Sul fronte di Oria, tra momenti di tensione e rabbia, sono stati abbattuti i primi sette ulivi ritenuti contagiati dal batterio Xylella fastidiosa. Gli attivisti, in contrada Frascata già dalle 7, non sono riusciti a bloccare gli operai dell’Agenzia regionale per le risorse irrigue e forestali. In realtà, sembrava che la mattinata si sarebbe tradotta in un nulla di fatto, dopo “l’occupazione” di ruspe e mezzi pesanti. Dalla riunione che si è svolta in Prefettura a Brindisi, però, è arrivato l’ordine di procedere. E alle 14, mentre i carabinieri intrattenevano i manifestanti, è arrivata la soffiata: trecento metri più in là, le motoseghe stavano entrando in azione. È in quel momento che si è scatenato il parapiglia: alcuni ragazzi hanno cominciato a correre, inseguiti dagli agenti del Corpo Forestale; altri hanno provato a scavalcare la recinzione dell’oliveto; in tre sono riusciti a salire sugli alberi. Alla fine, le piante sono state tagliate. “Che vergogna”, ripetono i contadini. “Non ci hanno neppure fatto vedere le analisi che certificassero la presenza del patogeno”, aggiunge il proprietario di uno degli ulivi eradicati di Tiziana Colluto
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