Nella grande rincorsa all’Expo, a un passo dall’apertura dei cancelli, finisce che tanti hanno sbagliato giorno o strada e – con grande dispiacere – daranno forfait. “Ho comprato tre biglietti ma ho un impegno, non potrò andarci. Li vendo a 34 euro”. E ancora “ho comprato cinque ingressi con formula “open”, purtroppo devo rinunciare. Li vendo a 39 euro”. Salvo ricordarsi che fino all’inaugurazione tutti biglietti per l’Esposizione sono stati venduti con il 20 per cento di sconto sul prezzo finale. Quello più caro (adulto con data aperta) è costato massimo 32 euro. Solo dalle 24 di oggi e fino alla fine dell’evento il prezzo diventa pieno e l’ingresso standard costerà 39 euro. Sono quindi ore propizie per chi ha fiutato l’affare per tempo, e tanti ce ne sono. Basta farsi un giretto in rete per vedere quanti aspiranti visitatori offrano biglietti acquistati in prevendita per poi farci la cresta, senza neppure andare a Rho-Pero. Sul sito cambiobiglietto.it ce ne sono un centinaio, qualcuno in un giorno solo ne ha piazzati 20 e li vende tutti, insieme o singolarmente. “Vendo biglietti per Expo Milano 2015 a data aperta dal 1 maggio al 31 ottobre. Pagamento solo con bonifico bancario. No perditempo. Solo 50 biglietti disponibili. Invio per posta”, si legge su Bakeka.it. Il prezzo? Anziché 22 euro ne chiedono 28, con un guadagno secco di 300 euro
C’è da perdersi nelle offerte, tante da far pensare che buona parte dei 10 milioni di biglietti venduti, annunciati con euforia pochi giorni fa, siano in realtà nelle mani dei bagarini 2.0 e che non ci sia alcun boom di prenotazioni, come del resto confermano gli albergatori. Se il fenomeno è un grande classico dei concerti figurarsi per un evento che dura sei mesi e può garantire una piccola rendita a chi ha fiutato l’affare. Anche perché titolare del biglietto è chi lo acquista/esibisce, recitano le condizioni di acquisto sul sito ufficiale dell’evento. Certo, perché funzioni bisogna poi che qualcuno sia realmente interessato ad andarci all’Expo e la scommessa dei furbetti s’incrocia qui con le aspettative degli organizzatori dell’evento, dei suoi sponsor e dell’Italia che tifa per il successo.
OPERAZIONE CORTESIA – Il variegato popolo dei furbi rischia però di allontanare le sue prede potenziali. Se c’è chi si attrezza per far finta di regalare il biglietto “last minute”, c’è anche chi si muove per spremere tutto il possibile dall’evento, contribuendo all’irresistibile corsa al rialzo dei prezzi. Ancora non la si percepisce, ma la “bolla di Expo” sta crescendo. Si parla da tempo del rischio di un aumento ingiustificato dei prezzi. L’allarme delle associazioni dei consumatori e della camera di Commercio era scattato sei mesi fa. Il Comune di Milano aveva risposto tre mesi fa lanciando la sua “operazione cortesia” che doveva coinvolgere 7.514 ristoratori, 24.473 negozi di vicinato, 20 mercati coperti e 92 settimanali più varie catene della grande distribuzione. Il tutto è però finito in 10 paginette di linee guida che raccomandano agli esercenti di consentire l’uso della toilette gratuita senza obbligo di consumazione, prezzi concordati (leggi niente rialzi) per caffè ed acqua, nonché la proposta di accompagnare automaticamente il servizio al tavolo con la caraffa d’acqua del “sindaco”. Provate a chiederla oggi, a un giorno dal semestre in cui tutte le vacche sono da mungere. Non la troverete facilmente. E un caffè a un euro è già merce rara.
ALBERGATORI PREOCCUPATI – Anche gli albergatori sono divisi. Quelli che contano in città (e aderiscono a Confindustria) lamentano che il boom di prenotazioni ancora non c’è stato. Giurano però che non è colpa loro, di non aver alzato i prezzi ma anzi lavorato di convenzioni per sfoderare pacchetti irresistibili. Soluzioni che al momento, evidentemente, non sono bastate a compensare il modesto effetto di traino dell’Esposizione, tantomeno a ridare il sorriso a una delle categorie più penalizzate da un eventuale flop. L’aumento medio dei prezzi, assicurano, non supera il 30% e non tocca certo i picchi folli da Salone del Mobile, quando i prezzi in città semplicemente raddoppiano. Barbara Casillo, direttore generale di Confindustria Alberghi: “Le tariffe sono figlie della domanda che, per ora, non è certo aumentata”.
