E’ stata eletta la città più vivibile al mondo. Un capitale eco-compatibile, efficiente e ricca di attrazioni. Stiamo parlando della più grande città scandinava: Copenaghen.
1° giorno Giardini Tivoli
Il primo messaggio della sensibilità verso l’ambiente di questa città ci arriva ancora prima di atterrare, allorquando intravediamo le decine di turbine eoliche marine che testimoniano la volontà della Danimarca di liberarsi delle fonti fossili.
Arriviamo in centro città in appena 13 minuti grazie al veloce collegamento in treno e ne approfittiamo subito per scoprire i “Giardini Tivoli” il parco di divertimenti più vecchio del mondo che ci sorprende con uno spettacolo molto suggestivo sull’acqua fatto di luci e suoni.
Per cena la talentuosa foodblogger che è con me ci porta da Café Tight, un ristorante intimo e rilassato con influenze gastronomiche provenienti da tutti i continenti che si rivela essere un’ottima scelta.
2° giorno: hippie, food-truck e casette colorate
Passeggiamo lungo il canale fino ad attraversare il ponte per raggiungere il quartiere di Christianshavn. Qui, tra casette colorate e canali alberati compare davanti a noi la Chiesa del Nostro Salvatore con la sua caratteristica spirale dorata da dove godiamo di un panorama a 360 gradi su tutta la città.
A pochi passi da lì c’è Christiania: l’unica “città libera” al mondo. Una trentina di ettari on bancarelle hippie, street art, caffé d’altri tempi, e la famosa “pusher street”. Verso pranzo è l’ora del Copenaghen Street Food: un mercato del cibo di strada dove per pochi euro si può scegliere tra decine di food-truck diversi.
Nel pomeriggio raggiungiamo uno dei simboli di Copenaghen: Nyhavn, vecchio porto del 17° secolo con le sue tipiche casette colorate, dove si può godere di una rilassante pausa sorseggiando un aperitivo o assaggiando i tipici Smørrebrød (“bruschette” danesi con affettati, salmone o aringhe).
Per continuare con i simboli raggiungiamo la fortificazione militare del Kastellet immersa nel verde e dopo averla attraversata scopriamo la famosa Sirenetta di Hans Christian Andersen. Prima di ritirarci, non lontano, la bussola culinaria scova Bindia un ristorante indiano dove rimaniamo piacevolmente colpiti dall’ottimo inglese del personale oltre che dalla qualità del cibo.
3° giorno: Copenaghen tra passato e presente
L’ultimo giorno in città attraversiamo la zona medievale rimasta quasi intatta ai numerosi incendi che soprattutto nel 1700 hanno colpito la città. Raggiungiamo Piazza Nitorv che in una Copenaghen medievale chiusa e fortificata era il centro nevralgico in cui c’era la gogna, e ora c’è la versione danese del “Ponte dei sospiri” che porta al carcere e la fontana “Caritas”, la più vecchia di Copenaghen.
Proseguiamo verso l’Università per visitare la Cattedrale luterana di Nostra Signora dove ammiriamo il Cristo e gli apostoli opera di Bertel Thorvaldsen (Bartolomeo), antagonista di Canova, e il cui periodo romano è chiaramente visibile nelle sue sculture.
Passiamo accanto all’Università fondata nel 1440 per la cui apertura il Re chiese il permesso al Papa e i cui primi studenti di teologia furono gli autori della riforma protestante luterana in terra danese. La Torre rotonda fa capolino con alla cima il più antico osservatorio astronomico ancora in funzione.
Dopo la casa dello studente ci troviamo sulla Piazza dei Francescani che ci ricorda un’altra piazza di Zurigo o Basilea. Qui fino alla riforma c’era un monastero poi demolito e di cui oggi è rimasta solo la cantina. Sul vecchio porto dove una volta c’era il mercato del pesce la statua del Vescovo-guerriero Absalon a cavallo, fondatore della città attorno al 1100 grazie al fiorente commercio della prelibata aringa salata danese.
Dopo una pausa rigenerante sul soleggiato porto è il momento di proseguire per Amalienborg, lo splendido Palazzo Reale custodito da impassibili guardie reali in uniforme. Il silenzio quasi surreale di questa zona pedonale viene interrotto da una musica ritmata proveniente dai pressi dell’Ambasciata d’Italia ma i connazionali non c’entrano nulla. Sono gli abitanti di Christiania, che manifestano per la legalizzazione della Marijuana, percorrendo la città vedono il corteo ingrandirsi sempre più (forse complici anche i caratteristici effluvi che da questo si diffondono).
Non cediamo alle sirene della distrazione e ci dirigiamo verso la Chiesa di Marmo con la sua cupola verde rame. Continuiamo la nostra passeggiata lungo lo Stroget (via dello struscio): una delle più antiche e lunghe strade pedonali d’Europa con le sue vetrine (quella di Lego su tutte).
Prima di concludere la nostra visita della città attraversiamo il Ponte di Marmo che conduce al magnifico Palazzo reale di Christiansborg sede anche del Parlamento danese.
Diciamo arrivederci a Copenaghen dove tanti sono ancora i tesori da scoprire anche senza dover pagare un centesimo visto che tanti Musei, Gallerie e Giardini sono totalmente gratuiti. Per tutto il resto c’è la comoda Copenaghen Card con la quale si ha accesso a oltre settanta musei, al trasporto su treni, metro e bus oltre ad interessanti sconti in molti ristoranti.