Ospito una riflessione di Andrea Mazzeo, psichiatra, che da anni critica fortemente la Pas e spiega perché Pas e alienazione genitoriale sono la stessa cosa.

Il concetto di Pas viene utilizzato sostanzialmente nei processi di affidamento dei minori, tirato in ballo nel corso delle Ctu nel momento in cui i figli rifiutino la relazione con uno dei genitori; secondo questa teoria il rifiuto del bambino sarebbe causato da una sorta di plagio che il genitore collocatario, di solito la madre, metterebbe in atto per allontanare il figlio dal padre.

Come ben si comprende, i motivi alla base di un comportamento di rifiuto sono vari e non unicamente questa sorta di plagio; per molti psicologi e psichiatri incaricati di svolgere la Ctu invece, è questo l’unico motivo del rifiuto. Si evita in questo modo di analizzare più a fondo i motivi del rifiuto che, a volte, possono essere molto seri e comprendere la violenza in famiglia, anche violenza assistita o addirittura gli abusi sessuali sui minori.

A causa di ciò, ma anche per la sostanziale inconsistenza logica e scientifica della teoria, la Pas è stata rigettata dal mondo scientifico statunitense sin dai primi anni 2000; del resto l’articolo del 1985 del Dr Richard Alan Gardner non venne pubblicato da una rivista scientifica ma da una rivista di opinioni, l’Academy Forum dell’Aadpd.

In Italia, più recentemente, si sono pronunciate per la non scientificità della Pas, le massime autorità sanitarie (lo ha fatto anche il ministero della Sanità, a seguito dell’interpellanza parlamentare n. 2-01706 del 16 ottobre 2012, seduta n.704) e giuridiche; questo ha portato i sostenitori della Pas a modificare il tiro, sostenendo che non più di Pas si doveva parlare ma di Alienazione Parentale; come se cambiando il nome ma non la sostanza della teoria, essa acquisisse l’aurea di scientificità che le mancava.

In un recente articolo pubblicato da una rivista di psicologia (Psicologia contemporanea)  si sostiene che in questa forma sarebbe ‘distribuita’ all’interno del Dsm-5, la nota classificazione dei disturbi mentali si tratta di una affermazione singolare poiché le classificazioni sono quelle, le malattie sono quelle indicate, e non vi è distribuito un bel niente.

Il Dsm riprende nella sostanza la classificazione internazionale delle malattie, Icd, curata dall’Oms: per facilitare la comunicazione nella ricerca, a ogni malattia è assegnato un codice numerico, il codice nosologico. I disturbi psichici sono classificati nella sezione quinta dell’Icd, dal codice 290 al 319 ora a nessuno di questi codici corrisponde l’espressione ‘alienazione parentale’. Il Dsm rimaneggia un po’ questa classificazione ma ne conserva immutati i codici, e non può essere diversamente, altrimenti sarebbe una babele e  analogamente, a nessun codice del Dsm corrisponde, e in nessuna pagina di esso si legge, l’espressione ‘alienazione parentale’.

Ma quando si vuole sostenere a oltranza una teoria, anche contro l’evidenza, si va a cercare il pelo nell’uovo; ecco allora spuntare l’idea dei problemi relazionali.

Questo capitolo, che è posto verso la fine del Dsm dopo che sono stati descritti tutti i disturbi mentali, comprende situazioni che si possono trovare collegate a un disturbo mentale ma non sono esse stesse un disturbo mentale; se non esiste un disturbo mentale non ha senso parlare di condizioni che possono essere associate a esso.

Qualcuno è giunto a sostenere che l’alienazione parentale sarebbe presente in questo capitolo perché vi ha letto la parola ‘alienazione’; ma a parte l’infelice scelta del traduttore di rendere il termine estrangement, dell’originale, con ‘alienazione’ (se gli americani avessero voluto intendere alienazione avrebbero scritto alienation), di fianco a questa parola non si legge ‘parentale’. Quindi ci si sta solo arrampicando sugli specchi.

Nella sostanza, la teoria della Pas è nata per difendere in tribunale ciò che non è difendibile altrimenti: la violenza in famiglia o addirittura gli abusi sessuali sul bambino. Il suo scopo è solo quello di far pendere la bilancia della giustizia dalla parte del genitore violento o abusante; l’alienazione parentale si porta dietro questo vizio d’origine.

E’ necessario verificare e approfondire se dietro ad un  conflitto per l’affidamento dei figli può esserci il tentativo di un genitore di sottrarre i figli alla violenza o agli abusi dell’altro genitore altrimenti si rischia di occultare violenze e abusi grazie a concetti antiscientifici per modificare l’affidamento.

Nel 2006 sono stati proprio i Procuratori americani a sostenere che la Pas è un pericolo per la giustizia penale, perché consente al genitore violento o abusante di sfuggire alla giustizia; in Italia siamo ancora lontani da questa presa di coscienza.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Rom, io sto dalla loro parte

next
Articolo Successivo

Pubblicità Fiat ‘rovina’ San Pietro: ciò che non fece l’Isis, lo fece il Vaticano

next