È ripartito poco dopo le 15 il traffico all’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino dove un incendio scoppiato intorno alla mezzanotte del 7 maggio al terminal 3 ha bloccato arrivi a partenze per tutta la mattinata. Ma a partire dalla mezzanotte e per 24 ore la capacità operativa dei voli all’aeroporto di Fiumicino raggiungerà solo il 50%. Lo ha annunciato in una nota l’Ente nazionale dell’aviazione civile, informando inoltre in un comunicato che “l’operatività dell’aeroporto sta gradualmente riprendendo, sebbene con capacità ridotta”. Presso il terminal 3, interessato dalle fiamme, si sta anche procedendo con la pulizia di alcune zone rimaste intatte, per riavviare alcune attività. Le compagnie invitano comunque i passeggeri a contattare la compagnia aerea prima di recarsi all’aeroporto, mentre Alitalia ed Etihad Airways informano che indipendentemente dalla destinazione il check-in dovrà essere fatto al Terminal 1.
Sono migliaia i passeggeri bloccati, strade e autostrade interrotte, oltre a mille metri quadri di negozi andati distrutti. Un rogo che ha messo in ginocchio la circolazione stradale e ferroviaria di tutta la zona a sud ovest di Roma. L’autostrada Roma-Fiumicino intorno alle 11 è stata riaperta, ma il traffico nella zona sud della Capitale è rimasto in tilt per gran parte della mattinata: intasate la Cristoforo Colombo, la Portuense, la Magliana, l’Ostiense e la Via del Mare.
Tra le 12 e le 14, aveva detto dallo scalo Leonardo da Vinci l’amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Lorenzo Lo Presti, “saranno operativi 12 voli l’ora; dalle 14 contiamo di riprendere gradualmente la piena operatività seppur con qualche inevitabile disagio”. Ed è stato alle 14.51 che è partito il primo volo con passeggeri a bordo: si tratta di un aereo della Delta diretto a Detroit. Pochi minuti dopo è stata lo volta di un volo dell’American Airlines per Charlotte (Nord Carolina) e quindi, alle 15.03, un altro dell’Iberia per Madrid. Adr ha messo in campo una task force per fornire assistenza ai passeggeri.
“Rogo causato da probabile cortocircuito” – Mentre i vigili del fuoco a metà mattinata erano ancora alle prese con gli ultimi focolai, l’ipotesi più probabile è che a generare il rogo sia stato un corto circuito. Riggio nel corso della conferenza stampa ha escluso che l’incendio avvenuto nella “zona commerciale” sia stato doloso. Punto peraltro condiviso dagli investigatori della procura di Civitavecchia. Il vice questore Antonio Del Greco ha specificato che è stata una teste, dipendente di un bar, a indicare l’origine del rogo “in un vano dietro il frigorifero” del punto di ristoro. La donna – che ha detto di aver visto “le fiamme partire da un quadro elettrico” – “ha fatto subito allontanare le persone e poi è scattato l’allarme, attorno a mezzanotte“, ha aggiunto.” L’impianto elettrico è ora sotto accusa. Le fiamme si sarebbero alzate in pochissimo tempo, per questo motivo gli investigatori stanno cercando di capire l’esatta dinamica degli avvenimenti. Da quanto si apprende finora, il sistema antincendio ha funzionato correttamente ma chi indaga dovrà anche comprendere perché le fiamme si siano propagate così in fretta e quale sia stato il materiale che ha dato così forza al fuoco, “tanto da trasformare in poco tempo il Terminal in un inferno”. Da quanto si apprende sono le controsoffittature la parte più danneggiata. Dentro queste corrono cavi elettrici. Quindi l’incendio, che potrebbe aver “covato” per ore, si sarebbe incanalato all’interno dei controsoffitti, sprigionadosi poi con fiamme altissime. Ora il nucleo investigativo dei vigili del fuoco sta verificando i dispositivi di sicurezza e le condizioni di tutti gli impianti elettrici.
A rilevare il fumo in aeroporto, ha aggiunto Lorenzo Lo Presti, amministratore delegato di Aeroporti di Roma, “18mila centraline che sono immediatamente scattate. Dopo pochi minuti sono arrivati i vigili del fuoco”. Anche Antonio Del Greco, dirigente della Polizia di Stato ha ribadito la valutazione della testimonianza della dipendente “che ha visto scaturire le fiamme dietro un vano frigo della zona commerciale”. Non ci sono feriti, ma alcuni addetti (almeno 3) sono rimasti intossicati. Le fiamme hanno devastato un’area di circa mille metri quadrati di negozi al piano -1 del terminal 3. Danni che sono “enormi”, ha detto il sindaco di Fiumicino Esterino Montino, secondo cui “per ripristinare la situazione ci vorranno mesi”.
