Due giorni cruciali iniziati con il piede giusto. Il Milan apre la settimana decisiva per il suo futuro incassando un primo sì della Fondazione Fiera al nuovo stadio e attende nelle prossime ore l’incontro tra Silvio Berlusconi e Bee Taechaubol, a capo della cordata thailandese intenzionata ad acquistare il club. Mentre la stagione si avvia verso un epilogo già scritto, con la squadra in ritiro a Milanello dopo l’oscena prestazione di sabato a Udine e la lite tra Inzaghi e i giocatori sul pullman, l’attenzione dei tifosi si sposta verso il futuro. E le buone nuove si accavallano in una scansione temporale probabilmente non casuale.
Fondazione Fiera: “Ok allo stadio, ma prima approfondimenti”
Perché il nuovo stadio pur non essendo un discriminante è sicuramente un agente lubrificatore nella trattativa per la cessione della società. E in mattinata il comunicato di Fondazione Fiera Milano ha fatto stappare le prime bottiglie a Casa Milan. Il progetto presentato dai rossoneri in collaborazione con Arup ha ricevuto il sì con riserva dell’ente, proprietario dei suoli in zona Portello adiacenti alla nuova sede del Milan: “La proposta avanzata da A.C. Milan con Arup Italia s.r.l., caratterizzata da una elevata redditività e da una marcata unicità in termini di mix funzionale, è tuttora subordinata al verificarsi di alcune condizioni. Andrà infatti dimostrata la disponibilità di tutte le aree necessarie allo sviluppo del progetto e la compatibilità logistica con le attività residue del Portello in termini di accesso – scrive in una nota la Fondazione – Elemento di forza di tale proposta è la gestione diretta della struttura da parte del soggetto attuatore. Il Comitato esecutivo ha dato mandato al presidente Benedini di verificare l’esistenza di tutte le condizioni necessarie alla concreta realizzazione del progetto presentato da A.C. Milan e le migliori condizioni economiche ottenibili dalla Fondazione”. Insomma, lo stadio urbano pensato da Barbara Berlusconi è il progetto più gradito tra i quattro arrivati sul tavolo della Fondazione a inizio febbraio. Andranno chiariti alcuni aspetti sotto il profilo tecnico, ma dovrebbe trattarsi di formalità.
Mr Bee tra avvocati e shopping aspettando B.
Più complessa la trattativa legata alla cessione della società, ma anche in questo caso l’accelerazione è dietro l’angolo. Domenica Mr Bee Taechaubol è arrivato in città per incontrare Silvio Berlusconi e accorciare i tempi. Il broker thailandese vorrebbe mettere nero su bianco il passaggio entro la fine di aprile, forte di un preliminare che costringerebbe l’ex cavaliere a pagare una penale nel caso decidesse di non chiudere l’operazione. I due dovrebbero incontrarsi nelle prossime ore. Nel frattempo Mr Bee, che alloggia in un albergo a pochi passi dal Duomo, trascorre le sue ore tra shopping in centro con la moglie e lo studio dei legali che lo stanno assistendo nella delicata operazione. Il piano anticipato da La Repubblica è chiaro: ottenere da Fininvest il diritto all’esclusiva per diventare socio di minoranza (30 per cento) entro un mese e poi prendersi la maggioranza tramite un aumento di capitale.
Fatti due conti, si tratterebbe di 500 milioni sull’unghia più l’estinzione dei circa 246,8 milioni di debiti. Sulla trattativa incombe anche la cordata cinese che fa capo a Richard Lee, che come Taechaubol ha incontrato Berlusconi negli scorsi mesi e potrebbe rilanciare. I tempi sono stretti e le casse del Milan – rosso da 92 milioni di euro nel 2014 – piangono. Gli appassionati restano alla finestra, pronti a sorridere quando arriverà una schiarita sul futuro della squadra. Nel presente continua il braccio di ferro iniziato con la lettera scritta a Berlusconi prima del match contro il Cagliari: “Mercoledì sera in occasione di Milan-Genoa vi chiediamo di salire su in Curva entro le ore 20 – si legge da stamattina sul sito della Curva sud – per dare vita ad un’altra iniziativa di contestazione”. Dopo la tregua per il derby, riprende la separazione in casa.