E’ finita con un Silvio Berlusconi che annuncia il nulla di fatto e si dice possibilista: “Ceduta la quota di maggioranza del Milan? E’ tutto in discussione, c’è la possibilità che possa mantenere il 51%”. E’ durato poco meno di un’ora l’incontro tra l’ex Cavaliere e Bee Taechaubol in un hotel del centro di Milano per definire la cessione della società rossonera. Lasciando l’hotel Berlusconi ha detto che si rivedrà nei prossimi giorni con mister Bee
La lunga giornata è iniziata molto presto. Alle 5 Bee Teachaubol era già in riunione nel suo hotel nel centro di Milano con l’eurodeputata Licia Ronzulli, ponte tra Arcore e il broker thailandese. Attendeva una chiamata da Villa San Martino per l’incontro decisivo. L’ex Cavaliere, poco prima delle 11, ha lasciato Arcore dicendo ai giornalisti: “Vado io a Milano, qui non accade nulla”. Ventinove anni, otto scudetti e cinque Champions League dopo l’acquisto che salvò il club rossonero dal fallimento. La svolta sembrava arrivata, in una giornata di riunione febbrili ad Arcore e di attesa per Mr Bee dal cui entourage a fine giornata è filtrato un grande ottimismo. Tanti i segnali che spostavano il barometro verso il sereno dopo ventiquattr’ore in cui i tormenti di Berlusconi avevano addensano nuvoloni sul buon esito dell’operazione che renderà il Milan arabo-cinese.
Ieri mattina erano arrivate le parole di Fedele Confalonieri: “Decide lui”. E in effetti, sabato, l’unico veramente indeciso era il presidente. Fininvest e Mediaset avevano già dato l’assenso, Teachaubol è certo di aver fornito tutte le garanzie possibili, forte dell’accoppiata Ads Securities-China Citic Bank alle sue spalle. Una società di brokeraggio finanziario con sede ad Abu Dhabi e la banca commerciale controllata dal Governo di Pechino saranno i pilastri del nuovo Milan con un investimento da 500 milioni di euro per avere il 51% delle quote. “Ma non posso uscire da perdente”, avrebbe detto Berlusconi.
Dietro, oltre ai dubbi dell’uomo nel mollare in un momento pessimo per la squadra, rischiando d’essere ricordato per la polvere che stanno mangiando i tifosi dopo aver toccato il tetto d’Europa per tre decenni, si nascondevano altri dettagli non di poco conto da limare. Evidentemente sistemati durante il lungo incontro con Adriano Galliani e grazie al comunicato della figlia Barbara. Già, perché i due amministratori delegati, sabato, erano la vera tessera del puzzle da sistemare. Nel pomeriggio Lady B. ha diffuso un comunicato nel quale chiariva che l’unico suo interesse è “il bene del club e dei suoi tifosi” e di mantenersi “equidistante rispetto agli scenari di eventuale cessione (parziale o totale) o di mantenimento del club da parte di Fininvest”. Galliani ha avuto un faccia a faccia con Berlusconi ed è andato via da Villa San Martino nel pomeriggio.
La prima intenzione manifestata da Taechaubol era di virare verso nuove figure o ridimensionare il peso nel club almeno dell’amministratore delegato alla parte sportiva. Poi la svolta e la nuova ipotesi: Berlusconi dovrebbe restare presidente, Barbara e Galliani ai loro posti. Almeno per il momento. Il Milan sarà di Taechaubol per 500 milioni. Il fondo Doyen Sports guidato da Nelio Lucas diventerà l’advisor sul mercato e in fondo si intravede la quotazione in Borsa, probabilmente a Hong Kong. Il disegno del Milan del futuro ha questi tratti. Manca solo la firma dell’ex Cavaliere. Che però, proprio quando tutti aspettavano l’annuncio e la stretta di mano, ha riaperto la questione. E rimandato di nuovo.
