Ha del clamoroso la decisione dei giocatori della nazionale italiana di rugby di non partecipare agli allenamenti serali del 14 giugno per l’inizio del ritiro di Villabassa (piccolo comune in provincia di Bolzano), in vista della prossima Coppa del Mondo di settembre in Inghilterra. Il motivo della protesta sarebbe il mancato raggiungimento dell’accordo economico tra la Fir, Federazione italiana rugby, e la squadra rappresentata dal sindacato Gira, Giocatori d’Italia Rugby Associati.

Secondo quanto affermato nel Comunicato stampa della federazione, il 15 giugno la Fir: “Ha preso atto della volontà, manifestata ieri sera (14 giugno per chi legge, ndr) dai giocatori convocati in raduno con la squadra nazionale, di non prendere parte agli allenamenti e di non indossare materiale sportivo Fir sino al raggiungimento di un accordo economico per la partecipazione alla preparazione estiva ed alla Rugby World Cup“. Nel testo pubblicato sul sito ufficiale della Fir, si precisa che: “La presa di posizione di ieri sera non cambia la volontà del Consiglio Federale – pienamente condivisa dallo staff della Squadra Nazionale – di raggiungere un accordo economico con i giocatori basato, non sulla semplice partecipazione alle finestre internazionali, ma su concreti principi meritocratici legati alla performance“. 

In poche parole, la federazione ha stabilito di premiare i propri giocatori che parteciperanno alla massima competizione internazionale di rugby solo in base ai risultati ottenuti e non al numero delle partite disputate.

“Sono deluso dall’atteggiamento assunto dagli atleti – ha dichiarato il presidente federale Alfredo Gavazzi– non tanto per la situazione contingente ma perché tale decisione denota la non volontà di investire sulle proprie capacità sportive. L’offerta, che è stata presentata, è coerente con il nostro attuale posizionamento e con gli accordi in essere tra gli atleti e le Federazioni Tier 1 a noi più prossime nel ranking”. Gavazzi, al termine del comunicato, stempera,però, i toni auspicando il raggiungimento di una intesa: “Resto fiducioso che, come sempre, il buon senso prevarrà e, tutti assieme, potremo imprimere una svolta importante, in chiave futura, ai rapporti tra la federazione e gli azzurri, aumentando significativamente l’attenzione ai risultati ottenuti”, ha concluso il presidente federale.

Ma la reazione del sindacato dei rugbisti non si è fatta attendere.  “La Federugby non dice la verità”, è quanto replicato dal Gira attraverso una nota pubblicata sul proprio profilo Facebook e riportata dalle agenzie di stampa. “Clamorosa dichiarazione inveritiera della Fir: i giocatori si sono tutti presentati al raduno e resteranno al raduno! A questo punto – prosegue la nota – chi si è assunto al responsabilità di fare un comunicato lesivo dell’onore e del decoro sportivo di ben 40 atleti nazionali di rugby, si assumerà le proprie responsabilità di fronte agli organi di giustizia sportivi e ordinari”.

“La verità è tutta un’altra: stamattina i giocatori hanno chiesto un incontro al presidente Gavazzi, il quale l’ha negato per impegni personali. Vista la situazione generale, i responsabili Fir hanno dichiarato lo scioglimento del raduno, invitando i giocatori ad andarsene. I presupposti per la riuscita della spedizione azzurra ai Mondiali di Londra, dunque, sono pessimi, e non si vedono margini per ricucire lo strappo “, ha scritto nella nota il Gira

 

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