“Era un muro di fumo”
Aria irrespirabile, pavimenti anneriti da una coltre di fuliggine, operatori aeroportuali addetti al terminal che girano rigorosamente muniti di una mascherina: è questa la fotografia del terminal. Squadre dei vigili del fuoco, delle forze dell’ordine e della sicurezza aeroportuale perlustrano continuamente l’area, effettuando verifiche. Tutti gli accessi, sia nella zona partenze che nella zona arrivi, sia al terminale 3 che al terminal 2, sono stati interdetti e transennati. Addetti alla vigilanza non fanno avvicinare nessuno, né passeggeri né operatori aeroportuali, sin dalla zona della stazione ferroviaria che dai tunnel di collegamento. “Era tutto un muro di fumo – spiega un altro addetto – Non riuscivamo ad avvicinarci. Poi sono subito intervenuti i vigili del fuoco che hanno lavorato duramente fino alle 7 di questa mattina per spegnere l’incendio”.
“Abbiamo visto una colonna di fumo altissima e poi siamo usciti per capire cosa stava succedendo” racconta uno degli operatori dell’aeroporto. “Quando ci siamo accorti del fumo – prosegue – era mezzanotte ed il terminal era già bloccato, così come il 2. Fuori c’erano polizia, vigili del fuoco e una quarantina di passeggeri. C’era una nebbia fittissima. Secondo quanto ci hanno raccontato, le fiamme si sarebbero sviluppate da un ristorante del Terminal 3″.
L’Enac: “Non recatevi all’aeroporto”
Sono alcune migliaia i passeggeri che bivaccano nelle aree degli arrivi e delle partenze del terminal 1 in cerca di informazioni. Per questo l’Enac invita i passeggeri a non recarsi in aeroporto e a contattare le compagnie di riferimento. E anche Alitalia invita i passeggeri a non recarsi al Da Vinci fino alla riapertura. La compagnia spiega che ci saranno ritardi e cancellazioni sull’intero network della compagnia. Tutti i passeggeri coinvolti hanno diritto alla riprotezione su nuovi voli Alitalia, modificando la propria prenotazione entro domenica 10 maggio, o al rimborso del biglietto in caso di cancellazione. Fino alle 14 sono stati cancellati tutti i voli della compagnia di bandiera italiana in arrivo e in partenza, esclusi quelli intercontinentali.
Passeggeri partiranno da Terminal 1 e 5
Appena riprenderanno i collegamenti aerei i passeggeri ripartiranno dai Terminal 1 e 5 dell’aeroporto di Fiumicino, essendo inagibile tutto il Terminal 3. Secondo quando quanto si è appreso da fonti aeroportuali, oltre alle compagnie aeree Alitalia, Klm e Air France, già operanti normalmente nel Terminal 1, si aggiungeranno anche l’Etihad e la Emirates; mentre tutti gli altri vettori saranno assicurati dal Terminal 5, quello dedicato ai voli sensibili in cui sono ospitate le compagnie americane e l’El Al. Inoltre, al Terminal 1 verranno predisposte delle postazioni mobili per il controllo documentale da parte degli agenti della Polizia di frontiera.
Nelle prime ore del mattino è stata data la priorità all’atterraggio di 19 voli intercontinentali. “Non ci sono stati altri voli dirottati su altri scali – ha riferito il presidente dell’Enac, Vito Riggio – poiché è stata data disposizione di non farli partire da altri scali verso Fiumicino”.
Traffico in tilt nella zona sud di Roma
Ora il rischio è di conseguenze sulla viabilità nell’area dell’aeroporto, soprattutto dopo la chiusura temporanea dell’autostrada Roma-Fiumicino, in direzione aeroporto, e lo svincolo della Roma-Civitavecchia. Il traffico è in tilt nella zona sud della Capitale. Intasate la Cristoforo Colombo, la Portuense, la Magliana, l’Ostiense e la Via del Mare. L’autostrada Roma-Fiumicino è stata intanto riaperta.
In precedenza grossi disagi si erano verificati nell’area circostante l’aeroporto, con chilometri di auto in fila tra Ostia e Fiumicino. Traffico ferroviario sospeso nella stazione Fiumicino Aeroporto. I treni della linea FL1 Fara Sabina-Fiumicino Aeroporto, la cui frequenza è ridotta a un convoglio ogni mezz’ora, terminano la corsa a Ponte Galeria e Parco Leonardo. Treni vuoti arrivano alla stazione di Fiumicino Aeroporto per l’evacuazione dello scalo.
