovere, di intercettare. Il Vertice Euro, in agenda per giovedì pomeriggio, ci darà l’occasione di approfondire questi temi". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - La procura di Roma ha chiesto il processo per quattro medici in relazione alla morte di Andrea Purgatori, avvenuta nel luglio 2023. L’accusa contestata è di omicidio colposo. I pm di piazzale Clodio avevano chiuso le indagini lo scorso dicembre nei confronti del radiologo Gianfranco Gualdi, l’assistente Claudio Di Biasi e la dottoressa Maria Chiara Colaiacomo, e il cardiologo Guido Laudani. Ora la richiesta di rinvio a giudizio e l’udienza preliminare che prenderà il via il prossimo 19 settembre.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha adottato il provvedimento direttoriale che definisce i termini di apertura dello sportello e le modalità di presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni finalizzati a favorire l’acquisto di propulsori elettrici in caso di dismissione di motori endotermici per la nautica da diporto. Le istanze potranno essere presentate dalle ore 12.00 del giorno 8 aprile e fino alle ore 12.00 del giorno 8 maggio attraverso lo sportello online Invitalia, soggetto gestore della misura per conto del Mimit. Lo comunica Confindustria Nautica.
Il provvedimento fa seguito all’adozione del decreto del ministro Adolfo Urso, di concerto con i ministri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Economia e delle Finanze del 5 settembre 2024, e include anche l’acquisto di un eventuale pacco batterie per l’impiego e l’istallazione sulle unità da diporto. Alla misura sono destinati 3 milioni di euro.
Le domande devono essere presentate esclusivamente tramite la procedura informatica resa disponibile sul sito istituzionale del Soggetto gestore (www.invitalia.it) ed accessibile anche dal sito del Ministero (www.mimit.gov.it) tramite Spid. È richiesto il possesso di una casella di posta elettronica certificata (Pec) attiva. I richiedenti possono delegare alla compilazione della domanda una persona fisica individuata a mezzo di delega conferita con dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
I soggetti beneficiari potranno presentare una sola domanda di agevolazione che potrà riguardare l’acquisto di un massimo di due motori elettrici, nel caso in cui il richiedente sia una persona fisica, e più motori nel caso in cui il richiedente sia un’impresa proprietaria di unità da diporto utilizzate per fini commerciali.
Le agevolazioni, concesse sotto forma di contributo a fondo perduto e nella misura massima del 50% delle spese ammissibili, prevedono un importo concedibile fino a 8.000 euro nel caso di persona fisica e fino a 50.000 euro nel caso di impresa.
Fermi i limiti soggettivi imposti, il contributo per ogni singolo motore elettrico fuoribordo dotato di batteria integrata di potenza non inferiore a 0,5 Kw e fino a 12 Kw, è di 2.000 euro mentre per quelli fuoribordo con batteria esterna, entrobordo, entrofuoribordo o Pod è di 10.000 euro. Le agevolazioni concesse sono erogate in un’unica soluzione, successivamente alla integrale conclusione dell’acquisto.
“Questo provvedimento integra le moltissime iniziative di riforma normativa promosse attivamente dall’Associazione nazionale di categoria nell’ultimo biennio, principalmente orientate alla concorrenzialità della grande nautica, alla riduzione degli adempimenti per i diportisti, alla competitività delle aziende del charter e, appunto, alla piccola nautica” - commenta Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica. “Voglio a questo proposito ricordare la revisione del Regolamento di attuazione al Codice della nautica, con diverse disposizioni a favore dei natanti, e l’introduzione del Patentino D1, di cui è alla firma il decreto contenente le modalità di esame, in una fase in cui il nostro Ufficio Studi nell’ultima indagine sul mercato ha rilevato che, se le prospettive dell’industria nautica sono complessivamente positive, la piccola nautica registra incertezze”.
