Giuseppe Giosi Ferrandino, sindaco Pd di Ischia arrestato il 30 marzo nell’ambito dell’inchiesta sulla Cpl Concordia, è tornato sull’isola. Il Tribunale del Riesame di Napoli gli ha concesso gli arresti domiciliari accogliendo la richiesta dei legali Alfonso Furgiuele e Gennaro Tortora. Con una lettera inviata dal carcere di Poggioreale Ferrandino ha negli scorsi giorni ritirato le dimissioni da primo cittadino.

Ferrandino – primo dei non eletti nelle liste del Pd nelle scorse elezioni europee – è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta del pm napoletano Henry John Woodcock sulla Cpl Concordia, la cooperativa rossa emiliana attiva nel settore energia e gas: un colosso da 440 milioni di fatturato nel 2013 e 1.800 lavoratori. Insieme al primo cittadino dell’isola erano finite in manette altre 10 persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere, abuso d’ufficio, corruzione e corruzione internazionale. Secondo l’accusa, la Cpl Concordia avrebbe firmato due convenzioni che prevedevano l’impegno a erogare la somma complessiva di oltre 300mila euro all’albergo della famiglia di Ferrandino e ad assumere come consulente il fratello del sindaco, ricevendo in cambio l’affidamento dei lavori per la metanizzazione.

Secondo i magistrati napoletani il sindaco del Pd avrebbe ricevuto una serie di favori in cambio dell’appalto dei lavori. Cpl Concordia per il Gip avrebbe organizzato e gestito un vero e proprio “sistema affaristico”, mantenendo contatti con Massimo D’Alema che ha invece rivendicato i suoi rapporti “trasparenti” con la cooperativa rossa: “Non ho avuto alcun regalo e nessun beneficio personale”.

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