Nel 1979, quando George Miller portò al cinema la storia di Max Rockatansky, ex agente della Main Force Patrol australiana che in un futuro post-apocalittico lottava per sopravvivere in un mondo ormai privo di riserve energetiche, decise di intitolarlo Interceptor: un titolo non casuale, perché anche se nella cultura popolare poi il film divenne in seguito famoso come Mad Max, indiscussa protagonista della pellicola era la V8 Interceptor, l’auto su cui un giovanissimo Mel Gibson scorrazzava nel deserto alla ricerca di chi aveva massacrato la sua famiglia.
Una scelta interessante, tenuto conto del fatto che la Interceptor, costruita sulla base di una Ford Falcon XB GT Coupé del 1973, si vede in realtà per poco più di un quarto d’ora su oltre un’ora e mezza di film. Eppure quell’auto è diventata un vero e proprio mito, uno dei modelli ancora oggi più ricercati dagli appassionati, che a breve potranno rivederla al cinema in Mad Max: Fury Road, reboot del celebre film ancora una volta diretto da George Miller. E se oggi al posto di Gibson, nei panni di Rockatansky c’è Tom Hardy (affiancato da un’irriconoscibile Charlize Theron), la Interceptor rimane ancora l’indiscussa protagonista, insieme con un parco di auto elaborate che la Warner Bros ha trasformato in veri e propri personaggi in grado di rubare la scena agli attori.
Insieme con la Falcon, a fare la differenza tra la vita e la morte in un mondo in cui la benzina conta quasi più dell’acqua ci sono altre 17 macchine, che sul sito ufficiale del film vengono presentate con una biografia dettagliata quasi quanto quella dei protagonisti in carne e ossa: si va dall’Interceptor, “una volta regina della strada e ora bestia ferita dalla sabbia e dagli elementi”, con quel compressore volumetrico che spunta dal cofano e le consente di raggiungere velocità da record, all’auto di Nux (l’attore Nicholas Hoult), una hot rod sovralimentata ed equipaggiata con bombole di nitrometano per accelerazioni impressionati.
Parlando di hot rod, nella categoria si può fare rientrare anche la terrificante Plymouth Rock, la cui carrozzeria originale è stata radicalmente modificata per dare spazio ad aculei e lame che la trasformano in una sorte di porcospino a quattro ruote; una rivoluzione incredibile, simile a quella cui è andata incontro anche una Volkswagen Maggiolino, che dotata di motore V8 e privata della parte anteriore pattuglia il deserto alla ricerca di vittime per la tribù dei cannibali. E ancora: una Merlin V8 trasformata in carroarmato grazie ai cingoli, un carroattrezzi “sciacallo” che va alla ricerca di pezzi di ricambio e carcasse con lance e arpioni e pure quella che sembra una Corvette, ma in realtà è una Perentti, una “muscle-car” australiana prodotta in pochissimi esemplari, che nell’equipaggiamento “di serie” ha anche una mitragliatrice sul tetto.

Tantissimi modelli, insomma, che faranno la gioia di tutti gli appassionati di tuning e permetteranno al film, in uscita il 15 maggio, di cavalcare il filone inaugurato da Fast & Furious e che a distanza di ormai quasi 15 anni si dimostra ancora vincente al botteghino: l’ultimo capitolo del franchise dedicato alle auto da corsa è arrivato nelle sale lo scorso 2 aprile, e in meno di un mese ha totalizzato qualcosa come 1,3 miliardi di incassi diventando il quarto film più visto nella storia del cinema. Impossibile, anche in questo caso, non riconoscere anche al garage messo insieme da James Wan il merito di tanto successo: tanto per citarne qualcuna, teste di serie come la Ferrari 458 Italia, la McLaren MP4-12C, la Jaguar F-Type, la Maserati Ghibli, l’Aston Martin DB9 e la Bugatti Veyron Grand Sport. Per non parlare di tutte le “comparse” sacrificate durante le riprese, che hanno visto oltre 230 auto distrutte nelle scene più adrenaliniche.
Del resto, che quello fra il cinema e le auto sia un matrimonio ben riuscito non lo si scopre certo agli albori del terzo millennio, visto che la storia di Hollywood è ricca di pellicole entrate nel cuore degli spettatori anche grazie alle protagoniste a quattro ruote: da Taxi Driver, in cui l’auto guidata da De Niro è una semplice comprimaria, ai vari James Bond, a Ronin, film di spionaggio del 1998 con scene di inseguimento memorabili ancora oggi, a pellicole come l’ultimo The Italian Job (in cui le Mini sono quasi più importanti degli attori) e il recente e pluripremiato Locke, interamente ambientato nell’abitacolo di una BMW X5, gli esempi sono tantissimi. Oltre 25mila, secondo l’Internet Movie Car Database, un sito che cataloga con pazienza certosina tutte le auto che appaiono nei film e tutti i film in cui appaiono le auto. Che sono appunto 27.519, per un totale di quasi 750mila macchine, che in quasi 800 casi vedono la storia ruotare principalmente intorno a loro. Come nel nuovo Mad Max, che può essere un ottimo punto di partenza per capire perché auto e cinema è un binomio che funziona.