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Milan in vendita, Berlusconi incontra Bee Taechaubol: “Potrei mantenere il 51%”
Sembrava il faccia a faccia decisivo, invece l'ex Cavaliere ha detto: "E' tutto in discussione". Tra ieri oggi la trattativa è proseguita, che era arrivata alla discussione dell'organigramma, con quello attuale confermato
E’ finita con un Silvio Berlusconi che annuncia il nulla di fatto e si dice possibilista: “Ceduta la quota di maggioranza del Milan? E’ tutto in discussione, c’è la possibilità che possa mantenere il 51%”. E’ durato poco meno di un’ora l’incontro tra l’ex Cavaliere e Bee Taechaubol in un hotel del centro di Milano per definire la cessione della società rossonera. Lasciando l’hotel Berlusconi ha detto che si rivedrà nei prossimi giorni con mister Bee
La lunga giornata è iniziata molto presto. Alle 5 Bee Teachaubol era già in riunione nel suo hotel nel centro di Milano con l’eurodeputata Licia Ronzulli, ponte tra Arcore e il broker thailandese. Attendeva una chiamata da Villa San Martino per l’incontro decisivo. L’ex Cavaliere, poco prima delle 11, ha lasciato Arcore dicendo ai giornalisti: “Vado io a Milano, qui non accade nulla”. Ventinove anni, otto scudetti e cinque Champions League dopo l’acquisto che salvò il club rossonero dal fallimento. La svolta sembrava arrivata, in una giornata di riunione febbrili ad Arcore e di attesa per Mr Bee dal cui entourage a fine giornata è filtrato un grande ottimismo. Tanti i segnali che spostavano il barometro verso il sereno dopo ventiquattr’ore in cui i tormenti di Berlusconi avevano addensano nuvoloni sul buon esito dell’operazione che renderà il Milan arabo-cinese.
Ieri mattina erano arrivate le parole di Fedele Confalonieri: “Decide lui”. E in effetti, sabato, l’unico veramente indeciso era il presidente. Fininvest e Mediaset avevano già dato l’assenso, Teachaubol è certo di aver fornito tutte le garanzie possibili, forte dell’accoppiata Ads Securities-China Citic Bank alle sue spalle. Una società di brokeraggio finanziario con sede ad Abu Dhabi e la banca commerciale controllata dal Governo di Pechino saranno i pilastri del nuovo Milan con un investimento da 500 milioni di euro per avere il 51% delle quote. “Ma non posso uscire da perdente”, avrebbe detto Berlusconi.
Dietro, oltre ai dubbi dell’uomo nel mollare in un momento pessimo per la squadra, rischiando d’essere ricordato per la polvere che stanno mangiando i tifosi dopo aver toccato il tetto d’Europa per tre decenni, si nascondevano altri dettagli non di poco conto da limare. Evidentemente sistemati durante il lungo incontro con Adriano Galliani e grazie al comunicato della figlia Barbara. Già, perché i due amministratori delegati, sabato, erano la vera tessera del puzzle da sistemare. Nel pomeriggio Lady B. ha diffuso un comunicato nel quale chiariva che l’unico suo interesse è “il bene del club e dei suoi tifosi” e di mantenersi “equidistante rispetto agli scenari di eventuale cessione (parziale o totale) o di mantenimento del club da parte di Fininvest”. Galliani ha avuto un faccia a faccia con Berlusconi ed è andato via da Villa San Martino nel pomeriggio.
La prima intenzione manifestata da Taechaubol era di virare verso nuove figure o ridimensionare il peso nel club almeno dell’amministratore delegato alla parte sportiva. Poi la svolta e la nuova ipotesi: Berlusconi dovrebbe restare presidente, Barbara e Galliani ai loro posti. Almeno per il momento. Il Milan sarà di Taechaubol per 500 milioni. Il fondo Doyen Sports guidato da Nelio Lucas diventerà l’advisor sul mercato e in fondo si intravede la quotazione in Borsa, probabilmente a Hong Kong. Il disegno del Milan del futuro ha questi tratti. Manca solo la firma dell’ex Cavaliere. Che però, proprio quando tutti aspettavano l’annuncio e la stretta di mano, ha riaperto la questione. E rimandato di nuovo.
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Milano, 18 mar. (Adnkronos) - Condanna ridotta in appello per il trapper Shiva. La Corte d'Appello di Milano ha accolto la proposta di concordato raggiunta dalla procura generale e dalla difesa del cantante, nome d'arte Andrea Arrigoni, di una pena a 4 anni e 7 mesi per aver sparato e ferito l'11 luglio 2023 due presunti aggressori all'interno del cortile degli uffici della casa discografica a Settimo Milanese.
