Da una parte un comitato di ultra-cattolici che si batte per l’abrogazione della legge 194 sull’aborto, dall’altra uno schieramento che per l’occasione unisce sulla stessa linea attivisti lgbt, femministe, associazioni, Cgil, ed esponenti del Pd, a partire dal sindaco Virginio Merola. È scontro aperto a Bologna sul sit-in programmato dal gruppo No194, che per sabato 13 giugno ha annunciato 9 ore di preghiera no-stop, davanti all’ospedale Maggiore. Un evento nazionale per promuovere “un referendum a favore della vita”, e per chiedere la cancellazione della legge che disciplina l’interruzione di gravidanza, entrata in vigore nel 1978.
Il comitato non è nuovo a questo tipo di iniziative: ad aprile lo stesso gruppo che si batte contro la 194 aveva dato vita a Milano un corteo pro life, con crocefissi e cartelli contro l’aborto, e con la “scorta” di militanti di Forza nuova. A Bologna però l’organizzazione dell’evento sembra tutta in salita. In una nota che porta la firma della coordinatrice delle donne democratiche, Federica Mazzoni, e del segretario del Pd di Bologna Francesco Critelli, i dem hanno chiesto ufficialmente a prefetto e questore di non autorizzare la veglia davanti all’ospedale. “La scelta della modalità di manifestazione di tale comitato (preghiere con esibizione di foto, cartelli e oggetti raffiguranti crocifissi con feti morti, immagini di sale operatorie con resti di interventi chirurgici) – si legge – e la decisione di sostare davanti all’ ospedale pubblico che ospita la maternità, luogo laico di cura che offende la cittadinanza, creando disagi, si configura a nostro avviso come fortemente provocatoria”. La manifestazione poi viene definita “espressione di intolleranza”. Sulla stessa posizione la Cgil di Bologna: “Iniziativa dai toni integralisti, fortemente lesivi della dignità e dei diritti delle donne, oltre che degli operatori sanitari che garantiscono il rispetto della legge”.
L’appello non è caduto nel vuoto e nei prossimi giorni il prefetto Ennio Mario Sodano potrebbe dare il via libera a un’ordinanza che vieta, nero su bianco, manifestazioni politiche davanti a luoghi di cura, ospedali ma anche campi rom. Un provvedimento in fase di studio da quest’inverno, quando il sopralluogo del leader leghista, Matteo Salvini, in un campo nomadi della periferia di Bologna si era trasformato in una sorta di rissa tra camicie verdi e militanti dei centri sociali.
Resta da vedere se il comitato dei No194 sarà disposto a modificare il luogo dell’appuntamento e se, come anticipato a Radio città del Capo, intraprenderà una battaglia legale contro “il tentativo di censura stalinista di una manifestazioni pacifica”. Intanto, sono già pronte le contromanifestazioni. A opporsi alla maratona dei cattolici è il neonato gruppo “Favolosa coalizione“, che raccoglie al suo interno attivisti per i diritti lgbt, femministe e militanti antifascisti. E che promette di scendere in piazza a sua volta il 13 giungo, per ostacolare la preghiera. “Rifiutiamo la provocazione di chi vuole abolire la legge 194/78 e di chi invade luoghi essenziali per la salute e l’autodeterminazione. Rifiutiamo la presenza di fondamentalisti che molestano le donne, ostacolando di fatto la libera scelta di abortire. Bologna non sarà mai agevole per i No194, per preti-controllori medici-obiettori e no choice, e per qualunque tipologia di formazioni di estrema destra”.