Nell’ottica di sostegno all’intero comparto si inquadra altresì il rafforzamento del Salone Nautico Internazionale di Genova, giunto alla sua 65° edizione, di cui lo scorso 20 febbraio sono state aperte le iscrizioni, e che quest’anno vedrà completati i lavori dell’area del Waterfront cittadino ridisegnato da Renzo Piano e si aprirà al pubblico il 18 settembre 2025.
Roma. 18 mar. (Adnkronos Salute) - 'Sos uova' negli Usa, con scaffali vuoti e prezzi alle stelle causati dall'ondata di focolai di influenza aviaria negli allevamenti. "Le uova sono un alimento altamente nutriente, ricco di proteine di elevata qualità, vitamine e minerali essenziali per il benessere del corpo. Grazie al loro valore biologico e alle numerose proprietà benefiche, sono spesso protagoniste in cucina, sia in preparazioni dolci che salate. La recente epidemia di influenza aviaria negli Stati Uniti ha portato all'abbattimento di milioni di galline ovaiole. Ma la buona notizia è che esistono molte alternative valide che possono compensare, almeno in parte, le caratteristiche nutrizionali e funzionali delle uova". A fare il punto per l'Adnkronos Salute è l'immunologo clinico Mauro Minelli, docente di Nutrizione all'Università Lum.
"Negli ultimi anni, sempre più persone scelgono di eliminare le uova dalla propria alimentazione, sia per motivi etici - come nel caso di chi segue una dieta vegana - sia per esigenze di salute, come accade per esempio in caso di allergie o di eventuali intolleranze", osserva Minelli. "Se consumate come alimento principale, alcune fonti vegetali come quinoa, soia e ceci possono rappresentare un'ottima alternativa - suggerisce il docente - poiché ricche di proteine, vitamine e minerali in grado di avvicinarsi ai benefici offerti dalle uova. Sostituire le uova nelle ricette, invece, può risultare più complesso. Oltre ad apportare valore nutrizionale, infatti, questo ingrediente svolge anche un ruolo fondamentale nella struttura delle preparazioni, fungendo da legante e agente lievitante".
Secondo Minelli, "in alcuni casi, i formaggi possono sostituire le uova per il loro elevato tenore in proteine, simile a quello delle uova. In particolare, i sostituti dell'uovo possono essere i formaggi cremosi come la ricotta o il mascarpone, che spesso vengono usati come legante di altri ingredienti in impasti di torte salate, polpette o ripieni; oppure il formaggio grattugiato, come il parmigiano o il pecorino, può dare struttura e compattezza a preparazioni come sformati e gnocchi". Sebbene non esista un unico alimento vegetale in grado di replicare la funzione di legante e di agente lievitante, "è possibile ottenere risultati simili utilizzando diverse alternative. Ad esempio, si possono impiegare ingredienti come purea di frutta, yogurt vegetale o farina di ceci per migliorare la consistenza e il legame tra gli elementi, mentre per la lievitazione si può ricorrere a lievito chimico o bicarbonato di sodio", conclude il medico.
Roma, 18 mar. (Adnkronos/Labitalia) - Giovedì 20 marzo 2025, in occasione della Giornata nazionale delle università, promossa dalla Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane) e Anci, l’Università di Roma Tor Vergata aderisce all’iniziativa 'Università svelate', aprendo il suo orto botanico a studenti delle scuole medie inferiori e superiori, cittadini e comunità universitaria per un’esperienza immersiva nella ricerca sulla sostenibilità e sulla tutela della biodiversità. L’iniziativa rappresenta un’opportunità per l’Università di Roma Tor Vergata di svelare un luogo non conosciuto da tutti del territorio, ma di grande valore scientifico e didattico, avvicinando le giovani generazioni e la cittadinanza alla consapevolezza ambientale.
In particolare, le scuole avranno l’occasione di far scoprire agli studenti come la ricerca botanica possa offrire soluzioni concrete per la tutela dell’ecosistema e comprendere il ruolo attivo che ogni cittadino deve avere nel rispetto dell’ambiente.
