Prime citazioni a giudizio nell’ambito dell’inchiesta della procura di Trani sui vertici di alcuni istituti di credito accusati di aver fatto sottoscrivere rischiosi contratti derivati a imprenditori pugliesi. Il pm Michele Ruggiero ha chiesto che vadano a processo per truffa il presidente della Banca nazionale del lavoro Luigi Abete e altri 12 manager e funzionari della Bnl tra cui l’ex vicepresidente Sergio Erede, l’amministratore delegato Fabio Gallia e i responsabili della direzione finanza e retail. Secondo l’accusa, avrebbero spinto i funzionari pugliesi a vendere ad alcuni imprenditori di Corato, in provincia di Bari, prodotti pericolosi e speculativi, dai quali avrebbe guadagnato solo l’istituto.
I fatti risalgono agli anni tra il 2008 e il 2011. Un ristoratore di Corato privo di esperienza in materia di prodotti finanziari, che aveva contratto un mutuo per alcuni milioni di euro, sarebbe stato spinto a sottoscrivere il contratto per un derivato swap con l’assicurazione che sarebbe servito a stabilizzare il tasso variabile che aveva scelto per il finanziamento. In realtà quello strumento – secondo quanto emerso dalle indagini – gli è costato una perdita di quasi 600mila euro. In base all’accusa la banca, “nonostante le anomalie e le irregolarità rilevate” nelle ispezioni di Bankitalia e Consob, non ha adottato “tempestivamente e proficuamente delibere, iniziative, procedure e tutti gli atti necessari a garantire l’effettivo rispetto” della normativa in tema di strumenti finanziari derivati e la correttezza delle modalità di vendita dei prodotti.
Il processo comincerà il 4 dicembre prossimo. A conclusione delle indagini erano 16 le persone indagate: le posizioni di tre di loro sono state stralciate per il differente livello di responsabilità. Bnl a fa sapere di non essere a conoscenza delle decisioni del pm di Trani e quindi si è limitata a ribadire quanto già espresso nel gennaio 2014, all’inizio della vicenda. “Bnl ribadisce la correttezza e linearità dei comportamenti tenuti dai propri esponenti coinvolti”, si leggeva nella nota citata dalla banca, che sottolinea nuovamente come “il contratto derivato stipulato non aveva alcuna funzione speculativa ma era di copertura di un finanziamento di 3 milioni di euro a tasso variabile ed ha permesso al cliente di trasformare il suo indebitamento da tasso variabile in tasso fisso ad un costo più basso di un equivalente tasso fisso di mercato pro tempore, con ciò determinando minori oneri per il cliente stesso”. In ogni caso, “si precisa che il coinvolgimento delle funzioni apicali della Banca sembra derivare esclusivamente da ipotesi di responsabilità per asserito omesso controllo, che sembrano sconfinare in una responsabilità oggettiva inammissibile in sede penale. Si confida che la correttezza dell’operato della Banca sia confermata dall’Autorità Giudiziaria”.
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Derivati, citati a giudizio a Trani il presidente Abete e altri 12 manager Bnl
Il pm Michele Ruggiero ha chiesto che vadano a processo per truffa anche l’ex vicepresidente Sergio Erede, l’amministratore delegato Fabio Gallia e i responsabili della direzione finanza e retail. Secondo l'accusa hanno spinto i funzionari pugliesi a vendere ad alcuni imprenditori senza competenze finanziarie prodotti pericolosi e speculativi
Prime citazioni a giudizio nell’ambito dell’inchiesta della procura di Trani sui vertici di alcuni istituti di credito accusati di aver fatto sottoscrivere rischiosi contratti derivati a imprenditori pugliesi. Il pm Michele Ruggiero ha chiesto che vadano a processo per truffa il presidente della Banca nazionale del lavoro Luigi Abete e altri 12 manager e funzionari della Bnl tra cui l’ex vicepresidente Sergio Erede, l’amministratore delegato Fabio Gallia e i responsabili della direzione finanza e retail. Secondo l’accusa, avrebbero spinto i funzionari pugliesi a vendere ad alcuni imprenditori di Corato, in provincia di Bari, prodotti pericolosi e speculativi, dai quali avrebbe guadagnato solo l’istituto.
