“Fabio Tortosa sarà sospeso dal servizio questa mattina”. Il capo della polizia Alessandro Pansa (nella foto) annuncia il provvedimento nei confronti dell’agente travolto dalle polemiche dopo il post su Facebook in cui ha rivendicato la correttezza dell’operato del suo reparto alla scuola Diaz durante il G8 di Genova. “Tornerei alla Diaz mille volte” aveva scritto. Sollevato dall’incarico anche il dirigente del Reparto Mobile di Cagliari Antonio Adornato per aver messo un “like” al post sul massacro. Immancabile il tweet del ministro dell’Interno Angelino Alfano: “Tortosa sospeso dal servizio. Bene decisione #Polizia. Abbiamo fatto il giusto e lo abbiamo fatto presto”. Di segno opposto, naturalmente, la reazione del diretto interessato, all’agenzia Adnkronos: “Ancora non mi è stato comunicato niente. E’ un provvedimento sproporzionato, visto che non si capisce quale potrebbe essere l’articolo del regolamento disciplinare che avrei violato. Comunque ormai il danno è fatto, mi tutelerò nelle sedi legali. Penso che farò ricorso”.
“L’unica cosa che potrebbero contestarmi – prosegue Tortosa – è il ‘nocumento all’immagine della Polizia’ ma la pena massima prevista è ben lontana dal’essere la sospensione dal servizio”. E ancora: “Sono una vittima sacrificale -continua- quello che ho scritto su Facebook è sulle carte processuali da 14 anni: alla Diaz c’è stata tortura, ma non da noi del VII nucleo. Da parte di chi c’è stata? Vorrei saperlo anch’io. Con il senno di poi, non riscriverei quel post visto che stupidamente non avevo tenuto conto del fatto che per l’opinione pubblica avrebbe potuto avere un peso eccessivo”. Adornato, invece, si è limitato a un “no comment”.
Tra le reazioni politiche, c’è l’attacco frontale al capo della polizia da parte del segretario della Lega Matteo Salvini: “Processare un ‘mi piace’ su Facebook è da quarto mondo”, afferma. “Mi ha stupito anche un capo della Polizia che parla dei suoi uomini come se fino a qualche anno fa fossero dei macellai. Probabilmente ha sbagliato mestiere”.
Proprio questa mattina su Repubblica è comparsa una lettera di Pansa sulla vicenda. Il capo della polizia rassicura sul fatto che qualcosa di simile al sanguinoso blitz del 21 luglio 2001 “non ci sarà mai più”, dall’altro rimarca che sono ormai passati moti anni ed è “ingiusto” che ogni episodio successivo sia ricondotto a quella notte. “Errori e inadeguatezze dei singoli sono purtroppo sempre possibili perché gli uomini sono fallibili e perché si opera in condizioni difficili a volte eccezionali”, scrive il capo della polizia. “È nostro compito evitarli e reprimerli con immediatezza. Ma a distanza di 14 anni trovo ingiusto che ogni singolo episodio venga ricondotto alla vicenda della Diaz, già oggetto di pesanti condanne da parte della magistratura, dell’opinione pubblica e dei vertici stessi della Polizia di Stato. Stiano pertanto certi tutti gli italiani che non ci sarà mai più un’altra Diaz. Non potrà più esserci. Io me ne faccio garante”.
“Né io né i vertici della Polizia di Stato”, continua Pansa, “abbiamo mai coltivato l’intenzione di rimuovere o sminuire la memoria di quella vicenda. Per tale ragione, non posso che stigmatizzare il post (il riferimento è a quanto scritto da Tortosa su Facebook, ndr) e nello stesso tempo reagire al comportamento tenuto, facendo ricorso alle procedure disciplinari. Vestire la nostra divisa è un servizio alla comunità. Proprio per questo non ho mai accettato la logica in base alla quale la grave colpa consistente nell’uso sconsiderato della violenza può essere attenuata – o addirittura scusata – a causa delle pesanti provocazioni che pure ogni giorno riceviamo. Noi siamo diversi dagli altri: noi dobbiamo sapere tenere i nervi a posto. Senza voler togliere nulla alla gravità delle ispirazioni che hanno animato comportamenti e dichiarazioni apparse sui social network, mi indigna il fatto che si immagini che la Polizia di Stato sia attraversata da una sottocultura di violenza e di omertà. La Polizia di Stato è un organismo sano”.
