Le vendite di auto elettriche iniziano gradualmente a salire, ma senza alcuna fretta e anche General Motors – dopo che la Renault ha fatto lo stesso pochi mesi fa – ha dovuto rivedere al ribasso le sue previsioni. L’obiettivo di avere mezzo milione di GM a zero emissioni sulle strade americane entro il 2017 non sarà raggiunto. Alla fine del 2014 il numero totale era fermo a 180.834, in lieve crescita rispetto al 153.034 del 2013 e al 39.843 del 2011. Peraltro, nel conteggio fatto dagli americani sono entrate tutte le vetture con “qualche forma di elettrificazione”, quindi anche le ibride. Considerando che il mercato statunitense ha assorbito 16,5 milioni di auto nel 2014, di cui quasi 3 milioni costruite dalla più grande delle ex-Big Three, meno di 30.000 veicoli sono proprio poco, praticamente l’1%. Il problema è sempre lo stesso, ben noto anche in Europa: la domanda dei consumatori è quasi inesistente.
Era stata proprio Mary Barra, attuale amministratore delegato di GM, ad annunciare l’obiettivo nel 2012 – quando era ancora Responsabile dello sviluppo globale – parlando di “centinaia di migliaia” di unità. Ovviamente, il fallimento sull’elettrificazione è esteso a tutti gli altri costruttori che vendono negli Stati Uniti, con buona pace dell’ottimista Obama che voleva un milione di mezzi elettrici sulle strade americane entro la fine del 2015. Ma il Presidente dovrà fare i conti con il calo del prezzo della benzina e con l’arrivo sul mercato di mezzi a combustione interna molto più parchi prima, una coppia di fattori che rende meno conveniente comprare elettrico.
General Motors, comunque, continuerà a investire sulle tecnologie e sui powertrain “green”. La seconda generazione di Chevrolet Volt – la prima elettrica con range extender della storia – arriverà negli Usa a fine anno, con più autonomia e un listino tagliato di 1.200 dollari. La Bolt, invece, una elettrica pura entro i quattro metri vista al Salone di Detroit sotto forma di prototipo (nella foto in alt0), avrà un’autonomia superiore ai 300 chilometri, verrà venduta praticamente in tutti gli Stati Uniti e non supererà i 30.000 dollari.
E in Europa che succede? In casa GM praticamente nulla, visto che il marchio Chevrolet è stato ritirato ufficialmente e Opel per ora non ha annunciato modelli ibridi né elettrici. Secondo Frost & Sullivan – rapporto “Strategic Outlook of Global Electric Vehicle Market in 2015” – il mercato europeo a zero emissioni dovrebbe passare dalle 58.000 unità vendute nel 2014, a oltre 125.000 per il 2015, un aumento del 65%. Dati incoraggianti guardando alla realtà vera, ma deludenti secondo quella parallela in cui hanno vissuto alcune Case auto finora.
Gli alti costi delle auto elettriche, i tempi di ricarica lunga e la mancanza di consapevolezza, sono le questioni che spaventano di più il consumatore. Secondo lo stesso rapporto, poi, si può prevedere una crescita nelle vendite di veicoli PHEV, cioè Plug-in Hyibrid Electri Vehicle e pure un’impennata della richiesta di modelli “range extender” che hanno di serie un piccolo generatore a benzina o gasolio in grado di ricaricare le batterie durante la marcia. Infatti, lo scoglio mentale più grande da sopportare per un cliente è quello di non poter percorrere un lungo viaggio.