Piccola, timida, brutta Juventus. Ma in semifinale di Champions League. Contro il Monaco basta lo 0-0 per centrare un traguardo storico, che mancava da dodici anni. A decidere la qualificazione è quel rigore contestato di Vidal e l’1-0 dell’andata, prezioso più di quanto si pensava. Il massimo risultato, non con il minimo sforzo perché sul campo del Luis II di Montecarlo i bianconeri soffrono le pene dell’inferno per almeno un’ora, irriconoscibili nel gioco e nella personalità, impauriti più del lecito contro un avversario modesto. Ma a fine aprile la Juventus è ancora in corsa su tutti i fronti, con il quarto scudetto di fila in tasca e una semifinale di Champions da giocare contro le squadre più forti del continente. Un’impresa.
Alla vigilia Jardim aveva detto che la sua squadra non avrebbe cambiato atteggiamento, e lo conferma anche in formazione, senza Berbatov e con la velocità di Martial e Carrasco. Ma l’impostazione tattica è diversa, c’è più aggressività sui portatori di palla avversari e volontà di fare la partita. E l’avvio è tutto di marca monegasca: uno scivolone di Chiellini al primo minuto (costretto subito a spendere il giallo per evitare il bis del gol subito in casa col Borussia) è la dimostrazione di un ingresso in campo titubante, non da Juventus. Kongdogbia e Moutinho prendono stabilmente in mano le redini del gioco, Bernardo Silva fa male nello stretto (e per poco non costringe Barzagli all’autogol). Ma il vero problema sono proprio i bianconeri, che quando hanno la palla non la congelano come dovrebbero, quando ripartono non spingono come potrebbero.

Il primo tempo è davvero brutto, giocato quasi tutto nella metà campo della Juve, con tanti errori, palle alte, contrasti. Su uno di questi Chiellini, il più falloso di tutti, rischia anche il rigore (a maggior ragione dopo le polemiche arbitrali dell’andata). Mentre davanti Tevez perde l’attimo buono quando un errore di Raggi gli spalanca le porte della retroguardia monegasca. Lo 0-0, però, premia i bianconeri, e la squadra di Allegri non si sveglia negli spogliatoi, continuando a confidare in un punteggio tutt’altro che rassicurante. Nella ripresa i padroni di casa rompono subito gli indugi inserendo Berbatov al posto di Toulalan, e passando ad un iperoffensivo 4-2-3-1. La remissività dei ragazzi di Allegri dà coraggio a Jardim, si gioca ad una porta sola. E l’affanno moltiplica le imprecisioni: per un quarto d’ora i bianconeri sbagliano praticamente ogni pallone toccato. Dietro, dove non si contano i disimpegni errati che innescano in maniera sistematica tutte le azioni più pericolose dei padroni di casa. Anche in attacco, dove Morata manca clamorosamente il passaggio decisivo per Tevez, che avrebbe potuto chiudere i giochi.
Fortuna della Juve che il Monaco sia una squadra organizzata, volenterosa ma oggettivamente limitata. Anche il massimo sforzo non produce grandi occasioni, se si eccettuano un paio di uscite con brivido di Buffon. Quando gli avversari finiscono la benzina e allentano il pressing i bianconeri riescono finalmente ad alzare il baricentro. È passata la burrasca, il cronometro scorre più velocemente, tra i soliti errori che adesso si vedono da entrambe le parti e un palleggio più sereno. Al novantesimo Pirlo pizzica anche l’incrocio dei pali su punizione, ma non serve. Il risultato è ancora quello del fischio d’inizio, e qualifica i bianconeri alle semifinali di Champions. La Juve vista stasera (e in fondo anche all’andata), però, non vale un posto fra le prime quattro d’Europa. Dovrà dimostrare di meritarselo con Barcellona, Bayern Monaco o Real Madrid. Contro cui servirà un’altra partita, forse proprio un’altra squadra.
