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Migranti, Papa: “Perdono per chi chiude porte”. Salvini: “Non abbiamo bisogno”

Il pontefice: "Preghiamo per chi cerca rifugio lontano dalla propria terra e sia rispettato nella propria dignità". Il leader del Carroccio: "Quanti rifugiati ha il Vaticano? Bergoglio a Torino incontrerà anche qualche sfrattato?"
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Il titolo rischia di risuonare come Totò contro Maciste. Ma il dibattito sulla questione immigrazione porta il segretario della Lega Nord Matteo Salvini a polemizzare con Papa Francesco. Il pontefice si era limitato “a chiedere perdono per le persone e le istituzioni che chiudono la porta a questa gente che cerca vita, una famiglia, che cerca di essere custodita”. Un appello pronunciato davanti a 15mila persone riunite a piazza San Pietro in occasione della Giornata mondiale del rifugiato di sabato prossimo. Ma Salvini gli fa il controcanto: “Quanti rifugiati ci sono in Vaticano?” dice a Radio Padania. “Il problema è che i rifugiati sono un quarto di quelli che arrivano, noi non abbiamo bisogno di essere perdonati”. E in previsione della visita di Bergoglio a Torino il leader del Carroccio dice di essere “curioso di vedere se a Torino incontrerà qualche sfrattato torinese”.

Il Papa ha chiesto di pregare “per tanti fratelli e sorelle che cercano rifugio lontano dalla loro terra, che cercano una casa dove poter vivere senza timore, perché siano sempre rispettati nella loro dignità”, e ha incoraggiato “l’opera di quanti portano loro un aiuto”. “Incoraggio – ha concluso – l’opera di quanti portano il loro aiuto, e auspico che la comunità internazionale agisca in maniera concorde e efficace per prevenire le cause delle migrazioni forzate”. Papa Bergoglio non ha specificato a quali porte chiuse si riferisse. La cronaca di questi giorni come noto registra la chiusura della frontiera da parte della Francia e la sosta di numerosi migranti nella zona di Ventimiglia. Il tema della accoglienza dei rifugiati è centrale in tutto il suo pontificato e lo ha indicato come priorità alla Chiesa italiana e mondiale compiendo il primo viaggio del pontificato a Lampedusa, a luglio del 2013.

Salvini poi ha cercato di correggere il tiro, per giunta parlando di sé in terza persona: “Io non ho attaccato il Papa” ha detto sempre a Radio Padania. “Salvini – aggiunge – dice che ciascuno dovrebbe fare la sua parte, anche il Vaticano”. “Il Papa dice chiediamo perdono per chi chiude la porta ai rifugiati. Io mi domando – ha osservato – quanti rifugiati ci siano nello Stato del Vaticano e secondo il Papa quanti milioni di finti rifugiati l’Italia e l’Europa possono permettersi di accogliere. Perché fra quelli che sbarcano i rifugiati sono solo una minima parte”. “Mi ha lasciato perplesso quello che ha detto sulla proprietà privata: ha detto che non è intangibile? Allora che si fa, si espropria?”.

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