Dietro all’atterraggio del piccolo drone sul tetto dell’ufficio del primo ministro giapponese Shinzo Abe di mercoledì 22 aprile a Tokyo ci stava – secondo quanto riportato dall’agenzia Kyodo – una protesta contro la politica nucleare del governo giapponese. Un quarantenne è stato arrestato per aver pilotato il congegno atterrato sul palazzo governativo e dotato di un sistema di posizionamento, una piccola telecamera e un flacone di liquido con un adesivo simbolo della radiottività, contente piccole quantità di cesio.
Il gesto non aveva causato alcun danno a cose o persone e si era verificato mentre il premier Shinzo Abe si trovava in Indonesia per la Conferanza Asia-Africa. La polizia aveva subito avviato le indagini per ricostruire la vicenda che poneva comunque degli interrogativi sulla sicurezza. L’atterraggio, che era avvenuto con grande precisioni a pochi metri dalla piattaforma degli elicotteri, era stato definito dal portavoce del governo Yoshihide Suga una “minaccia” agli edifici stategici.