Twitter: @lVendemiale
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Semifinali Champions 2015, passano i bianconeri. Monaco-Juventus finisce 0-0
Massimo risultato col minimo sforzo: bianconeri brutti sia all'andata che, soprattutto, al ritorno ma tra le prime quattro squadre d'Europa insieme a Barcellona, Real Madrid e Bayern Monaco. Ad Allegri è bastato il gol su rigore di Vidal all'andata
Piccola, timida, brutta Juventus. Ma in semifinale di Champions League. Contro il Monaco basta lo 0-0 per centrare un traguardo storico, che mancava da dodici anni. A decidere la qualificazione è quel rigore contestato di Vidal e l’1-0 dell’andata, prezioso più di quanto si pensava. Il massimo risultato, non con il minimo sforzo perché sul campo del Luis II di Montecarlo i bianconeri soffrono le pene dell’inferno per almeno un’ora, irriconoscibili nel gioco e nella personalità, impauriti più del lecito contro un avversario modesto. Ma a fine aprile la Juventus è ancora in corsa su tutti i fronti, con il quarto scudetto di fila in tasca e una semifinale di Champions da giocare contro le squadre più forti del continente. Un’impresa.
Alla vigilia Jardim aveva detto che la sua squadra non avrebbe cambiato atteggiamento, e lo conferma anche in formazione, senza Berbatov e con la velocità di Martial e Carrasco. Ma l’impostazione tattica è diversa, c’è più aggressività sui portatori di palla avversari e volontà di fare la partita. E l’avvio è tutto di marca monegasca: uno scivolone di Chiellini al primo minuto (costretto subito a spendere il giallo per evitare il bis del gol subito in casa col Borussia) è la dimostrazione di un ingresso in campo titubante, non da Juventus. Kongdogbia e Moutinho prendono stabilmente in mano le redini del gioco, Bernardo Silva fa male nello stretto (e per poco non costringe Barzagli all’autogol). Ma il vero problema sono proprio i bianconeri, che quando hanno la palla non la congelano come dovrebbero, quando ripartono non spingono come potrebbero.
Il primo tempo è davvero brutto, giocato quasi tutto nella metà campo della Juve, con tanti errori, palle alte, contrasti. Su uno di questi Chiellini, il più falloso di tutti, rischia anche il rigore (a maggior ragione dopo le polemiche arbitrali dell’andata). Mentre davanti Tevez perde l’attimo buono quando un errore di Raggi gli spalanca le porte della retroguardia monegasca. Lo 0-0, però, premia i bianconeri, e la squadra di Allegri non si sveglia negli spogliatoi, continuando a confidare in un punteggio tutt’altro che rassicurante. Nella ripresa i padroni di casa rompono subito gli indugi inserendo Berbatov al posto di Toulalan, e passando ad un iperoffensivo 4-2-3-1. La remissività dei ragazzi di Allegri dà coraggio a Jardim, si gioca ad una porta sola. E l’affanno moltiplica le imprecisioni: per un quarto d’ora i bianconeri sbagliano praticamente ogni pallone toccato. Dietro, dove non si contano i disimpegni errati che innescano in maniera sistematica tutte le azioni più pericolose dei padroni di casa. Anche in attacco, dove Morata manca clamorosamente il passaggio decisivo per Tevez, che avrebbe potuto chiudere i giochi.
Fortuna della Juve che il Monaco sia una squadra organizzata, volenterosa ma oggettivamente limitata. Anche il massimo sforzo non produce grandi occasioni, se si eccettuano un paio di uscite con brivido di Buffon. Quando gli avversari finiscono la benzina e allentano il pressing i bianconeri riescono finalmente ad alzare il baricentro. È passata la burrasca, il cronometro scorre più velocemente, tra i soliti errori che adesso si vedono da entrambe le parti e un palleggio più sereno. Al novantesimo Pirlo pizzica anche l’incrocio dei pali su punizione, ma non serve. Il risultato è ancora quello del fischio d’inizio, e qualifica i bianconeri alle semifinali di Champions. La Juve vista stasera (e in fondo anche all’andata), però, non vale un posto fra le prime quattro d’Europa. Dovrà dimostrare di meritarselo con Barcellona, Bayern Monaco o Real Madrid. Contro cui servirà un’altra partita, forse proprio un’altra squadra.