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Fatti a motore
Mad Max: Fury Road, se la macchina conta più dell’attore. Tutte le auto del film
Nel reboot del celebre film del 1979, la Interceptor ruba la scena a star del calibro di Tom Hardy e Charlize Theron, per la gioia degli appassionati di tuning e auto storiche. Ma la storia del cinema è ricca di pellicole in cui le vere protagoniste sono le auto
Nel 1979, quando George Miller portò al cinema la storia di Max Rockatansky, ex agente della Main Force Patrol australiana che in un futuro post-apocalittico lottava per sopravvivere in un mondo ormai privo di riserve energetiche, decise di intitolarlo Interceptor: un titolo non casuale, perché anche se nella cultura popolare poi il film divenne in seguito famoso come Mad Max, indiscussa protagonista della pellicola era la V8 Interceptor, l’auto su cui un giovanissimo Mel Gibson scorrazzava nel deserto alla ricerca di chi aveva massacrato la sua famiglia.
Una scelta interessante, tenuto conto del fatto che la Interceptor, costruita sulla base di una Ford Falcon XB GT Coupé del 1973, si vede in realtà per poco più di un quarto d’ora su oltre un’ora e mezza di film. Eppure quell’auto è diventata un vero e proprio mito, uno dei modelli ancora oggi più ricercati dagli appassionati, che a breve potranno rivederla al cinema in Mad Max: Fury Road, reboot del celebre film ancora una volta diretto da George Miller. E se oggi al posto di Gibson, nei panni di Rockatansky c’è Tom Hardy (affiancato da un’irriconoscibile Charlize Theron), la Interceptor rimane ancora l’indiscussa protagonista, insieme con un parco di auto elaborate che la Warner Bros ha trasformato in veri e propri personaggi in grado di rubare la scena agli attori.
Insieme con la Falcon, a fare la differenza tra la vita e la morte in un mondo in cui la benzina conta quasi più dell’acqua ci sono altre 17 macchine, che sul sito ufficiale del film vengono presentate con una biografia dettagliata quasi quanto quella dei protagonisti in carne e ossa: si va dall’Interceptor, “una volta regina della strada e ora bestia ferita dalla sabbia e dagli elementi”, con quel compressore volumetrico che spunta dal cofano e le consente di raggiungere velocità da record, all’auto di Nux (l’attore Nicholas Hoult), una hot rod sovralimentata ed equipaggiata con bombole di nitrometano per accelerazioni impressionati.
Parlando di hot rod, nella categoria si può fare rientrare anche la terrificante Plymouth Rock, la cui carrozzeria originale è stata radicalmente modificata per dare spazio ad aculei e lame che la trasformano in una sorte di porcospino a quattro ruote; una rivoluzione incredibile, simile a quella cui è andata incontro anche una Volkswagen Maggiolino, che dotata di motore V8 e privata della parte anteriore pattuglia il deserto alla ricerca di vittime per la tribù dei cannibali. E ancora: una Merlin V8 trasformata in carroarmato grazie ai cingoli, un carroattrezzi “sciacallo” che va alla ricerca di pezzi di ricambio e carcasse con lance e arpioni e pure quella che sembra una Corvette, ma in realtà è una Perentti, una “muscle-car” australiana prodotta in pochissimi esemplari, che nell’equipaggiamento “di serie” ha anche una mitragliatrice sul tetto.
Tantissimi modelli, insomma, che faranno la gioia di tutti gli appassionati di tuning e permetteranno al film, in uscita il 15 maggio, di cavalcare il filone inaugurato da Fast & Furious e che a distanza di ormai quasi 15 anni si dimostra ancora vincente al botteghino: l’ultimo capitolo del franchise dedicato alle auto da corsa è arrivato nelle sale lo scorso 2 aprile, e in meno di un mese ha totalizzato qualcosa come 1,3 miliardi di incassi diventando il quarto film più visto nella storia del cinema. Impossibile, anche in questo caso, non riconoscere anche al garage messo insieme da James Wan il merito di tanto successo: tanto per citarne qualcuna, teste di serie come la Ferrari 458 Italia, la McLaren MP4-12C, la Jaguar F-Type, la Maserati Ghibli, l’Aston Martin DB9 e la Bugatti Veyron Grand Sport. Per non parlare di tutte le “comparse” sacrificate durante le riprese, che hanno visto oltre 230 auto distrutte nelle scene più adrenaliniche.
Del resto, che quello fra il cinema e le auto sia un matrimonio ben riuscito non lo si scopre certo agli albori del terzo millennio, visto che la storia di Hollywood è ricca di pellicole entrate nel cuore degli spettatori anche grazie alle protagoniste a quattro ruote: da Taxi Driver, in cui l’auto guidata da De Niro è una semplice comprimaria, ai vari James Bond, a Ronin, film di spionaggio del 1998 con scene di inseguimento memorabili ancora oggi, a pellicole come l’ultimo The Italian Job (in cui le Mini sono quasi più importanti degli attori) e il recente e pluripremiato Locke, interamente ambientato nell’abitacolo di una BMW X5, gli esempi sono tantissimi. Oltre 25mila, secondo l’Internet Movie Car Database, un sito che cataloga con pazienza certosina tutte le auto che appaiono nei film e tutti i film in cui appaiono le auto. Che sono appunto 27.519, per un totale di quasi 750mila macchine, che in quasi 800 casi vedono la storia ruotare principalmente intorno a loro. Come nel nuovo Mad Max, che può essere un ottimo punto di partenza per capire perché auto e cinema è un binomio che funziona.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.