Michele Emiliano nel solco di Nichi Vendola. Nonostante tutto. Il neo governatore della Regione Puglia ha confermato e ribadito la decisione di impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale il decreto del governo riguardante le trivellazioni in mare Adriatico. Il presidente regionale (nonché segretario pugliese del Pd) contro un provvedimento del governo a matrice democratica: dopo le frizioni con Matteo Renzi sulla riforma della scuola, la storia si ripete. E questa volta la portata è decisamente più istituzionale. “In questo momento serve soprattutto ragionamento e un approccio scientifico alla decisione politica. Bisogna dimostrare a cosa servono queste trivellazioni” ha detto Emiliano a margine di un incontro tra i sindaci pugliesi contrari alla scelta del governo. Non solo, perché l’ex sindaco di Bari ha anche spiegato il motivo della sua presa di posizione ufficiale: “Se lo scopo è semplicemente accontentare qualche lobby, peraltro ancora sconosciuta e indeterminata, nella speranza che non lo trovi neanche il petrolio, a me sembra un modo non preciso di ragionare” ha continuato il governatore. Il quale, per quanto riguarda i tempi dell’impugnazione dinanzi alla Consulta dello Sblocca Italia, ha anche precisato che “se l’avvocatura regionale giudicasse necessario procedere all’impugnativa anche prima del mio insediamento, col presidente Vendola abbiamo già determinato che questa cosa avverrà”.

“Governi sottoposti a pressioni, ma questa scelta è rischiosa”
“Capisco bene che i governi sono sottoposti a tante pressioni però penso che i parlamentari pugliesi, i parlamentari italiani in generale, debbano considerare che questa strada della ricerca del petrolio nel mar Mediterraneo è molto rischiosa” ha proseguito Emiliano. Per il segretario pugliese del Pd la decisione di Renzi è sbagliata “perché si tratta di un mare centrale dal punto di vista strategico e culturale, e soprattutto che è un mare chiuso. Quindi è molto rischioso giocare con il petrolio nel Mediterraneo”. Emiliano, poi, dopo aver sottolineato di voler difendere pesca, turismo e qualità delle acque, ha ricordato che uno dei suoi obiettivi è quello di “andare verso un modello energetico diverso, non fondato sui combustibili fossili. Anche perché la Puglia dal punto di vista energetico è autosufficiente, e quindi non abbiamo bisogno di cercare altre fonti pericolose di combustibili fossili”. A chi gli chiedeva se la battaglia contro le trivelle si sposterà a livello europeo, Emiliano ha riposto: “Innanzitutto dobbiamo tenere insieme tutti i popoli dell’Adriatico e, probabilmente, anche dello Ionio, che rischiano di trovarsi coinvolti in questa storia senza avere deciso né voluto queste trivellazioni”. “Questo processo politico sarà un processo istituzionale – ha spiegato – nel quale noi ci muoveremo come Regione Puglia, senza considerare il fatto che a Roma c’è una maggioranza di governo certo diversa da quella che governa la Puglia che ha un modello diverso, ma rappresentando soprattutto gli interessi del territorio“.

Incontro a Polignano a Mare contro le trivelle
Le parole di Emiliano sono arrivate a margine di un incontro interistituzionale convocato dal sindaco di Polignano a Mare (Bari), Domenico Vitto, per concordare una strategia comune contro le trivelle, in particolare contro il provvedimento recente di autorizzazione da parte del ministero all’Ambiente a prospezioni geosismiche al largo della costa tra Mola e Fasano. All’incontro erano presenti i rappresentanti delle istituzioni dei comuni costieri, i consigli comunali e rappresentanti dei movimenti ambientalisti. Nel corso della riunione il presidente uscente del consiglio regionale Introna ha ribadito la richiesta al presidente uscente della Regione Puglia, Nichi Vendola, per l’immediato, e a Michele Emiliano per il prossimo futuro affinché venga presentato al più presto il ricorso contro le decisioni del ministero, ricordando che la Regione Puglia è tra le Regioni italiane che ha presentato ricorso alla Corte costituzionale contro le norme dello ‘Sblocco Italia’ che ‘aprono’ alla scelta della ricerca di idrocarburi in mare. Emiliano ha confermato di aver concordato con Vendola una linea comune che prevede il ricorso “contro tutti i provvedimenti che minacciano il nostro mare”. Il neo governatore ha inoltre annunciato “una legge sulla partecipazione attiva che renderà più difficile – ha detto – attentare all’ambiente”.

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