La giornata si aprirà alle ore 10.30 con una conferenza online su Microsoft Teams, con gli interventi di Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’Università di Roma Tor Vergata, Antonella Canini, prorettrice all’Ambiente, alla sostenibilità e alla transizione energetica, Rosaria Alvaro, prorettrice alle Politiche di innovazione sociale, e Nicola Franco, presidente del VI Municipio.
“L’iniziativa Università svelate è un’opportunità per aprire le porte della conoscenza e mostrare il valore della ricerca scientifica per la società. In questa giornata vogliamo rendere accessibile a tutti un luogo chiave del nostro Ateneo: l’Orto Botanico. Un patrimonio di biodiversità e ricerca che mettiamo a disposizione delle scuole e dei cittadini, per sensibilizzare sull’importanza della tutela dell’ambiente e della sostenibilità”, ha dichiarato il rettore Nathan Levialdi Ghiron.
Il programma prevede due visite guidate gratuite, alle ore 11.00 e alle ore 16.00, durante le quali studenti, cittadini e comunità accademica potranno esplorare le collezioni botaniche, osservare da vicino le specie vegetali conservate e conoscere i progetti di ricerca attivi per la conservazione della biodiversità e la rigenerazione ambientale. Oltre alle visite guidate, saranno organizzate lezioni itineranti, in cui i partecipanti potranno approfondire temi legati alla sostenibilità, alla botanica applicata e all’impatto ambientale delle attività umane, grazie alla guida di esperti e ricercatori dell’Ateneo.
“L’orto botanico di Roma Tor Vergata è un centro di ricerca, conservazione e formazione, in cui lo studio delle piante diventa un elemento chiave per la sostenibilità ambientale e per le biotecnologie verdi. Con questa iniziativa vogliamo trasmettere ai più giovani l’importanza della biodiversità, mostrando come la scienza possa offrire strumenti concreti per la tutela dell’ecosistema. La conoscenza botanica non è solo studio, ma un’azione di responsabilità verso il nostro pianeta”, ha spiegato Antonella Canini, prorettrice all’Ambiente, alla sostenibilità e alla transizione energetica.
Durante le attività, i partecipanti avranno l’opportunità di comprendere il ruolo delle piante nella vita quotidiana, dall’agricoltura sostenibile alla rigenerazione urbana attraverso le specie autoctone, e di scoprire come ciascuno possa contribuire alla salvaguardia dell’ambiente con piccoli gesti quotidiani. L’orto botanico non è solo un centro di ricerca, ma un ponte tra università e territorio, un luogo che custodisce un prezioso patrimonio di biodiversità e innovazione scientifica. L’iniziativa Università Svelate rappresenta un’occasione unica per scoprire questo spazio e per riflettere sulle sfide ecologiche del presente e del futuro.
“L’università deve essere parte attiva della società, promuovendo il dialogo e la consapevolezza sulle grandi sfide che ci troviamo ad affrontare. Con l’iniziativa Università Svelate vogliamo creare un’opportunità di crescita per i più giovani, affinché questa esperienza diventi il punto di partenza per un percorso di responsabilità e di attenzione verso il mondo che ci circonda. Vogliamo raccontare e mostrare concretamente come gli atenei siano un patrimonio collettivo, aperto a tutti e orientato al futuro”, ha sottolineato Rosaria Alvaro, prorettrice alle Politiche di innovazione sociale.
Questa giornata non è solo un’occasione per visitare un luogo speciale, ma un’opportunità per guardare la natura con occhi diversi. Ogni passo tra le piante dell’orto botanico può diventare il primo verso una maggiore consapevolezza ambientale, da portare con sé ben oltre questa esperienza.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Reputiamo molto incoraggianti gli sviluppi politici in Libano, e l’Italia continuerà a fare la propria parte a favore della stabilità e della sovranità libanese. In questo quadro, il mantenimento del cessate il fuoco rimane un fattore decisivo, così come l’impegno per sostenere le fasce più deboli della popolazione, a partire da sfollati interni e rifugiati". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.