In primo grado, lo scorso 10 luglio, i giudici del tribunale di Milano avevano condannato il trapper a sei anni, sei mesi e 20 giorni per il reato di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose per la sparatoria avvenuta in via Cusago, a Settimo Milanese, nel corso della quale due giovani milanesi erano stati gambizzati. Il 24enne si era difeso con lunghe dichiarazioni spontanee, oggi invece 'festeggia' con una storia Instagram con la scritta 'free' (libero, ndr). La riduzione della condanna gli consente di concentrarsi solo sulla musica.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Sia un po' più sovranista, perché mi pare che lei stia cercando il bacio della pantofola con Trump: è andata più volte a incontrare Trump in occasioni non ufficiali, ma ancora non l'hanno invitata alla Casa Bianca come hanno fatto con Macron e Starmer, spero che accada presto. Ma sia sovranista, anziché inseguire Trump riprenda la lezione di Alcide De Gasperi del 1951 sulla difesa comune europea. Lei ha un grande statista che non appartiene alla sua storia politica ma noi lo apprezziamo; si chiama Alcide De Gasperi, quando dice non può essere soltanto una questione di armi ma di giustizia sociale, di libertà. Questo è il modello a cui deve guardare l'Italia non inseguire Trump come sta facendo lei". Lo ha affermato Matteo Renzi, intervenendo in Senato dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Confindustria, la sua base, quelli che hanno votato per lei, sono terrorizzati dai dazi, non dia retta a Salvini e a Lollobrigida, lei -ha aggiunto l'ex premier- non può rispondere li mette Trump, dazi vostri. Sono dazi amari, una cosa un po' diversa".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Una risoluzione che dimostra che se il Pd discute sa fare la sintesi. Spendere di più per la difesa europea in linea con libro bianco che ottiene il via libera e impegno a non aumentare i bilanci nazionali senza condizionalità che spingano verso la difesa comune”. Lo scrive Simona Malpezzi, senatrice del Pd, sui social.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - “Giorgia Meloni oggi ha parlato di tutto tranne che del ruolo che l’Europa deve avere. Ha però parlato molto di Trump, a cui si è affidata per la soluzione della guerra in Ucraina. In pratica, sulle grandi questioni internazionali, Meloni scarica l’Europa e, politicamente, consegna l’Italia totalmente nelle mani degli Usa, omettendo tra l’altro che le proposte da lei avanzate sono state tutte puntualmente ignorate dal presidente americano. Altro che sovranismo, autorevolezza e ruolo ritrovato dell’Italia”. Lo afferma il segretario di +Europa, Riccardo Magi.
“L’Europa che vuole Meloni è una Europa vassalla di Trump e di Musk, che non costruisce una propria difesa, che accetta passivamente i dazi e che osserva immobile che Russia e Usa si spartiscano l’Ucraina. In questo scenario, Meloni non disegna nè immagina un ruolo dell’Europa, sperando che la zatterina Italia non affondi nell’Atlantico. Tutto l’opposto di quello che chiediamo noi: Europa federale fino agli Stati Uniti d’Europa, esercito comune, politica estera comune, e più integrazione europea. In due parole: più Europa”, conclude Magi.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Nel valzer di poltrone Rai, che inizierà giovedì con una prima tornata di nomine, entrerà presto anche Roberto Genovesi, in procinto di assumere l'incarico di direttore di Rai Kids. A quanto apprende l'Adnkronos, lo scrittore e docente, attuale direttore di Rai Libri (la casa editrice della Rai), prenderà presto la guida di Rai Kids, quando Luca Milano (67 anni il 31 marzo) andrà in pensione. La nomina di Genovesi dunque dovrebbe riguardare una delle prossime sedute del Cda ma non quella di giovedì prossimo.
In pensione, a maggio, dovrebbe andare, a quanto si apprende, anche Marco Varvello, corrispondente Rai da Londra. E al suo posto andrà con ogni probabilità Nicoletta Manzione che lascerà la sede di Parigi, per la quale sarebbe in pole position Gennaro Sangiuliano.
Al momento non è stato ancora deciso chi a Rai Libri prenderà il posto di Genovesi, che ricopre il ruolo da luglio 2023: il nome verrà infatti scelto, successivamente, dal Cda di RaiCom. E l'incarico potrebbe anche essere affidato momentaneamente ad interim ad un dirigente di RaiCom.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Un ulteriore punto di cui ci occuperemo al Consiglio europeo sarà il completamento dell’Unione dei mercati dei capitali, un passo decisivo e allo stesso tempo una necessità improcrastinabile per dotare l’Europa di un’infrastruttura finanziaria capace di stimolare quegli investimenti privati di cui non possiamo più fare a meno se vogliamo sostenere la competitività. Non possiamo più fingere di non vedere come ogni anno oltre 300 miliardi di euro di liquidità europea finiscano in investimenti extra Ue. Sono investimenti che abbiamo la possibilità, e il dovere, di intercettare. Il Vertice Euro, in agenda per giovedì pomeriggio, ci darà l’occasione di approfondire questi temi". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - La procura di Roma ha chiesto il processo per quattro medici in relazione alla morte di Andrea Purgatori, avvenuta nel luglio 2023. L’accusa contestata è di omicidio colposo. I pm di piazzale Clodio avevano chiuso le indagini lo scorso dicembre nei confronti del radiologo Gianfranco Gualdi, l’assistente Claudio Di Biasi e la dottoressa Maria Chiara Colaiacomo, e il cardiologo Guido Laudani. Ora la richiesta di rinvio a giudizio e l’udienza preliminare che prenderà il via il prossimo 19 settembre.