Il sindaco di Fiumicino: “I danni sono enormi. Per ripristinare la situazione di vorranno mesi”
E’ l’allarme che lancia all’Adnkronos il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, secondo cui questa potrebbe essere l’occasione per affrontare finalmente quella che è la vera priorità dello scalo romano, cioè una ristrutturazione globale della struttura.
“La situazione è sotto controllo, le fiamme sono spente anche se c’è ancora il fumo da estrazione – sottolinea Montino – ma i danni sono enormi, il Terminal 3 va completamente rifatto: ha subito un incendio di proporzioni enormi, che ha colpito tra l’altro anche un punto strategico, quello del controllo passaporti. La parte dei varchi per gli imbarchi è ridotta in cenere, con quello che ne consegue in termini di danni. Poi naturalmente ci sono da fare i controlli sulla struttura, perché l’incendio potrebbe averne messo in pericolo la stabilità. Insomma, il lavoro di recupero richiederà certamente qualche mese”.
Naturalmente, osserva Montino, “il gestore aeroportuale deve far fronte a quanto successo, ha la responsabilità del ripristino e della messa sotto controllo dei sistemi. E’ vero che il T3 è il più vecchio dei terminal e ne era già in programma la ristrutturazione dopo la fine dei lavori dell’area C”. D’altra parte, conclude, “la priorità per Fiumicino non sono le opere faraoniche, ma la ristrutturazione totale della struttura“.
Codacons: “Rimborsare i biglietti”
“Tutti i passeggeri che a causa dell’incendio scoppiato presso lo scalo di Fiumicino hanno subito la cancellazione del proprio volo, hanno diritto al rimborso integrale del costo del biglietto o, in alternativa, alla riprotezione su altri voli”. Lo afferma il Codacons, intervenendo in merito al caos scoppiato all’aeroporto Leonardo Da Vinci.
“I disagi vissuti in queste ore dagli utenti che avrebbero dovuto partire da Fiumicino sono elevatissimi – spiega il presidente Carlo Rienzi – Non vorremmo che a questi si aggiungesse anche il rifiuto delle compagnie aeree di riconoscere i diritti dei passeggeri. Per tale motivo invitiamo tutti i viaggiatori coinvolti nella cancellazione dei voli a chiedere il rimborso integrale dei biglietti non utilizzati, e siamo pronti alla guerra legale contro quegli vettori che non accorderanno ai cittadini riprotezione o restituzione delle somme spese per i titoli di viaggio. Fin da ora gli uffici del Codacons sono a disposizione degli utenti per segnalare qualsiasi problema con le compagnie aeree“.
Cronaca
Incendio Fiumicino (FOTO e VIDEO), venerdì a terra il 50% dei voli. “L’origine in un vano dietro il frigo di un bar”
Fiamme al terminal 3, scalo invaso dal fumo. Distrutti 1000 metri quadri di negozi. Indagini sulle cause: "Escluso il dolo, ma capire perché le fiamme si sono propagate così in fretta". Centinaia di passeggeri a terra. Traffico in tilt a sud di Roma. Nelle prossime 24 ore operatività al 50%
È ripartito poco dopo le 15 il traffico all’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino dove un incendio scoppiato intorno alla mezzanotte del 7 maggio al terminal 3 ha bloccato arrivi a partenze per tutta la mattinata. Ma a partire dalla mezzanotte e per 24 ore la capacità operativa dei voli all’aeroporto di Fiumicino raggiungerà solo il 50%. Lo ha annunciato in una nota l’Ente nazionale dell’aviazione civile, informando inoltre in un comunicato che “l’operatività dell’aeroporto sta gradualmente riprendendo, sebbene con capacità ridotta”. Presso il terminal 3, interessato dalle fiamme, si sta anche procedendo con la pulizia di alcune zone rimaste intatte, per riavviare alcune attività. Le compagnie invitano comunque i passeggeri a contattare la compagnia aerea prima di recarsi all’aeroporto, mentre Alitalia ed Etihad Airways informano che indipendentemente dalla destinazione il check-in dovrà essere fatto al Terminal 1.
Sono migliaia i passeggeri bloccati, strade e autostrade interrotte, oltre a mille metri quadri di negozi andati distrutti. Un rogo che ha messo in ginocchio la circolazione stradale e ferroviaria di tutta la zona a sud ovest di Roma. L’autostrada Roma-Fiumicino intorno alle 11 è stata riaperta, ma il traffico nella zona sud della Capitale è rimasto in tilt per gran parte della mattinata: intasate la Cristoforo Colombo, la Portuense, la Magliana, l’Ostiense e la Via del Mare.
