Come da copione Mediaset cambia le carte della partita Rai Way e si prepara a lanciare una nuova offerta su una partecipazione sempre consistente, ma di minoranza, nella società pubblica delle torri di trasmissione televisiva. Azzerato, quindi, lo scoglio degli azionisti di controllo che a questo punto non potranno giocarsi altri argomenti, la palla torna nel campo dell’Antitrust che già nei giorni scorsi aveva fatto intendere che anche questa strada sarebbe stata in salita. Ma il biscione che già aveva fatto spallucce davanti a precedenti paletti dell’authority, tira dritto. E fa sapere che la sua controllata Ei Towers è pronta a confermare l’Opas su Rai Way anche se non otterrà il minimo indicato in precedenza, il 66,7% della società delle torri attualmente controllata dalla Rai: il nuovo tetto è infatti fissato al 40 per cento.

Una condizione che presuppone, oltre al via libera del garante della concorrenza, anche il raggiungimento di un accordo con viale Mazzini. Perché l’operazione vada a segno, infatti, l’emittente di Stato che ha in mano poco più del 65% di Rai Way, dovrebbe cedere al gruppo Berlusconi almeno il 5 per cento della controllata. Cessione che non comporta una violazione del famoso Dcpm di settembre in base al quale almeno il 51% delle torri deve restare in mano pubblica, ma prevede la scelta di tendere la mano a Cologno Monzese. “L’Offerta non ha natura ostile in quanto a suo fondamento pone il perseguimento di un progetto industriale ritenuto da EI Towers di interesse per entrambi gli operatori. Questo elemento essenziale trova conferma nell’indicazione della soglia minima del 40%, che implica l’adesione, anche parziale, di RAI all’Offerta”, fa non a caso sapere Ei Towers che conferma le altre condizioni dell’operazione così come annunciate a fine febbraio.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Doppie poltrone, Ordine dei farmacisti modifica regolamento e “gabba” Cantone

next
Articolo Successivo

Grandi opere, nei conti pubblici dell’Italia c’è un buco segreto da 200 miliardi

next