Riscoprire il valore del tempo e della semplicità delle buone pratiche attraverso esperienze e progetti che rappresentano un inno al vivere quotidiano e agli attimi da assaporare fino in fondo. Incontri, riflessioni, musica ed esperienze condivise in cui forse si potrà riconoscere il profilo di un’Italia migliore. Saranno “tre giorni in cui il tempo scorrerà diversamente dal solito”, quelli del Festival della Lentezza che si terrà a Colorno, in provincia di Parma, dal 12 al 14 giugno 2015. L’iniziativa, promossa dall’associazione Comuni virtuosi, si svolgerà nella cornice della Reggia Ducale e porterà nel cuore della pianura parmense dibattiti su rifiuti e consumo di suolo, ma anche idee di sviluppo sostenibile, piccoli camei di un Paese in cui si cerca o si è trovato il modo di migliorare davvero le cose.
“Abbiamo voluto rappresentare l’idea di un’Italia diversa, trasversale agli schieramenti politici, e che magari a livello nazionale non viene presa in considerazione, ma che a livello locale risulta vincente e contribuisce dal basso al cambiamento”, ha spiegato a ilfattoquotidiano.it Marco Boschini dell’associazione Comuni virtuosi. La tre giorni vedrà tra i numerosi ospiti l’ex ministro Massimo Bray discutere di beni comuni e Costituzione con il critico Tomaso Montanari, mentre sabato alle 20 ad affrontare il tema della corruzione sarà il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri insieme a Raphael Rossi (associazione Signori Rossi – corretti e non corrotti) e Daniele Buttignol (Slow Food Italia). Nell’anno dell’Expo, non poteva mancare un incontro sul cibo tenuto dal fondatore del Last Minute Market Andrea Segré, ma si parlerà anche di grandi opere, quelle sostenibili come il progetto Vento, la ciclabile sul Po che a un costo irrisorio rispetto alle reti autostradali come la tanto contestata TiBre, potrebbe collegare tutti i comuni del Grande Fiume dando nuovo impulso all’ecoturismo.
Centrale sarà il confronto previsto domenica 14 giugno tra i rappresentanti di Slow Food, di Banca Popolare Etica e dei Comuni virtuosi per imbastire una possibile agenda da sottoporre alla politica nazionale per mettere al centro del dibattuto un nuovo modello di sviluppo e di società proprio a partire dagli esempi di realtà positive presentate durante il festival. “Ci sono comuni o realtà che sono riusciti a fare tanto a livello di agricoltura, consumo di suolo, sostenibilità – ha aggiunto Boschini – Mettendo insieme gli esempi, si può arrivare a un modello, che forse potrebbe ispirare anche la politica”. Esempi che saranno esposti sabato 13 giugno nell’appuntamento “5 minuti per cambiare l’Italia”, in cui amministratori virtuosi racconteranno le proprie storie di efficienza e sostenibilità che arrivano da ogni parte del Paese. Tra questi Montechiarugolo, il comune parmense che è riuscito a tagliare la bolletta elettrica dell’80 per cento, o il recupero del centro storico di Latronico in provincia di Potenza attraverso la creazione di un marchio per il rilancio del Paese, e ancora altre buone pratiche che, se diffuse, potrebbero allargarsi e diventare globali. Nella stessa direzione va anche l’incontro “Un cantiere chiamato futuro” in programma sabato, un viaggio a cura di Daniel Tarozzi di “Italia che cambia” tra storie concrete e positive, dentro e fuori le istituzioni, di chi è riuscito a reagire e non smette di lottare per un cambiamento.
A chiudere ogni giornata di riflessioni e di dibattiti, che prevede anche laboratori per bambini e proiezioni, saranno ospiti speciali. Venerdì 12 giugno Vinicio Capossela porterà a Colorno “Requiem per animali immaginari e altre fantasticherie”, un concerto unico con orchestra d’archi pensato appositamente per il festival. Sabato 13 sarà la volta di Ascanio Celestini, in scena tra risate e amarezza con i suoi “Racconti d’estate – fiabe per adulti che volevano essere bambini cattivi”. Il gran finale della festa domenica 14 giugno alle 20 sarà affidato al direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio, che chiuderà la rassegna con il monologo sui principali fatti d’attualità politica “La finestra sul porcile”.