AFFITTI BREVI – C’è fermento però intorno alle soluzioni alternative, come il circuito degli affitti brevi che – a detta degli operatori – registrerebbe un sensibile aumento delle prenotazioni, dell’ordine del 27%. Ma anche lì si rischiano brutte sorprese. Ne prendiamo uno a caso. Sul sito Homehollidays i proprietari di un appartamento in zona Navigli riportano disponibilità e prezzi. “Posizione strategica, zona Conca del Naviglio, ben collegato a Expo” scrivono nella descrizione. Si premurano di far sapere che è disponibile un pacchetto Expo ma poi si capisce che, a conti fatti, tanto conveniente non è: fino al 30 aprile una soluzione con due camere veniva via a 120 euro a notte, dal primo maggio il costo sale a 180 e cioé il 66% in più. Per due giorni la tariffa ordinaria era 360, nei giorni dell’Expo sale a 480, con aumento del 77% . Insomma se Expo sarà un successo, a sorridere saranno anche i furbi.
Expo 2015
Expo, scatta l’ora dei furbetti. Aumenti e creste su biglietti, stanze e consumazioni
Da domani i biglietti d'ingresso saranno a prezzo pieno e in rete fioccano le offerte dei bagarini che ci fanno la cresta mentre in città si prepara la corsa al rialzo dei prezzi. Anche chi va sui circuiti alternativi del pernottamento rischia brutte sorprese: il costo di una stanza dal primo maggio sale anche del 77%. E l'operazione "cortesia" del Comune è un flop: aderiscono 30mila esercenti, poi fanno quello che vogliono
Nella grande rincorsa all’Expo, a un passo dall’apertura dei cancelli, finisce che tanti hanno sbagliato giorno o strada e – con grande dispiacere – daranno forfait. “Ho comprato tre biglietti ma ho un impegno, non potrò andarci. Li vendo a 34 euro”. E ancora “ho comprato cinque ingressi con formula “open”, purtroppo devo rinunciare. Li vendo a 39 euro”. Salvo ricordarsi che fino all’inaugurazione tutti biglietti per l’Esposizione sono stati venduti con il 20 per cento di sconto sul prezzo finale. Quello più caro (adulto con data aperta) è costato massimo 32 euro. Solo dalle 24 di oggi e fino alla fine dell’evento il prezzo diventa pieno e l’ingresso standard costerà 39 euro. Sono quindi ore propizie per chi ha fiutato l’affare per tempo, e tanti ce ne sono. Basta farsi un giretto in rete per vedere quanti aspiranti visitatori offrano biglietti acquistati in prevendita per poi farci la cresta, senza neppure andare a Rho-Pero. Sul sito cambiobiglietto.it ce ne sono un centinaio, qualcuno in un giorno solo ne ha piazzati 20 e li vende tutti, insieme o singolarmente. “Vendo biglietti per Expo Milano 2015 a data aperta dal 1 maggio al 31 ottobre. Pagamento solo con bonifico bancario. No perditempo. Solo 50 biglietti disponibili. Invio per posta”, si legge su Bakeka.it. Il prezzo? Anziché 22 euro ne chiedono 28, con un guadagno secco di 300 euro
C’è da perdersi nelle offerte, tante da far pensare che buona parte dei 10 milioni di biglietti venduti, annunciati con euforia pochi giorni fa, siano in realtà nelle mani dei bagarini 2.0 e che non ci sia alcun boom di prenotazioni, come del resto confermano gli albergatori. Se il fenomeno è un grande classico dei concerti figurarsi per un evento che dura sei mesi e può garantire una piccola rendita a chi ha fiutato l’affare. Anche perché titolare del biglietto è chi lo acquista/esibisce, recitano le condizioni di acquisto sul sito ufficiale dell’evento. Certo, perché funzioni bisogna poi che qualcuno sia realmente interessato ad andarci all’Expo e la scommessa dei furbetti s’incrocia qui con le aspettative degli organizzatori dell’evento, dei suoi sponsor e dell’Italia che tifa per il successo.
OPERAZIONE CORTESIA – Il variegato popolo dei furbi rischia però di allontanare le sue prede potenziali. Se c’è chi si attrezza per far finta di regalare il biglietto “last minute”, c’è anche chi si muove per spremere tutto il possibile dall’evento, contribuendo all’irresistibile corsa al rialzo dei prezzi. Ancora non la si percepisce, ma la “bolla di Expo” sta crescendo. Si parla da tempo del rischio di un aumento ingiustificato dei prezzi. L’allarme delle associazioni dei consumatori e della camera di Commercio era scattato sei mesi fa. Il Comune di Milano aveva risposto tre mesi fa lanciando la sua “operazione cortesia” che doveva coinvolgere 7.514 ristoratori, 24.473 negozi di vicinato, 20 mercati coperti e 92 settimanali più varie catene della grande distribuzione. Il tutto è però finito in 10 paginette di linee guida che raccomandano agli esercenti di consentire l’uso della toilette gratuita senza obbligo di consumazione, prezzi concordati (leggi niente rialzi) per caffè ed acqua, nonché la proposta di accompagnare automaticamente il servizio al tavolo con la caraffa d’acqua del “sindaco”. Provate a chiederla oggi, a un giorno dal semestre in cui tutte le vacche sono da mungere. Non la troverete facilmente. E un caffè a un euro è già merce rara.