I fatti risalgono agli anni tra il 2008 e il 2011. Un ristoratore di Corato privo di esperienza in materia di prodotti finanziari, che aveva contratto un mutuo per alcuni milioni di euro, sarebbe stato spinto a sottoscrivere il contratto per un derivato swap con l’assicurazione che sarebbe servito a stabilizzare il tasso variabile che aveva scelto per il finanziamento. In realtà quello strumento – secondo quanto emerso dalle indagini – gli è costato una perdita di quasi 600mila euro. In base all’accusa la banca, “nonostante le anomalie e le irregolarità rilevate” nelle ispezioni di Bankitalia e Consob, non ha adottato “tempestivamente e proficuamente delibere, iniziative, procedure e tutti gli atti necessari a garantire l’effettivo rispetto” della normativa in tema di strumenti finanziari derivati e la correttezza delle modalità di vendita dei prodotti.
Il processo comincerà il 4 dicembre prossimo. A conclusione delle indagini erano 16 le persone indagate: le posizioni di tre di loro sono state stralciate per il differente livello di responsabilità. Bnl a fa sapere di non essere a conoscenza delle decisioni del pm di Trani e quindi si è limitata a ribadire quanto già espresso nel gennaio 2014, all’inizio della vicenda. “Bnl ribadisce la correttezza e linearità dei comportamenti tenuti dai propri esponenti coinvolti”, si leggeva nella nota citata dalla banca, che sottolinea nuovamente come “il contratto derivato stipulato non aveva alcuna funzione speculativa ma era di copertura di un finanziamento di 3 milioni di euro a tasso variabile ed ha permesso al cliente di trasformare il suo indebitamento da tasso variabile in tasso fisso ad un costo più basso di un equivalente tasso fisso di mercato pro tempore, con ciò determinando minori oneri per il cliente stesso”. In ogni caso, “si precisa che il coinvolgimento delle funzioni apicali della Banca sembra derivare esclusivamente da ipotesi di responsabilità per asserito omesso controllo, che sembrano sconfinare in una responsabilità oggettiva inammissibile in sede penale. Si confida che la correttezza dell’operato della Banca sia confermata dall’Autorità Giudiziaria”.
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(Adnkronos) - "La scomparsa di Fulco mi addolora profondamente. Con lui ho condiviso anni di passione e impegno per la tutela dell’ambiente: io come presidente del Wwf Italia dal 1992 al 1998 (e membro del Board internazionale con il principe Filippo), lui come figura guida e poi presidente onorario dell’associazione, dopo la breve parentesi politica che lo aveva tenuto lontano. Fulco è stato un punto di riferimento per tutti noi che ci siamo dedicati alla salvaguardia della natura. Le sue idee, la sua capacità di coinvolgere e di trasmettere amore per la biodiversità resteranno un esempio prezioso". Lo afferma Grazia Francescato, già presidente dei Verdi e del Wwf Italia, ricordando Fulco Pratesi.
"Insieme -ricorda- abbiamo sognato e lavorato per un mondo più giusto e sostenibile, dividendoci persino la stessa scrivania pur di coordinare al meglio le nostre iniziative. In questo momento di grande tristezza voglio ricordarlo come un uomo coerente e generoso, che non ha mai smesso di credere nella forza delle idee e nell’importanza di agire in difesa del nostro pianeta. Ai suoi familiari e a tutti coloro che gli hanno voluto bene va il mio sentito cordoglio. Fulco resterà sempre nel mio cuore e in quello di tutti coloro che l’hanno conosciuto e hanno collaborato con lui. Il suo insegnamento e la sua dedizione alla natura continueranno a ispirare il nostro lavoro e le prossime generazioni".
