La stampa indipendente esclusa dai funerali del giudice ucciso e quattro giornali sotto inchiesta per averne pubblicato la foto. Suscita polemiche in Turchia la decisione del premier islamico Ahmet Davutoglu ieri di escludere diverse testate non allineate alle posizioni del governo dalla copertura dei funerali del pm Mehmet Selim Kiraz, preso in ostaggio martedì da due membri del Dhkp-C e poi ucciso nell’assalto delle teste di cuoio turche. Quattro testate indipendenti, inoltre, risultano indagate dall’antiterrorismo  per “propaganda terrorista“.

Davutoglu ha ordinato, riferisce Zaman online, di non fare entrare nella moschea in cui si svolgevano i funerali fra gli altri i cronisti di Hurriyet, Radikal, Cumhuriyet, Taraf, Sozcu, Bugun e Zaman, come pure le tv private Cnn Turk e Kanal D, tutte critiche verso il governo. La decisione è stata giustificata con il fatto che queste testate hanno pubblicato martedì la foto del magistrato con una pistola puntata contro la tempia diffusa dai sequestratori, definita “propaganda terrorista” dal premier. Per questo motivo Cumhuriyet, Hurriyet, Bugun e Posta, sono indagati dalla procura di Istanbul con l’accusa di “propaganda per una organizzazione terroristica”. La foto è stata pubblicata anche da diversi altri media turchi e dalla stampa internazionale. Secondo Zaman, l’inchiesta contro i quattro giornali, decisa dal Procuratore Capo di Istanbul, è condotta dall’antiterrorismo.

I media indipendenti hanno duramente criticato l’operato del governo nel sequestro del magistrato. Testate dell’opposizione sono spesso escluse dalla copertura di iniziative governative. Martedì, durante il sequestro, Davutoglu aveva anche imposto un divieto di copertura sulla vicenda alla stampa turca. Le due misure sono state denunciate dall’Associazione turca dei Giornalisti Tgc, come “un nuovo ostacolo per l’informazione del pubblico”. “Ancora una volta – ha detto il direttore di Bugun Tv Tarik Toros – vediamo che il governo si concentra nel criticare l’opposizione e cercare di controllare i media“: “La stampa lo mette in difficoltà, lui le rifiuta l’accesso alla moschea”.

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