Dopo la sentenza della Corte Europea che ha condannato l’Italia per tortura per l’irruzione nella scuola Diaz durante il G8 di Genova il G8 del 2001 è tornato a imbarazzare la polizia e i protagonisti di quelle vicende. Prima la richiesta di dimissioni di Matteo Orfini per Gianni De Gennaro, a capo della polizia al momento dei fatti, dalla presidenza di Finmeccanica, difeso poi dal prsidente dell’anticorruzione Raffaele Cantone che un’intervista ad Agorà, su Raitre ha ricordato: “E’ stato indagato e assolto. L’assoluzione conta pure qualcosa, quindi non può pagare le responsabilità complessive di una macchina intera”. La lettera di Pansa segue la linea di Manganelli, il capo della Polizia succeduto a De Gennaro e che nel 2012, all’indomani della sentenza di condanna di venticinque poliziotti, scelse di chiedere scusa per l’accaduto. A differenza del suo predecessore, i cui uomini di fiducia – da Gratteri a Caldarozzi a La Barbera – erano alla Diaz quella notte.
Fabio Tortosa, intanto, è ritornato a definire la sua posizione a Repubblica. C’è stata tortura, riconosce l’agente, ma non da parte sua e del VII Nucleo (una versione smentita però durante il processo per quei fatti). Nel corso dell’intervista si scusa con i genitori di Carlo Giuliani :”Quello che ho scritto non è da uomo e non è da me. Me ne vergogno”. E si dice felice della possibilità dell’apertura di una commissione parlamentare d’inchiesta.”Chi fa violenza su un inerme – ha detto l’assistente capo della Polizia – commette un atto di tortura. Dunque alla Diaz fu tortura. Ma io, in 22 anni di polizia, non ho mai torturato nessuno. Per questo ho gridato dopo quella sentenza. Io non sono un torturatore. Non lo siamo stati noi del VII Nucleo. E solo per questo motivo ho scritto che sarei tornato alla Diaz”.
Cronaca
Fabio Tortosa, l’agente sospeso dal servizio. Pansa: “Mai più un’altra Diaz”
Il provvedimento annunciato dal capo della polizia dopo le polemiche per il post su Facebook che rivendicava la bontà del blitz nella scuola del G8 di Genova. La reazione: "Io vittima sacrificale, farò ricorso". Sollevato dall'incarico anche il dirigente del Reparto Mobile di Cagliari Antonio Adornato, che aveva cliccato "mi piace". Il numero uno della Ps a Repubblica: "Non vogliamo rimuovere la memoria, ma errori e inadeguatezze dei singoli sono sempre possibili"
“Fabio Tortosa sarà sospeso dal servizio questa mattina”. Il capo della polizia Alessandro Pansa (nella foto) annuncia il provvedimento nei confronti dell’agente travolto dalle polemiche dopo il post su Facebook in cui ha rivendicato la correttezza dell’operato del suo reparto alla scuola Diaz durante il G8 di Genova. “Tornerei alla Diaz mille volte” aveva scritto. Sollevato dall’incarico anche il dirigente del Reparto Mobile di Cagliari Antonio Adornato per aver messo un “like” al post sul massacro. Immancabile il tweet del ministro dell’Interno Angelino Alfano: “Tortosa sospeso dal servizio. Bene decisione #Polizia. Abbiamo fatto il giusto e lo abbiamo fatto presto”. Di segno opposto, naturalmente, la reazione del diretto interessato, all’agenzia Adnkronos: “Ancora non mi è stato comunicato niente. E’ un provvedimento sproporzionato, visto che non si capisce quale potrebbe essere l’articolo del regolamento disciplinare che avrei violato. Comunque ormai il danno è fatto, mi tutelerò nelle sedi legali. Penso che farò ricorso”.
“L’unica cosa che potrebbero contestarmi – prosegue Tortosa – è il ‘nocumento all’immagine della Polizia’ ma la pena massima prevista è ben lontana dal’essere la sospensione dal servizio”. E ancora: “Sono una vittima sacrificale -continua- quello che ho scritto su Facebook è sulle carte processuali da 14 anni: alla Diaz c’è stata tortura, ma non da noi del VII nucleo. Da parte di chi c’è stata? Vorrei saperlo anch’io. Con il senno di poi, non riscriverei quel post visto che stupidamente non avevo tenuto conto del fatto che per l’opinione pubblica avrebbe potuto avere un peso eccessivo”. Adornato, invece, si è limitato a un “no comment”.
Tra le reazioni politiche, c’è l’attacco frontale al capo della polizia da parte del segretario della Lega Matteo Salvini: “Processare un ‘mi piace’ su Facebook è da quarto mondo”, afferma. “Mi ha stupito anche un capo della Polizia che parla dei suoi uomini come se fino a qualche anno fa fossero dei macellai. Probabilmente ha sbagliato mestiere”.