Emilia Romagna
Sit-in contro aborto davanti a ospedale Bologna, Pd e associazioni protestano
Scontro aperto sul sit-in programmato dal gruppo No194, che per sabato 13 giugno ha annunciato 9 ore di preghiera no-stop, davanti all'ospedale Maggiore. Un evento nazionale per promuovere “un referendum a favore della vita”, e per chiedere la cancellazione della legge che disciplina l'interruzione di gravidanza, entrata in vigore nel 1978
Da una parte un comitato di ultra-cattolici che si batte per l’abrogazione della legge 194 sull’aborto, dall’altra uno schieramento che per l’occasione unisce sulla stessa linea attivisti lgbt, femministe, associazioni, Cgil, ed esponenti del Pd, a partire dal sindaco Virginio Merola. È scontro aperto a Bologna sul sit-in programmato dal gruppo No194, che per sabato 13 giugno ha annunciato 9 ore di preghiera no-stop, davanti all’ospedale Maggiore. Un evento nazionale per promuovere “un referendum a favore della vita”, e per chiedere la cancellazione della legge che disciplina l’interruzione di gravidanza, entrata in vigore nel 1978.
Il comitato non è nuovo a questo tipo di iniziative: ad aprile lo stesso gruppo che si batte contro la 194 aveva dato vita a Milano un corteo pro life, con crocefissi e cartelli contro l’aborto, e con la “scorta” di militanti di Forza nuova. A Bologna però l’organizzazione dell’evento sembra tutta in salita. In una nota che porta la firma della coordinatrice delle donne democratiche, Federica Mazzoni, e del segretario del Pd di Bologna Francesco Critelli, i dem hanno chiesto ufficialmente a prefetto e questore di non autorizzare la veglia davanti all’ospedale. “La scelta della modalità di manifestazione di tale comitato (preghiere con esibizione di foto, cartelli e oggetti raffiguranti crocifissi con feti morti, immagini di sale operatorie con resti di interventi chirurgici) – si legge – e la decisione di sostare davanti all’ ospedale pubblico che ospita la maternità, luogo laico di cura che offende la cittadinanza, creando disagi, si configura a nostro avviso come fortemente provocatoria”. La manifestazione poi viene definita “espressione di intolleranza”. Sulla stessa posizione la Cgil di Bologna: “Iniziativa dai toni integralisti, fortemente lesivi della dignità e dei diritti delle donne, oltre che degli operatori sanitari che garantiscono il rispetto della legge”.
L’appello non è caduto nel vuoto e nei prossimi giorni il prefetto Ennio Mario Sodano potrebbe dare il via libera a un’ordinanza che vieta, nero su bianco, manifestazioni politiche davanti a luoghi di cura, ospedali ma anche campi rom. Un provvedimento in fase di studio da quest’inverno, quando il sopralluogo del leader leghista, Matteo Salvini, in un campo nomadi della periferia di Bologna si era trasformato in una sorta di rissa tra camicie verdi e militanti dei centri sociali.
Resta da vedere se il comitato dei No194 sarà disposto a modificare il luogo dell’appuntamento e se, come anticipato a Radio città del Capo, intraprenderà una battaglia legale contro “il tentativo di censura stalinista di una manifestazioni pacifica”. Intanto, sono già pronte le contromanifestazioni. A opporsi alla maratona dei cattolici è il neonato gruppo “Favolosa coalizione“, che raccoglie al suo interno attivisti per i diritti lgbt, femministe e militanti antifascisti. E che promette di scendere in piazza a sua volta il 13 giungo, per ostacolare la preghiera. “Rifiutiamo la provocazione di chi vuole abolire la legge 194/78 e di chi invade luoghi essenziali per la salute e l’autodeterminazione. Rifiutiamo la presenza di fondamentalisti che molestano le donne, ostacolando di fatto la libera scelta di abortire. Bologna non sarà mai agevole per i No194, per preti-controllori medici-obiettori e no choice, e per qualunque tipologia di formazioni di estrema destra”.
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Genova, 18 mar. (Adnkronos) - Tragedia nella notte a Genova in via Galliano, nel quartiere di Sestri Ponente, dove un ragazzo di 29 anni è morto in un incendio nell'appartamento in cui abitava. L'incendio ha coinvolto 15 persone di cui quattro rimaste ferite, la più grave la madre del 29enne, ricoverata in codice rosso al San Martino. Altre tre persone sono state ricoverate in codice giallo all'ospedale di Villa Scassi. Sul posto la polizia che indaga sulla dinamica.
Dalle prime informazioni si sarebbe trattato di un gesto volontario del giovane che si sarebbe dato fuoco.
Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.