Pubblico ministero dell’inchiesta sulla discarica di Cerro Maggiore, titolare dell’accusa nell’inchiesta sui “fallimenti gonfiati” e la truffa al premio Nobel Dario Fo, ma Giulia Perrotti è stata soprattutto pm nei vari pool di inquirenti che hanno indagato su Unipol, Antonveneta, Banca Italease. Oggi per il magistrato, già capo della Procura di Verbania dove ha coordinato le indagini sul furto della salma di Mike Bongiorno, è stato il primo giorno di lavoro come capo del pool anticorruzione di Milano. Il magistrato si è insediato oggi come responsabile del II dipartimento della Procura milanese, quello che si occupa di contrasto ai reati nella pubblica amministrazione, dopo che il pool è stato guidato temporaneamente dal procuratore Edmondo Bruti Liberati.
Bruti Liberati, infatti, lo scorso ottobre, aveva revocato la delega di capo del pool anticorruzione ad Alfredo Robledo, con cui ha avuto un lungo scontro finito. Per un’altra vicenda poi il Csm ha deciso il trasferimento di Robledo lo scorso febbraio a Torino con funzioni di giudice. In questi mesi, dunque, il II dipartimento è stato diretto da Bruti e poi nelle scorse settimane Perrotti, nata ad Adria (Rovigo) nel 1953, dal look sempre impeccabile ed elegante, è rientrata a Milano come procuratore aggiunto.
Da oggi e dopo un concorso interno Perrotti è entrata, come procuratore aggiunto a capo del pool anticorruzione, nell’ufficio al quarto piano del Palazzo di Giustizia milanese in cui lavorava Robledo e in cui, in passato, sedeva anche Gerardo D’Ambrosio. In capo a Bruti Liberati, comunque, resta il coordinamento di tutte le indagini che riguardano l’Esposizione Universale e, dunque, anche di quelle di competenza del dipartimento anticorruzione e relative all’evento. E ciò sulla base di un provvedimento firmato dal procuratore capo poco meno di un anno fa e con il quale Bruti aveva istituito una nuova unità, l’’Area Omogenea Expo 2015′, autoassegnandosi l’esclusivo e diretto “coordinamento” di tutte le indagini che riguardano “sotto qualunque titolo” l’Expo. Nulla cambia, quindi, sotto questo profilo dopo la nomina di Perrotti a capo del pool anticorruzione e restano ferme le competenze dell’’Area Expo’.