Nei giorni della strage Abdelmajid Touil, il marocchino arrestato due giorni fa per l’attentato al Museo del Bardo di Tunisi, era in Italia. Lo ha accertato dalla Procura di Milano in base ai registri della scuola frequentata da Touil e alle testimonianze dei docenti, come anticipato dal Fatto Quotidiano. E questo porterebbe ad escludere, quasi con certezza, che il giovane abbia avuto un ruolo da esecutore materiale nell’attentato in cui morirono 24 persone, tra cui 4 italiani. A rafforzare questa ricostruzione, ci sono, da quanto si è appreso, non solo le parole a verbale di alcuni insegnanti della scuola di italiano di Trezzano sul Naviglio (Milano), frequentata dal marocchino, ma anche i registri delle presenze in classe sequestrati dagli investigatori. Registri dai quali risulterebbe presente alle lezioni sia giovedì 19 marzo che lunedì 16 o martedì 17 marzo. Un quadro, quindi, compatibile, secondo gli inquirenti, con la sua presenza nel nostro Paese quando si è verificata la strage a Tunisi. Sono, comunque, in corso verifiche per capire se Touil abbia avuto o meno un ruolo nella pianificazione e nella preparazione dell’attentato e di quale tipo e da dove.
Le impronte digitali prese a Touil non sono ancora state comparate con quelle eventualmente a disposizione delle autorità tunisine o marocchine. Gli inquirenti hanno attivato anche canali di contatto con il Marocco, Paese d’origine del 22enne.
Secondo i registri di classe, il 16 e il 19 marzo Touil era seduto al suo banco, nella scuola per stranieri di Trezzano sul Naviglio. “Le lezioni che frequentava si tengono il lunedì e il giovedì, mentre il giorno dell’attentato al Bardo a Tunisi, il 18 marzo, era un mercoledì“, ha detto il sindaco di Trezzano, Fabio Bottero, ospite di 24Mattino su Radio 24. “Questo ragazzo frequentava il centro a Trezzano – ha detto Bottero – e sia lunedì 16 e che giovedì 19 marzo risulta presente, stando ai registri. Queste informazioni le ho passate agli organi competenti che indagheranno”.
“Le lezioni si tengono alla mattina e al pomeriggio. Non era certamente un corso serale”, ha risposto Bottero alla domanda se Touil avrebbe potuto compiere l’attentato a Tunisi e poi fuggire subito in Italia. “Mi sono chiesto come abbia potuto iscriversi a un corso pur avendo un decreto di espulsione – ha aggiunto – mi è stato spiegato che è stato fatto un test di ingresso il 6 marzo in cui è stata valutata la persona ma non sono stati chiesti documenti. E’ normale? Sinceramente non sono entrato in questi particolari, ieri ci siamo solo premurati di recuperare il registro”. “Il 16 e il 19 marzo il ragazzo era in classe”, conferma Flavia Caimi, una docente dell’istituto Franceschi di Trezzano.
A confermare la presenza del marocchino in territorio italiano in quei giorni sarebbe anche un quaderno. Copertina rossa, una quarantina di pagine scritte con una calligrafia incerta e molte fotocopie. Sono lezioni di italiano del corso frequentato dal 22enne. “Questo è il quaderno su cui mio fratello studiava l’italiano – afferma il fratello Abderrazzak, mostrando ai cronisti il blocco di appunti, che non fa parte del materiale sequestrato finora – c’è la pagina del 19 marzo. Come avrebbe fatto a rientrare dalla Tunisia?”. Le date delle lezioni appuntate partono dai primi di marzo e arrivano fino ai primi di aprile.
“E’ in corso un’attenta verifica da parte dell’autorità giudiziaria milanese, soprattutto in merito all’alibi fornito”, chiarisce il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti. “È un’attività doverosa – ha aggiunto – perché ci contraddistinguiamo nel contrasto al terrorismo internazionale per i mezzi normativi e organizzativi di cui disponiamo, ma anche per l’estremo rispetto delle garanzie individuali delle persone indagate”.
Titolare in Italia delle indagini sulla strage è la Procura di Roma, con il pm Francesco Scavo, che al momento procede contro ignoti per attentato con finalità di terrorismo. E che ora attende le decisioni dei colleghi milanesi.