Proprio questa mattina su Repubblica è comparsa una lettera di Pansa sulla vicenda. Il capo della polizia rassicura sul fatto che qualcosa di simile al sanguinoso blitz del 21 luglio 2001 “non ci sarà mai più”, dall’altro rimarca che sono ormai passati moti anni ed è “ingiusto” che ogni episodio successivo sia ricondotto a quella notte. “Errori e inadeguatezze dei singoli sono purtroppo sempre possibili perché gli uomini sono fallibili e perché si opera in condizioni difficili a volte eccezionali”, scrive il capo della polizia. “È nostro compito evitarli e reprimerli con immediatezza. Ma a distanza di 14 anni trovo ingiusto che ogni singolo episodio venga ricondotto alla vicenda della Diaz, già oggetto di pesanti condanne da parte della magistratura, dell’opinione pubblica e dei vertici stessi della Polizia di Stato. Stiano pertanto certi tutti gli italiani che non ci sarà mai più un’altra Diaz. Non potrà più esserci. Io me ne faccio garante”.
“Né io né i vertici della Polizia di Stato”, continua Pansa, “abbiamo mai coltivato l’intenzione di rimuovere o sminuire la memoria di quella vicenda. Per tale ragione, non posso che stigmatizzare il post (il riferimento è a quanto scritto da Tortosa su Facebook, ndr) e nello stesso tempo reagire al comportamento tenuto, facendo ricorso alle procedure disciplinari. Vestire la nostra divisa è un servizio alla comunità. Proprio per questo non ho mai accettato la logica in base alla quale la grave colpa consistente nell’uso sconsiderato della violenza può essere attenuata – o addirittura scusata – a causa delle pesanti provocazioni che pure ogni giorno riceviamo. Noi siamo diversi dagli altri: noi dobbiamo sapere tenere i nervi a posto. Senza voler togliere nulla alla gravità delle ispirazioni che hanno animato comportamenti e dichiarazioni apparse sui social network, mi indigna il fatto che si immagini che la Polizia di Stato sia attraversata da una sottocultura di violenza e di omertà. La Polizia di Stato è un organismo sano”.
Dopo la sentenza della Corte Europea che ha condannato l’Italia per tortura per l’irruzione nella scuola Diaz durante il G8 di Genova il G8 del 2001 è tornato a imbarazzare la polizia e i protagonisti di quelle vicende. Prima la richiesta di dimissioni di Matteo Orfini per Gianni De Gennaro, a capo della polizia al momento dei fatti, dalla presidenza di Finmeccanica, difeso poi dal prsidente dell’anticorruzione Raffaele Cantone che un’intervista ad Agorà, su Raitre ha ricordato: “E’ stato indagato e assolto. L’assoluzione conta pure qualcosa, quindi non può pagare le responsabilità complessive di una macchina intera”. La lettera di Pansa segue la linea di Manganelli, il capo della Polizia succeduto a De Gennaro e che nel 2012, all’indomani della sentenza di condanna di venticinque poliziotti, scelse di chiedere scusa per l’accaduto. A differenza del suo predecessore, i cui uomini di fiducia – da Gratteri a Caldarozzi a La Barbera – erano alla Diaz quella notte.
Fabio Tortosa, intanto, è ritornato a definire la sua posizione a Repubblica. C’è stata tortura, riconosce l’agente, ma non da parte sua e del VII Nucleo (una versione smentita però durante il processo per quei fatti). Nel corso dell’intervista si scusa con i genitori di Carlo Giuliani :”Quello che ho scritto non è da uomo e non è da me. Me ne vergogno”. E si dice felice della possibilità dell’apertura di una commissione parlamentare d’inchiesta.”Chi fa violenza su un inerme – ha detto l’assistente capo della Polizia – commette un atto di tortura. Dunque alla Diaz fu tortura. Ma io, in 22 anni di polizia, non ho mai torturato nessuno. Per questo ho gridato dopo quella sentenza. Io non sono un torturatore. Non lo siamo stati noi del VII Nucleo. E solo per questo motivo ho scritto che sarei tornato alla Diaz”.
Articolo Precedente
Alluvione Genova, Paita: “Arpal diceva ‘tutto sotto controllo'”. La ricostruzione de IlFatto.it
Articolo Successivo
Enzo Costanza, caccia all’uomo in fuga con il figlio neonato. È in Spagna
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Usa: “Telefonata Trump-Putin? Pace mai così vicina”. “Il tycoon pensa a riconoscere la Crimea come russa”. Armi, l’Ue vuole altri 40 miliardi dai “volenterosi”
Mondo
Contro Trump il Canada si fa scudo anche con la corona: “Noi e Regno Unito sovrani sotto lo stesso re”
Mondo
Scontro a distanza Francia-Usa. “Ridateci la statua della libertà”, “Non parli tedesco grazie a noi”
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".