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Vicinanza e solidarietà da parte di Fratelli d’Italia alle forze dell’ordine che anche oggi sono state bersaglio di violenze ingiustificate da parte dei soliti professionisti della violenza ormai sempre più coccolati dalla sinistra locale, che questa volta hanno cercato di colpire la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università bolognese alla presenza del ministro Bernini e al rettore, a cui va la nostra vicinanza”. Così Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - Il Partito democratico parteciperà domani alle manifestazioni a sostegno dell’Ucraina e dell’Europa organizzate da Azione. Parteciperanno fra gli altri Cristina Tajani e Simona Malpezzi a Milano e Alberto Losacco, Francesca La Marca, Pier Ferdinando Casini, Filippo Sensi e Andrea Casu a Roma.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Nelle ultime ore il collega del M5S Colucci sembra essere pervaso da una particolare agitazione. Ieri ha rivolto attacchi sguaiati al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Fazzolari, 'reo' di aver giustamente ribadito l'importanza del lavoro che sta svolgendo la commissione d'inchiesta sul Covid; oggi se la prende con me, perché ho evidenziato come le fonti stampa continuino a gettare pesanti ombre sull’operato del Governo presieduto dal suo capo Conte e dell’allora commissario Arcuri. Rispediamo al mittente le risibili accuse di Colucci e continuiamo a lavorare per far luce a 360 gradi sulla disastrosa gestione politica della pandemia". Lo afferma il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Ciancitto, vicepresidente della commissione Covid.
"Lo dobbiamo -aggiunge- alle vittime, ai loro familiari, ai contribuenti italiani costretti a un maxi-risarcimento per lo scandalo mascherine e a chi ancora porta i segni fisici e psichici di quella triste stagione storica”.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - Dopo gli appuntamenti di domani a Londra (l'incontro alle 11 con il premier britannico, Keir Starmer, e poi il summit dei leader europei sull'Ucraina) il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, martedì 4, alle 10.30, parteciperà alla Scuola ufficiali dell’Arma dei carabinieri alla cerimonia di inaugurazione dell'Anno accademico 2024/25. Nel pomeriggio, alle 15:30, a palazzo Chigi incontrerà il presidente della Lituania, Gitanas Nausėda.
Mercoledì 5 alle 11 incontro con l'Unione delle Camere penali e alle 15:30 con l'Associazione nazionale magistrati. Giovedì 6 infine alle 10 a Bruxelles il Consiglio europeo straordinario.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - “Se lo dovessi incontrare, chiederò all'ex amministratore delegato dell’Enel, l’ingegnere Francesco Starace, a nome di chi parla quando denigra il ricorso all'energia nucleare. C'è qualcuno alle sue spalle? Gli chiederò anche chi c'era alle sue spalle, ma lo sappiamo. Si trattava di Matteo Renzi, quando creò Open Fiber mettendo l’Enel nel campo delle telecomunicazioni al quale era estraneo. Una vicenda che è costata cifre colossali allo Stato e delle quali prima o poi bisogna chiedere la restituzione a Renzi ed a Starace". Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri.
"Così -aggiunge- potremmo finanziare il nucleare in abbondanza. Starace dà cattivi consigli avendo dato nel passato pessimi esempi. Per quanto riguarda poi alcuni affari che hanno visto al centro Open Fiber siamo pronti a un confronto pubblico per spiegargli alcune stranezze che lui conosce benissimo con valutazioni e cifre sulle quali forse la magistratura avrebbe dovuto indagare”.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Come ex ministro e sottosegretario alla presidenza del Consiglio auspico che il Governo italiano partecipi con convinzione, senza se e senza ma, allo sforzo collettivo dell'Europa di solidarietà con l'Ucraina". Lo afferma Carlo Giovanardi (Popolo e libertà). "La comune appartenenza alla Nato con gli Stati Uniti -aggiunge- non ci sottrae infatti al dovere di criticare gli amici d'oltreoceano quando in mondovisione non rispettano chi da anni difende il suo popolo da una brutale aggressione da parte della Russia".