“Sulla Grecia Matteo Renzi ha ragione: deve iniziare a fare riforme importanti, ridurre la burocrazia e introdurre flessibilità“. Barack Obama, nella conferenza stampa alla Casa Bianca al termine dell’incontro col presidente del Consiglio, punta il dito sulla Grecia, che deve “iniziare a prendere decisioni dure“. Il governo di Atene nel fine settimana sarà impegnato in un tour de force di negoziati a Bruxelles con i creditori e i mercati danno per vicino il default. “Portare la crescita” della Grecia “dentro la zona euro” è oggetto dell’incontro tra i due leader e Obama sottolinea l’urgenza delle riforme. Un punto ribadito con forza anche dal segretario Pd e che costituisce l’unico metodo per uscire dall’Europa dell’austerità. “Noi – ha proseguito il premier – siamo impegnati per realizzare ogni riforma promessa ai nostri cittadini”.
Renzi: “Le riforme non possono essere bloccate” – E “anche se in Italia c’è chi vorrebbe tutte le volte ripartire da zero – ha precisato Renzi – hanno preso una strada che non ha possibilità di essere bloccata“. Parlando poi del Jobs Act, ha detto che “gli investitori statunitensi che vogliono investire in Italia hanno finalmente un mercato italiano più flessibile, hanno un sistema del fisco, della giustizia e della Pa che nei prossimi sei mesi” sarà migliorato. Quanto alla crescita, l’esperienza Usa, ha proseguito, è “un modello per l’Europa. Occorre una nuova stagione di crescita ed investimenti. Nel 2014 abbiamo iniziato ma c’è molto da fare. La leadership americana è un punto di riferimento”.
Per il presidente Usa è fondamentale creare lavoro su “entrambe le sponde dell’Atlantico” e Obama si è detto positivamente colpito dalla “volontà di Renzi di guardare al futuro e alla crescita del Paese per cambiare lo status quo“. Un atteggiamento che lo ha reso una “guida per l’Europa“. “Se i mercati del lavoro sono troppo bloccati – ha proseguito il presidente Usa – è difficile assumere, soprattutto giovani, e se c’è troppa burocrazia allora gli imprenditori se ne vanno da un’altra parte”. “L’approccio che Matteo descrive è giusto: andare avanti con le riforme strutturali” provando a far “aumentare la domanda”.
Sicurezza e stabilizzazione della Libia: “Maggiore cooperazione tra Italia e Usa” – Renzi e Obama si sono poi detti uniti su vari fronti di politica estera, dalla necessità di garantire sicurezza ai cittadini in Europa e negli Stati Uniti fino alla permanenza delle sanzioni in Iran fino a che non ci sarà un accordo definitivo. Nel faccia a faccia alla Casa Bianca, al quale erano presenti anche il segretario di Stato John Kerry, il vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden, la consigliera per la sicurezza nazionale Susan Rice ed il suo vice Ben Rhodes, è stato posto l’accento anche sulla situazione dell’Ucraina e in particolare sulla minaccia dell’Isis in Iraq e in Libia, dove la priorità, ha detto Obama, è stabilizzare una situazione “molto difficile”.
Per Renzi l’aiuto degli Stati Uniti è “fondamentale” per la situazione del Mediterraneo che è “un mare e non un cimitero”. E il problema ora è la Libia. “Apprezziamo il lavoro che alcuni Paesi stanno facendo a partire dall’Egitto. Ma mi permetta di essere molto chiaro – ha aggiunto il titolare della Casa Bianca rispondendo alla domanda di un giornalista -: la pace in Libia o la fanno le tribù o non la fa nessuno. Il nostro lavoro è quello di cercare di agevolare questo sforzo per la pace”.
Italia e Usa, ha proseguito Renzi, “sostengono la formazione di un governo di unità nazionale in Libia“, e vogliono “lavorare insieme ancora più intensamente per una maggiore cooperazione sui temi dell’immigrazione, per stabilizzare quella che è una situazione difficile”. Ma non c’è solo la Libia: perché “dalla Russia all’America Latina dall’Afghanistan al Medio Oriente, la cooperazione tra Italia e Usa” per la pace “è fuori discussione” per il premier, convinto che ci sia “la consapevolezza” che nella partita per la stabilità in Libia l’Italia “non è sola”.
Trattato Usa-Ue sul commercio. Premier: L’Italia ha solo da guadagnarci” – I due leader hanno inoltre ricordato l’appuntamento di Expo, che per Renzi è importante rendere “una grande occasione per la qualità della vita, di life style e per dichiarare guerra alla povertà in un mondo dove un miliardo muore per l’obesità ed un altro miliardo muore perché non ha cibo“. Renzi ha inoltre parlato dell’accordo Ttip – trattato Usa-Ue sul commercio, sul quale “l’Italia ha tutto da guadagnare sotto il profilo economico ma soprattutto perché mentre gli Usa concludono accordi con la Cina e altri attori noi, che con gli Usa abbiamo una collaborazione storica forte, non possiamo non fare altrettanto”. “Il nostro partito – ha aggiunto – rappresenta la maggioranza in quello che un giorno mi piacerebbe chiamare il Partito democratico europeo. Sono determinato a trovare gli accordi necessari, ne parleremo anche durante il pranzo”.