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Rissa tra genitori alla partita di minibasket: bimbi in lacrime e intervento dei carabinieri
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Oggi è San Giuseppe. Buon onomastico a chi porta il suo nome e auguri a tutti i papà! Una preghiera per quelli che continuano a vivere nei nostri ricordi e nel nostro cuore". Lo scrive su X il presidente della Camera, Lorenzo Fontana.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Un augurio speciale a tutti quei papà che passano la notte insonni, cullando i propri neonati. A quelli che ogni mattina vestono i bambini con cura e li accompagnano all’asilo o a scuola. A quelli che si fanno in quattro per sostenere i propri figli e la propria famiglia. A quelli che li proteggono da lassù. A chi vive la dolcezza di una vita di coppia e a chi, con il suo amore, riesce a dare tutto anche da solo. A quelli che, ormai con i figli adulti, non smettono mai di preoccuparsi per loro. Grazie a ognuno di voi. Perché papà e mamma sono e rimarranno sempre le parole più belle del mondo. Buona Festa del papà". Lo scrive su Facebook il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Bruxelles, 19 mar. (Adnkronos) - Il riarmo dell'Unione Europea non è contro gli Usa: "ciò di cui l'industria della difesa ha bisogno ora è di contratti a lungo termine da parte degli Stati membri e noi stiamo incoraggiando i Paesi Ue a lavorare a stretto contatto e ad avere una prospettiva di lungo termine con gli investimenti". Lo dice al Corriere della Sera Henna Virkkunen, uno dei vicepresidenti esecutivi della Commissione Europea, che ha guidato la preparazione di Safe, lo strumento che mette a disposizione dei Paesi Ue 150 miliardi di euro di prestiti per la difesa.
"La politica di difesa è di competenza degli Stati membri, ma sappiamo che viviamo in un mondo molto pericoloso e la situazione della nostra sicurezza è molto allarmante - spiega Virkkunen - Il ruolo dell'Unione europea è quindi quello di occuparsi della parte finanziaria, di come sostenere il finanziamento e di come rafforzare la nostra industria della difesa e la sua competitività. E poi c'è un terzo elemento: la mobilità militare, per la quale disponiamo di fondi oggi troppo esigui, ma sappiamo che gli Stati membri ne hanno bisogno. Gli Stati membri che si trovano più a Est vedono le minacce in modo molto più drammatico rispetto a quelli che non sono così vicini al confine orientale".
"Le tecnologie Usa sono spesso le migliori al mondo in molti settori - conclude - Nella nostra strategia per l'industria della difesa, abbiamo già detto che nel 2030 dovremmo avere una base industriale tale da poter acquistare il 50% dai mercati europei. In futuro continueremo ad acquistare anche fuori dell'Ue. Questo non è contro gli Usa. Non siamo ancora arrivati a questo punto: stiamo proponendo lo strumento sicuro di prestito, la clausola nazionale di salvaguardia, la flessibilità per i fondi di coesione. Ma abbiamo promesso di esaminare anche altri strumenti e stiamo anche preparando il nuovo bilancio Ue".
Berlino, 19 mar. (Adnkronos/Afp) - Vladimir "Putin sta giocando". E' il commento della Germania dopo i nuovi attacchi russi denunciati dall'Ucraina, il giorno dopo l'accordo per una tregua limitata concluso dal presidente russo con il suo omologo americano Donald Trump durante la loro lunga telefonata di ieri.
"Abbiamo riscontrato che gli attacchi alle infrastrutture civili non sono assolutamente diminuiti durante la prima notte dopo questa telefonata apparentemente rivoluzionaria e formidabile", ha detto il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius in un'intervista televisiva.
Tel Aviv, 19 mar. (Adnkronos/afp) - Il governo israeliano ha approvato nella notte il ritorno di Itamar Ben Gvir alla carica di ministro della Sicurezza nazionale. Lo ha indicato in un comunicato stampa l'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu.
"Il governo ha approvato all'unanimità la proposta del primo ministro Benjamin Netanyahu di rinominare il deputato Itamar Ben Gvir ministro della Sicurezza nazionale", si legge nel testo. Ben Gvir si è dimesso dal suo incarico il 19 gennaio, in disaccordo con la decisione di tregua con Hamas che ha definito “scandalosa”.
Sana'a, 19 mar. (Adnkronos) - Almeno 10 attacchi americani hanno colpito alcune zone dello Yemen, tra cui la provincia di Saada e Hodeidah. Lo hanno riferito i media Houthi dello Yemen. Gli Stati Uniti hanno lanciato un'ondata di attacchi nelle zone dello Yemen controllate dagli Houthi, alleati dell'Iran, che la scorsa settimana hanno dichiarato di voler riprendere gli attacchi alle navi mercantili del Mar Rosso per sostenere i palestinesi a Gaza.
Sana'a, 19 mar. (Adnkronos) - Gli Houthi hanno condotto una "operazione militare di alta qualità" contro la USS Harry S Truman. Lo ha reso noto un portavoce dell'organizzazione terroristica, secondo cui l'operazione, la quarta in 72 ore, prevedeva anche un attacco a "diverse navi da guerra nemiche" e ha sventato "un attacco aereo che si stava preparando contro il nostro Paese".