Tra le 12 e le 14, aveva detto dallo scalo Leonardo da Vinci l’amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Lorenzo Lo Presti, “saranno operativi 12 voli l’ora; dalle 14 contiamo di riprendere gradualmente la piena operatività seppur con qualche inevitabile disagio”. Ed è stato alle 14.51 che è partito il primo volo con passeggeri a bordo: si tratta di un aereo della Delta diretto a Detroit. Pochi minuti dopo è stata lo volta di un volo dell’American Airlines per Charlotte (Nord Carolina) e quindi, alle 15.03, un altro dell’Iberia per Madrid. Adr ha messo in campo una task force per fornire assistenza ai passeggeri.
“Rogo causato da probabile cortocircuito” – Mentre i vigili del fuoco a metà mattinata erano ancora alle prese con gli ultimi focolai, l’ipotesi più probabile è che a generare il rogo sia stato un corto circuito. Riggio nel corso della conferenza stampa ha escluso che l’incendio avvenuto nella “zona commerciale” sia stato doloso. Punto peraltro condiviso dagli investigatori della procura di Civitavecchia. Il vice questore Antonio Del Greco ha specificato che è stata una teste, dipendente di un bar, a indicare l’origine del rogo “in un vano dietro il frigorifero” del punto di ristoro. La donna – che ha detto di aver visto “le fiamme partire da un quadro elettrico” – “ha fatto subito allontanare le persone e poi è scattato l’allarme, attorno a mezzanotte“, ha aggiunto.” L’impianto elettrico è ora sotto accusa. Le fiamme si sarebbero alzate in pochissimo tempo, per questo motivo gli investigatori stanno cercando di capire l’esatta dinamica degli avvenimenti. Da quanto si apprende finora, il sistema antincendio ha funzionato correttamente ma chi indaga dovrà anche comprendere perché le fiamme si siano propagate così in fretta e quale sia stato il materiale che ha dato così forza al fuoco, “tanto da trasformare in poco tempo il Terminal in un inferno”. Da quanto si apprende sono le controsoffittature la parte più danneggiata. Dentro queste corrono cavi elettrici. Quindi l’incendio, che potrebbe aver “covato” per ore, si sarebbe incanalato all’interno dei controsoffitti, sprigionadosi poi con fiamme altissime. Ora il nucleo investigativo dei vigili del fuoco sta verificando i dispositivi di sicurezza e le condizioni di tutti gli impianti elettrici.
A rilevare il fumo in aeroporto, ha aggiunto Lorenzo Lo Presti, amministratore delegato di Aeroporti di Roma, “18mila centraline che sono immediatamente scattate. Dopo pochi minuti sono arrivati i vigili del fuoco”. Anche Antonio Del Greco, dirigente della Polizia di Stato ha ribadito la valutazione della testimonianza della dipendente “che ha visto scaturire le fiamme dietro un vano frigo della zona commerciale”. Non ci sono feriti, ma alcuni addetti (almeno 3) sono rimasti intossicati. Le fiamme hanno devastato un’area di circa mille metri quadrati di negozi al piano -1 del terminal 3. Danni che sono “enormi”, ha detto il sindaco di Fiumicino Esterino Montino, secondo cui “per ripristinare la situazione ci vorranno mesi”.
“Era un muro di fumo”
Aria irrespirabile, pavimenti anneriti da una coltre di fuliggine, operatori aeroportuali addetti al terminal che girano rigorosamente muniti di una mascherina: è questa la fotografia del terminal. Squadre dei vigili del fuoco, delle forze dell’ordine e della sicurezza aeroportuale perlustrano continuamente l’area, effettuando verifiche. Tutti gli accessi, sia nella zona partenze che nella zona arrivi, sia al terminale 3 che al terminal 2, sono stati interdetti e transennati. Addetti alla vigilanza non fanno avvicinare nessuno, né passeggeri né operatori aeroportuali, sin dalla zona della stazione ferroviaria che dai tunnel di collegamento. “Era tutto un muro di fumo – spiega un altro addetto – Non riuscivamo ad avvicinarci. Poi sono subito intervenuti i vigili del fuoco che hanno lavorato duramente fino alle 7 di questa mattina per spegnere l’incendio”.
“Abbiamo visto una colonna di fumo altissima e poi siamo usciti per capire cosa stava succedendo” racconta uno degli operatori dell’aeroporto. “Quando ci siamo accorti del fumo – prosegue – era mezzanotte ed il terminal era già bloccato, così come il 2. Fuori c’erano polizia, vigili del fuoco e una quarantina di passeggeri. C’era una nebbia fittissima. Secondo quanto ci hanno raccontato, le fiamme si sarebbero sviluppate da un ristorante del Terminal 3″.