Cronaca
Touil arrestato, pm di Milano: “Era in Italia nel giorno della strage del Bardo”
E’ quanto è stato accertato dalla Procura in base ai registri della scuola frequentata dal 22enne e alle testimonianze dei docenti. Fabio Bottero, primo cittadino di Trezzano sul Naviglio, dove ha sede l'istituto: "Questo ragazzo frequentava il centro e sia lunedì 16 e che giovedì 19 marzo risulta presente". Il museo fu assaltato il 18. A confermare la presenza del sospettato in territorio italiano in quei giorni sarebbe anche un quaderno di appunti. Il procuratore antimafia Roberti: "Doverosa verifica dell'alibi"
Nei giorni della strage Abdelmajid Touil, il marocchino arrestato due giorni fa per l’attentato al Museo del Bardo di Tunisi, era in Italia. Lo ha accertato dalla Procura di Milano in base ai registri della scuola frequentata da Touil e alle testimonianze dei docenti, come anticipato dal Fatto Quotidiano. E questo porterebbe ad escludere, quasi con certezza, che il giovane abbia avuto un ruolo da esecutore materiale nell’attentato in cui morirono 24 persone, tra cui 4 italiani. A rafforzare questa ricostruzione, ci sono, da quanto si è appreso, non solo le parole a verbale di alcuni insegnanti della scuola di italiano di Trezzano sul Naviglio (Milano), frequentata dal marocchino, ma anche i registri delle presenze in classe sequestrati dagli investigatori. Registri dai quali risulterebbe presente alle lezioni sia giovedì 19 marzo che lunedì 16 o martedì 17 marzo. Un quadro, quindi, compatibile, secondo gli inquirenti, con la sua presenza nel nostro Paese quando si è verificata la strage a Tunisi. Sono, comunque, in corso verifiche per capire se Touil abbia avuto o meno un ruolo nella pianificazione e nella preparazione dell’attentato e di quale tipo e da dove.
Le impronte digitali prese a Touil non sono ancora state comparate con quelle eventualmente a disposizione delle autorità tunisine o marocchine. Gli inquirenti hanno attivato anche canali di contatto con il Marocco, Paese d’origine del 22enne.
Secondo i registri di classe, il 16 e il 19 marzo Touil era seduto al suo banco, nella scuola per stranieri di Trezzano sul Naviglio. “Le lezioni che frequentava si tengono il lunedì e il giovedì, mentre il giorno dell’attentato al Bardo a Tunisi, il 18 marzo, era un mercoledì“, ha detto il sindaco di Trezzano, Fabio Bottero, ospite di 24Mattino su Radio 24. “Questo ragazzo frequentava il centro a Trezzano – ha detto Bottero – e sia lunedì 16 e che giovedì 19 marzo risulta presente, stando ai registri. Queste informazioni le ho passate agli organi competenti che indagheranno”.
“Le lezioni si tengono alla mattina e al pomeriggio. Non era certamente un corso serale”, ha risposto Bottero alla domanda se Touil avrebbe potuto compiere l’attentato a Tunisi e poi fuggire subito in Italia. “Mi sono chiesto come abbia potuto iscriversi a un corso pur avendo un decreto di espulsione – ha aggiunto – mi è stato spiegato che è stato fatto un test di ingresso il 6 marzo in cui è stata valutata la persona ma non sono stati chiesti documenti. E’ normale? Sinceramente non sono entrato in questi particolari, ieri ci siamo solo premurati di recuperare il registro”. “Il 16 e il 19 marzo il ragazzo era in classe”, conferma Flavia Caimi, una docente dell’istituto Franceschi di Trezzano.
A confermare la presenza del marocchino in territorio italiano in quei giorni sarebbe anche un quaderno. Copertina rossa, una quarantina di pagine scritte con una calligrafia incerta e molte fotocopie. Sono lezioni di italiano del corso frequentato dal 22enne. “Questo è il quaderno su cui mio fratello studiava l’italiano – afferma il fratello Abderrazzak, mostrando ai cronisti il blocco di appunti, che non fa parte del materiale sequestrato finora – c’è la pagina del 19 marzo. Come avrebbe fatto a rientrare dalla Tunisia?”. Le date delle lezioni appuntate partono dai primi di marzo e arrivano fino ai primi di aprile.
“E’ in corso un’attenta verifica da parte dell’autorità giudiziaria milanese, soprattutto in merito all’alibi fornito”, chiarisce il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti. “È un’attività doverosa – ha aggiunto – perché ci contraddistinguiamo nel contrasto al terrorismo internazionale per i mezzi normativi e organizzativi di cui disponiamo, ma anche per l’estremo rispetto delle garanzie individuali delle persone indagate”.
Titolare in Italia delle indagini sulla strage è la Procura di Roma, con il pm Francesco Scavo, che al momento procede contro ignoti per attentato con finalità di terrorismo. E che ora attende le decisioni dei colleghi milanesi.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".