Un’altra incredibile storia proveniente dall’Agcom.
Cosa c’entra un sito difficile da trovare da cui scaricare con velocità tutti i software pirata esistenti in commercio e l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni? A prima vista nulla, anzi un server di quel tipo dovrebbe essere in cima ai pensieri dell’autoproclamato giudice del web. E invece no. Vediamo il perché.
Accade che un soggetto segnala all’Autorità un sito che avrebbe contenuto un’opera editoriale destinata al mondo scolastico. Il sig. Emanuele Guglielminetti, come si legge dal provvedimento di archiviazione n 89/14 “ha segnalato la presenza, sulla pagina Internet in presunta violazione della legge n. 633/41, di un’opera di carattere editoriale destinata al mercato scolastico.” L’Agcom archivia il procedimento, perché “dalla visione della pagina Internet incriminata, non si ravvisa la presenza dell’opera di carattere editoriale oggetto dell’istanza”.
Ora il fatto è singolare, perché al link indicato dall’Autorità, “tranquillo e pacioso”, sta tuttora il testo dedicato al mondo scolastico “Speakout, advanced student’s book” di Claire-Wilson, edito da Pearson, a disposizione di tutto il mondo, grazie alla precisa indicazione del link che ne fa l’Agcom. E’ quella l’opera segnalata dal titolare del diritto? Potrebbe in verità essere un’altra opera quella segnalata perché Agcom non pubblica il titolo dell’opera ma solo il link segnalato.
L’opera “piratata” però si chiama con i termini contenuti nel link, e, certo non si capisce perché un soggetto avrebbe segnalato un link con dentro le parole “book, advanced students e Pearson” se la sua intenzione fosse stata di segnalare, che so io, “la storia e gloria dei tapiri nani del burundi” di Nando Rossi, perché in quel caso il link, si presume, avrebbe riportato altre indicazioni.
Ma non sta qui l’incredibile. C’è infatti ben altro.
Agcom indica nel provvedimento presente sul proprio sito ufficiale il sito “pirata” da cui è tratta l’opera, che non è un sito pubblico bensì un server Ftp nascosto che, essendo in primo luogo una stringa numerica, difficilmente potrebbe essere scovato da qualcuno se non ci fosse l’Agcom.
Il link indicato da Agcom è infatti solo una cartella, mentre sul sito “nascosto” (che era nascosto prima dell’Agcom), ci sono decine e decine di cartelle e tutti possono accedervi dal sito dell’Agcom, basta cercare nelle altre cartelle del server indicato dall’Autorità. E che cosa contengono le altre cartelle del sito Ftp? E’ semplice. Migliaia e migliaia di software contraffatti di tutti i produttori di software mondiali, decine e decine di videogame usciti ed in uscita sul mercato, migliaia e migliaia di film, opere musicali, corredate di password e attualmente disponibili sul mercato.
Non solo, sempre nelle altre cartelle del sito segnalato, ci sono tutti i crack, ovvero le stringhe di testo di tutti i procedimenti di sblocco di tutti i software che sono liberamente scaricabili. Un potenziale danno da milioni di euro.
Nessuno probabilmente avrebbe mai potuto sapere dell’esistenza di quel server Ftp senza Agcom, dal momento che i server Ftp, sono coperti.
Riassumendo.
Basta dunque andare sul sito ufficiale dell’Agcom, cliccare sul sito indicato dall’Autorità e scaricare dalle altre cartelle del server migliaia di migliaia di opere protette dal diritto d’autore.
Meglio, molto meglio di qualsiasi aggregatore, infinitamente più potente di qualsiasi sito di download, più preciso di “bob torrent”, la web comedy (prodotta da Mediaset) interpretata da Maccio Capatonda che sta imperversando sul web, più ferale del ”vecchio” pirate bay.
Ora tra l’altro, utilizzando lo stesso metro adottato dell’Autorità, che ordina la rimozione di files su siti di terzi che si limitano a linkare un sito che contiene files in violazione del diritto d’autore, principio peraltro discutibile dal punto di vista giuridico, lo stesso sito dell’Autorità dovrebbe essere soggetto a rimozione selettiva, o peggio.
Chissà che qualcuno non voglia segnalare all’Agcom il sito dell’Agcom?