L’Enac: “Non recatevi all’aeroporto”
Sono alcune migliaia i passeggeri che bivaccano nelle aree degli arrivi e delle partenze del terminal 1 in cerca di informazioni. Per questo l’Enac invita i passeggeri a non recarsi in aeroporto e a contattare le compagnie di riferimento. E anche Alitalia invita i passeggeri a non recarsi al Da Vinci fino alla riapertura. La compagnia spiega che ci saranno ritardi e cancellazioni sull’intero network della compagnia. Tutti i passeggeri coinvolti hanno diritto alla riprotezione su nuovi voli Alitalia, modificando la propria prenotazione entro domenica 10 maggio, o al rimborso del biglietto in caso di cancellazione. Fino alle 14 sono stati cancellati tutti i voli della compagnia di bandiera italiana in arrivo e in partenza, esclusi quelli intercontinentali.
Passeggeri partiranno da Terminal 1 e 5
Appena riprenderanno i collegamenti aerei i passeggeri ripartiranno dai Terminal 1 e 5 dell’aeroporto di Fiumicino, essendo inagibile tutto il Terminal 3. Secondo quando quanto si è appreso da fonti aeroportuali, oltre alle compagnie aeree Alitalia, Klm e Air France, già operanti normalmente nel Terminal 1, si aggiungeranno anche l’Etihad e la Emirates; mentre tutti gli altri vettori saranno assicurati dal Terminal 5, quello dedicato ai voli sensibili in cui sono ospitate le compagnie americane e l’El Al. Inoltre, al Terminal 1 verranno predisposte delle postazioni mobili per il controllo documentale da parte degli agenti della Polizia di frontiera.
Nelle prime ore del mattino è stata data la priorità all’atterraggio di 19 voli intercontinentali. “Non ci sono stati altri voli dirottati su altri scali – ha riferito il presidente dell’Enac, Vito Riggio – poiché è stata data disposizione di non farli partire da altri scali verso Fiumicino”.
Traffico in tilt nella zona sud di Roma
Ora il rischio è di conseguenze sulla viabilità nell’area dell’aeroporto, soprattutto dopo la chiusura temporanea dell’autostrada Roma-Fiumicino, in direzione aeroporto, e lo svincolo della Roma-Civitavecchia. Il traffico è in tilt nella zona sud della Capitale. Intasate la Cristoforo Colombo, la Portuense, la Magliana, l’Ostiense e la Via del Mare. L’autostrada Roma-Fiumicino è stata intanto riaperta.
In precedenza grossi disagi si erano verificati nell’area circostante l’aeroporto, con chilometri di auto in fila tra Ostia e Fiumicino. Traffico ferroviario sospeso nella stazione Fiumicino Aeroporto. I treni della linea FL1 Fara Sabina-Fiumicino Aeroporto, la cui frequenza è ridotta a un convoglio ogni mezz’ora, terminano la corsa a Ponte Galeria e Parco Leonardo. Treni vuoti arrivano alla stazione di Fiumicino Aeroporto per l’evacuazione dello scalo.
Il sindaco di Fiumicino: “I danni sono enormi. Per ripristinare la situazione di vorranno mesi”
E’ l’allarme che lancia all’Adnkronos il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, secondo cui questa potrebbe essere l’occasione per affrontare finalmente quella che è la vera priorità dello scalo romano, cioè una ristrutturazione globale della struttura.
“La situazione è sotto controllo, le fiamme sono spente anche se c’è ancora il fumo da estrazione – sottolinea Montino – ma i danni sono enormi, il Terminal 3 va completamente rifatto: ha subito un incendio di proporzioni enormi, che ha colpito tra l’altro anche un punto strategico, quello del controllo passaporti. La parte dei varchi per gli imbarchi è ridotta in cenere, con quello che ne consegue in termini di danni. Poi naturalmente ci sono da fare i controlli sulla struttura, perché l’incendio potrebbe averne messo in pericolo la stabilità. Insomma, il lavoro di recupero richiederà certamente qualche mese”.
Naturalmente, osserva Montino, “il gestore aeroportuale deve far fronte a quanto successo, ha la responsabilità del ripristino e della messa sotto controllo dei sistemi. E’ vero che il T3 è il più vecchio dei terminal e ne era già in programma la ristrutturazione dopo la fine dei lavori dell’area C”. D’altra parte, conclude, “la priorità per Fiumicino non sono le opere faraoniche, ma la ristrutturazione totale della struttura“.
Codacons: “Rimborsare i biglietti”
“Tutti i passeggeri che a causa dell’incendio scoppiato presso lo scalo di Fiumicino hanno subito la cancellazione del proprio volo, hanno diritto al rimborso integrale del costo del biglietto o, in alternativa, alla riprotezione su altri voli”. Lo afferma il Codacons, intervenendo in merito al caos scoppiato all’aeroporto Leonardo Da Vinci.
“I disagi vissuti in queste ore dagli utenti che avrebbero dovuto partire da Fiumicino sono elevatissimi – spiega il presidente Carlo Rienzi – Non vorremmo che a questi si aggiungesse anche il rifiuto delle compagnie aeree di riconoscere i diritti dei passeggeri. Per tale motivo invitiamo tutti i viaggiatori coinvolti nella cancellazione dei voli a chiedere il rimborso integrale dei biglietti non utilizzati, e siamo pronti alla guerra legale contro quegli vettori che non accorderanno ai cittadini riprotezione o restituzione delle somme spese per i titoli di viaggio. Fin da ora gli uffici del Codacons sono a disposizione degli utenti per segnalare qualsiasi problema con le compagnie aeree“.
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Napoli, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - In una Campania in crescita, ma ancora segnata dal fenomeno della fuga di talenti, il legame tra formazione universitaria e sviluppo economico diventa cruciale. Se ne è discusso presso la Sala D’Amato dell’Unione Industriale Napoli, durante l’evento 'Muoversi nelle professioni e sul territorio', promosso dalla Luiss e dedicato alle lauree magistrali dell’Ateneo.
“La Luiss lavora in prima linea per costruire corsi di laurea magistrale strettamente legati alle necessità del mercato del lavoro. Pur avendo sede a Roma, dedichiamo particolare attenzione alla Campania, seconda regione di provenienza dei nostri studenti e territorio ricco di opportunità nei settori chiave come turismo, agroalimentare e aerospazio. Il nostro obiettivo è collaborare con le imprese campane affinché i nostri studenti possano realizzarsi professionalmente all’interno di esse, raggiungendo posizioni apicali”, ha spiegato Enzo Peruffo, Dean della Graduate School Luiss e responsabile dello sviluppo dei percorsi magistrali dell’Ateneo.
Durante l’incontro sono state illustrate anche le caratteristiche dell’offerta formativa Luiss: “E' importante farsi guidare dalle proprie passioni e dai propri interessi, ma anche essere pronti a sviluppare nuove competenze trasversali, saper dialogare con l’intelligenza artificiale con solide competenze verticali e lavorare sulle life skills, le cosiddette competenze della vita. Solo così si potranno affrontare le trasformazioni attuali e future. Per noi è fondamentale interagire con tutte le realtà del territorio, da cui traiamo spunto per disegnare un’offerta formativa sempre più aderente alle esigenze del mercato del lavoro. Il nostro obiettivo è formare studenti altamente preparati, motivati e appassionati, in grado non solo di entrare nel mondo del lavoro, ma di costruire percorsi di carriera soddisfacenti e di successo”.
Roma, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - Si è conclusa oggi la terza edizione del Welfare day evento di riferimento per il mondo del welfare aziendale, organizzato da Comunicazione Italiana in collaborazione con Pluxee Italia, player globale leader nei benefit aziendali e nell’employee engagement. La giornata, ospitata presso Palazzo dell’Informazione in Roma e trasmessa in diretta su www.comunicazioneitaliana.tv, ha offerto spunti concreti su come le imprese possano integrare il welfare nelle proprie strategie, favorendo sostenibilità, engagement dei dipendenti e innovazione.
L'evento si è aperto con il Keynote Speech di Pluxee Italia, in cui Anna Maria Mazzini e Tommaso Palermo - rispettivamente Chief Growth Officer e Managing Director di Pluxee Italia - hanno evidenziato come il welfare aziendale stia evolvendo in una strategia collettiva, guidata dalla digitalizzazione e dalla crescente personalizzazione dei servizi. Attraverso dati e case study, è emerso come la tecnologia stia rivoluzionando la gestione del benessere dei dipendenti, rendendolo più accessibile ed efficace. Durante l’evento Pluxee ha presentato anche la nuova piattaforma welfare: un’innovazione che amplia l’offerta dei servizi offerti, basata su flessibilità, accessibilità e ampiezza del network.
Nel corso delle tre sessioni talk show, con la partecipazione di Chro, welfare manager e altre figure hr chiave di aziende del Paese, sono stati affrontati alcuni dei temi più rilevanti per il futuro del welfare. Nel primo, 'Welfare strategico: l’alleanza tra hr e business e la creazione di valore sostenibile', con la conduzione di Esther Intile di Enel Group, è stato approfondito il legame tra il welfare aziendale e la sostenibilità delle imprese. Tra i punti emersi, la necessità di un approccio integrato tra hr e business per massimizzare l’impatto positivo del welfare sulla produttività e sulla retention dei talenti.
Nel secondo panel, “Il ruolo dei benefit aziendali all'interno della strategia di welfare”, si è discusso di come i benefit siano passati da strumenti standardizzati a soluzioni sempre più personalizzate, grazie all’ascolto attivo delle esigenze dei dipendenti e all’uso di piattaforme digitali. Relatori e relatrici hanno sottolineato l'importanza di costruire un ecosistema aziendale basato sulla flessibilità e sull’inclusione, ma hanno anche posto l’accento su una criticità diffusa: troppi dipendenti non conoscono o non sfruttano i benefit a loro disposizione. Servono quindi strategie di comunicazione più efficaci per favorire un reale engagement.
Il terzo e ultimo talk show, “La centralità del welfare nelle strategie di attraction e retention”, ha posto l’attenzione sulla crescente importanza del welfare come strumento di attrazione e fidelizzazione dei talenti. Tra le best practice emerse, il rafforzamento di benefit legati alla salute, al sostegno alla genitorialità e al benessere psicologico, aspetti ormai fondamentali per le nuove generazioni di lavoratori.
La sfida è coniugare ascolto e personalizzazione, superando l’approccio one-size-fits-all e costruendo soluzioni di welfare sempre più dinamiche, scalabili e in linea con le nuove esigenze del mondo del lavoro. Un welfare aziendale davvero efficace non solo migliora il benessere di lavoratori e lavoratrici, ma genera un impatto positivo sull'intera organizzazione, contribuendo alla sostenibilità e alla crescita nel lungo periodo. Durante l’evento hanno condiviso la loro esperienza le seguenti aziende: Altergon Italia, Atac, Eidosmedia, Fater, Fedegroup, Fendi, Hewlett Packard Enterprise, Philip Morris International, Procter & Gamble, Rheinmetall Italia, Ria Money Transfer e Tim. L’evento potrà a breve essere riascoltato su www.comunicazione.tv. L’appuntamento con il Welfare day si rinnova per il 2026, con l’obiettivo di continuare a tracciare il futuro del welfare aziendale in Italia.
Milano, 13 mar. (Adnkronos) - "Procederemo a tutelare la reputazione e l’onorabilità dello studio legale Giarda nelle opportune sedi competenti, come, del resto, già avvenuto in passato nei confronti dello stesso avvocato Massimo Lovati, confidando che questa vicenda possa finalmente trovare la giusta definizione, da tempo auspicata anche dal fondatore dello studio". Gli avvocati Fabio ed Enrico Giarda, ex difensori di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, replicano così alle affermazioni del difensore di Andrea Sempio, nuovamente indagato per il delitto di Garlasco, che ha sostenuto che "l'indagine del 2017 è stata frutto di una macchinazione".
Dichiarazioni ritenute dai fratelli Giarda "del tutto gratuite e gravemente lesive. L'avvocato Lovati evidentemente dimentica che la denuncia a suo tempo presentata nel 2017 da Andrea Sempio nei confronti dello studio legale Giarda e degli investigatori incaricati è stata archiviata nel 2020 dal gip di Milano, che nella sua ordinanza ha certificato l’assoluta correttezza dell’attività di raccolta e successiva estrazione dai reperti".
Milano, 13 mar. (Adnkronos) - "Il mercato domestico è in leggera crescita, sia a volume che a valore. Noi siamo cresciuti un po’ più del mercato, abbiamo guadagnato un +2,6 contro il 2% del mercato". Lo afferma Renato Roca, country manager di Findus Italia, all’evento ‘100%: il nostro percorso di sostenibilità’, organizzato oggi a Milano da Findus per celebrare il traguardo del 100% di prodotti ittici certificati Msc e Asc.
“L'Italia non è un Paese da grandissime crescite nel food nel largo consumo - spiega Roca - però è un mercato che sta continuando a dare una buona soddisfazione da quando siamo usciti dai periodi un po’ tesi della grande morsa inflattiva del 2022 e 2023. Dal 2024 il mercato si è normalizzato, anche grazie a iniziative, come la nostra, di comunicazione, di riposizionamento prezzi, che hanno un po’ smosso le acque. Siamo quindi molto fiduciosi”.
Come sottolineato anche all’incontro con la stampa organizzato oggi all'Acquario civico di Milano, quello del surgelato è un settore che “intercetta una serie di trend, come quello dell'anti spreco ma anche dell’attenzione alle abitudini alimentari. Il nostro portafoglio prodotti è composto all'80% da pesce e vegetali e adesso abbiamo anche il pollo - conclude il country manager di Findus Italia - Quello che è confortante come dato è che il mercato ha riacquistato l'1% delle famiglie che erano uscite, noi abbiamo riacquisito 2 punti di penetrazione tra le famiglie acquirenti e il pesce, in particolare, ne ha acquisiti 4”.
Milano, 13 mar. (Adnkronos) - "Il mercato domestico è in leggera crescita, sia a volume che a valore. Noi siamo cresciuti un po’ più del mercato, abbiamo guadagnato un +2,6 contro il 2% del mercato". Lo afferma Renato Roca, country manager di Findus Italia, all’evento ‘100%: il nostro percorso di sostenibilità’, organizzato oggi a Milano da Findus per celebrare il traguardo del 100% di prodotti ittici certificati Msc e Asc.
“L'Italia non è un Paese da grandissime crescite nel food nel largo consumo - spiega Roca - però è un mercato che sta continuando a dare una buona soddisfazione da quando siamo usciti dai periodi un po’ tesi della grande morsa inflattiva del 2022 e 2023. Dal 2024 il mercato si è normalizzato, anche grazie a iniziative, come la nostra, di comunicazione, di riposizionamento prezzi, che hanno un po’ smosso le acque. Siamo quindi molto fiduciosi”.
Come sottolineato anche all’incontro con la stampa organizzato oggi all'Acquario civico di Milano, quello del surgelato è un settore che “intercetta una serie di trend, come quello dell'anti spreco ma anche dell’attenzione alle abitudini alimentari. Il nostro portafoglio prodotti è composto all'80% da pesce e vegetali e adesso abbiamo anche il pollo - conclude il country manager di Findus Italia - Quello che è confortante come dato è che il mercato ha riacquistato l'1% delle famiglie che erano uscite, noi abbiamo riacquisito 2 punti di penetrazione tra le famiglie acquirenti e il pesce, in particolare, ne ha acquisiti 4”.
Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Quella di oggi, per il governatore Francesco Rocca, è “una bella giornata, che ci ricorda da un lato quanto è bello vivere e rappresentare questa regione, ma soprattutto l’importanza di essere accompagnati in questo viaggio e in questo anno particolare, che è un’occasione che non possiamo perdere, fra Giubileo e l’Expo di Osaka. Sono grato al Niaf per la capacità di custodire l’elemento valoriale con la necessità di andare oltre ai confini. Questa è la conseguenza naturale di valori che non si è mai persa: la comunità italoamericana non deve perdere le sue radici, la consapevolezza, e l’orgoglio di essere italiani”.
“I 20 milioni di italoamericani sono i migliori ambasciatori dell’Italia nel mondo - afferma il presidente Niaf Robert Allegrini - e nel nostro 50mo anniversario non potevamo che scegliere il Lazio: abbiamo voluto condividere l’occasione con la regione che ospita la capitale d’Italia, non potevamo fare altrimenti, per dimostrare che il Lazio non è solo il Colosseo e la Fontana di Trevi ma che è una Regione che guarda al futuro”. Un legame quello con il Lazio che si fa anche con il cibo ma non solo. Un piatto su tutti: le Fettuccine alla Alfredo: “Poter portare a Washington Mario Mozzetti del ristorante Alfredo alla Scrofa, uno dei più grandi ambasciatori del Lazio negli Stati Uniti e di avere l'opportunità qua a Roma di andare al ristorante dove è nato questo piatto iconico per me è un motivo di grande soddisfazione”. Per Mario Mozzetti, “è un vero sogno andare alla convention Niaf di Washington e portare le fettuccine alla Alfredo. Portare questo piatto è un orgoglio anche a livello storico: portare Alfredo alla Scrofa negli Stati Uniti significa raccontare la storia che collega idealmente, ma non solo, l’Italia e gli Stati Uniti”.
Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Il Lazio è “Regione d’Onore Niaf 2025”. Un evento che ricade nel 50mo anniversario della National Italian American foundation, la più grande associazione di italoamericani. Lo slogan è chiaro: “All you need is Lazio”, fra sapori autentici, la storia incisa nella pietra, meraviglie naturali, benessere e relax, arte e artigianato, la magia del cinema, innovazione e aerospazio, eccellenza accademica e un patrimonio culturale unico. “È un grande riconoscimento - afferma Roberta Angelilli, vicepresidente e assessore a Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione della Regione Lazio - in cui saremo protagonisti a 360 gradi. Saranno coinvolte 20 startup e pmi innovative oltre a 18 grandi imprese che saranno attori protagonisti. Non è solo un grande evento ma è una vera missione di sistema. Ma non ci saranno solo le imprese: saranno coinvolte anche università e centri di ricerca. Startup. Gli obiettivi, netti e chiari - prosegue Angelilli - sono un piano di networking per una forte connessione con le imprese. L’altra sfida è l’ attrazione degli investimenti”. Per Amedeo Teti, capo Dipartimento per il Mercato del Mimit, “la Regione Lazio merita questa posizione di Regione d’onore. Il Lazio è da sempre attrattore di grandi investimenti. Secondo il Financial Times poi solo nel 2024 l’Italia ha attratto 35,5 miliardi di investimenti e ha creato 36mila posti di lavoro”.