Gli ex consiglieri regionali dell’Italia dei Valori Maruska Piredda e Stefano Quaini sono stati condannati con rito abbreviato rispettivamente a due anni e 8 mesi e due anni e 4 mesi di reclusione per alcuni episodi di peculato nell’ambito dell’inchiesta per le cosiddette “spese pazze” in consiglio regionale. Altri quattro ex esponenti dell’Idv sono stati invece rinviati a giudizio dal gup Ferdinando Baldini. Si tratta di Niccolò Scialfa, ex vicepresidente del Consiglio regionale, Marilyn Fusco, ex consigliere regionale, l’ex deputato Giovanni Paladini e l’ex tesoriere del gruppo Giorgio De Lucchi. Il processo è stato fissato per l’8 luglio. La Piredda e la Fusco erano state arrestate il 25 giugno 2014, mentre Scialfa era finito ai domiciliari 5 mesi prima.

Per Piredda e Quaini il gup ha dichiarato non luogo a procedere per falso e truffa. L’inchiesta riguarda le spese dei politici ex dipietristi compiute dal maggio 2010 al dicembre 2012. Secondo l’accusa avrebbero usato fondi pubblici per acquisti personali come libri scolastici, slip, cibo per gatti, viaggi e costose bottiglie di vino francese. Il pm Nicola Piacente aveva chiesto due anni e due mesi ciascuno per Piredda e Quaini. Il gup ha respinto le richieste del Codacons che si era costituito parte civile. Per Regione Liguria e Idv, anche loro costituitisi parte civile ha deciso di non dare provvisionali. L’eventuale risarcimento sarà da stabilire in sede civile.

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