ALBERGATORI PREOCCUPATI – Anche gli albergatori sono divisi. Quelli che contano in città (e aderiscono a Confindustria) lamentano che il boom di prenotazioni ancora non c’è stato. Giurano però che non è colpa loro, di non aver alzato i prezzi ma anzi lavorato di convenzioni per sfoderare pacchetti irresistibili. Soluzioni che al momento, evidentemente, non sono bastate a compensare il modesto effetto di traino dell’Esposizione, tantomeno a ridare il sorriso a una delle categorie più penalizzate da un eventuale flop. L’aumento medio dei prezzi, assicurano, non supera il 30% e non tocca certo i picchi folli da Salone del Mobile, quando i prezzi in città semplicemente raddoppiano. Barbara Casillo, direttore generale di Confindustria Alberghi: “Le tariffe sono figlie della domanda che, per ora, non è certo aumentata”.
AFFITTI BREVI – C’è fermento però intorno alle soluzioni alternative, come il circuito degli affitti brevi che – a detta degli operatori – registrerebbe un sensibile aumento delle prenotazioni, dell’ordine del 27%. Ma anche lì si rischiano brutte sorprese. Ne prendiamo uno a caso. Sul sito Homehollidays i proprietari di un appartamento in zona Navigli riportano disponibilità e prezzi. “Posizione strategica, zona Conca del Naviglio, ben collegato a Expo” scrivono nella descrizione. Si premurano di far sapere che è disponibile un pacchetto Expo ma poi si capisce che, a conti fatti, tanto conveniente non è: fino al 30 aprile una soluzione con due camere veniva via a 120 euro a notte, dal primo maggio il costo sale a 180 e cioé il 66% in più. Per due giorni la tariffa ordinaria era 360, nei giorni dell’Expo sale a 480, con aumento del 77% . Insomma se Expo sarà un successo, a sorridere saranno anche i furbi.
MANI PULITE 25 ANNI DOPO
di Gianni Barbacetto ,Marco Travaglio ,Peter Gomez 12€ AcquistaArticolo Precedente
Expo 2015, tensione fra centri sociali e antagonisti in corteo: “Uova sì, sassi no”. Alfano: “Non rovinare la festa”
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Il Papa in lieve miglioramento: “Prognosi resta riservata, reni non preoccupano”. In piazza san Pietro fedeli da tutto il mondo per il Rosario
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Onu, Usa contro la risoluzione per “l’integrità” di Kiev. Trump riceve Macron: “Forza Ue per la pace”. E Putin: “L’Europa può partecipare ai colloqui per la tregua”
Economia & Lobby
Caro bollette, a due settimane dagli annunci di Giorgetti il decreto slitta ancora: cdm rinviato a venerdì
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Tutto quello che ha a che fare con le emergenze vere di cittadini, famiglie, imprese passa in secondo piano nell’agenda del governo Meloni. Così è stato ed è per le liste d’attesa e per il diritto alla salute negato a milioni di concittadini, così è per il caro-bollette che da troppi mesi penalizza le aziende italiane e mette in ginocchio le fasce sociali più disagiate". Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria del Partito Democratico.
"Oggi la segretaria del Pd Elly Schlein ha presentato proposte molto chiare e concrete, che raccolgono peraltro l’interesse di imprenditori e associazioni degli utenti. Il Cdm sul problema del caro energia pare invece che slitti a venerdì. La presidente Meloni ne approfitti per raccogliere le nostre proposte sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas e sull’Acquirente unico".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - La lotta alle mafie andrebbe portata avanti "in maniera trasversale. Ma non stiamo vedendo disponibilità all'ascolto e al lavoro comune da parte di questa destra". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno. "Noi continueremo a fare da pungolo costante, il messaggio che deve arrivare chiaro alle nuove generazioni è che la mafia è un male, e un freno al nostro Paese. Il Pd oggi più che mai è intenzionato a portare avanti questo lavoro con determinazione, mano nella mano con le realtà che affrontano il problema ogni giorno e ne sanno certamente più di noi".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Nel contrasto alle mafie "il ruolo delle forze dell'ordine e della magistratura è fondamentale. Noi riconosciamo e sosteniamo il lavoro quotidiano delle forze dell'ordine. Vanno sostenute le forze dell'ordine, come la magistratura, che invece vediamo attaccata tutti i giorni da chi governa". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno.