La pratica del green-washing consiste nella comunicazione all’esterno, da parte di imprese e organizzazioni che desiderano presentarsi ai rispettivi stakeholder (portatori di interessi) con un’aura di sostenibilità ecologica, delle rispettive azioni per la tutela dell’ambiente. Da qui, i bilanci sociali, le carte d’integrità, i bilanci di missione, le carte degli effetti e via depistando. Molto spesso tale prassi ha infatti l’unico scopo di camuffare pratiche di cui invece ci sarebbe da vergognarsi, per darsi appunto una “mano di verde” e presentarsi al mercato belli puliti. Al di là di qualche linea guida a maglie molto larghe e del tutto personalizzabile, non esiste infatti – per chi desidera cimentarsi nella redazione di un bilancio sociale – una normativa trasversale e rigorosa, come invece avviene per i bilanci civilistici. Per non parlare dell’attività di vigilanza, che è spesso lasciata alla libera iniziativa e alla buona volontà di enti e istituti privati.
Ma da oggi il green-washing è acqua passata! Proprio in questi giorni, infatti, stiamo assistendo su scala globale alla prima, epocale operazione di white-washing della storia. L’Enciclica “Laudato si’” rappresenta, per chi da anni sta diffondendo (testimoniandoli attivamente) i suoi contenuti, il rischio di un raggiro planetario che soltanto chi è animato da molta buona fede o da molta ingenuità può considerare un passo avanti per le sorti della biosfera.
A titolo di cronaca, ricordo un dato: se la Chiesa ci ha messo 347 anni per riabilitare Galileo Galilei, per riscoprire le tesi di Ivan Illich e di Nicholas Georgescu-Roegen (padri tutelari rispettivamente della decrescita e della bioeconomia) ci ha messo “solo” mezzo secolo. Coraggio, stiamo migliorando…
Il white washing sarà bellissimo, celestiale e servirà a tutti: gli ingenui si illuderanno che un monito da un così autorevole pulpito agevolerà l’opera di sensibilizzazione planetaria verso i temi della sostenibilità ambientale; chi è in buona fede troverà nell’Enciclica papale un’ottima foglia di fico per continuare a fare quello che faceva prima, abilmente persuaso però che, a occuparsi in prima linea di una battaglia così importante per il pianeta, ci sarà nientepopòdimeno che il vertice della Chiesa; chi è infine in malafede, bè… in questa gigantesca operazione di white-washing potrà trovare una preziosissima miniera di citazioni e riferimenti concettuali per farcire di belle dichiarazioni e buone intenzioni le proprie attività, riverginandosi così agli occhi del pubblico. Grazie, Francesco: hai accontentato proprio tutti.
Tranne forse chi queste cose le dice e le testimonia senza troppi clamori da molti anni, come fanno ad esempio (pochi) visionari tra cui il sottoscritto, che tramite il progetto di divulgazione bioeconomica “Vivere Basso, Pensare Alto” ha da poco fatto uscire un libro che si conclude proprio con una lista delle pratiche quotidiane “buone e giuste” per tentare di dirottare la propria quotidianità su una rotta di sostenibilità. Che, ricordo ai non addetti ai lavori, non prevede banalmente la separazione dell’umido dalla plastica dal cartone, ma implicherebbe l’adozione di uno stile di vita caratterizzato da un’impronta ecologica tendenzialmente inferiore a uno: che non eroda cioè le capacità ecosistemiche di rigenerare autonomamente le risorse necessarie per preservarlo. E, tanto per gradire, implicherebbe di interrompere il flusso di carburante concettuale e operativo (leggi: dimettersi) verso chi lavora invece al servizio del monoteismo della Crescita.
Qualora questi cambiamenti non vengano: (A) proposti con l’esempio (ed è indubbiamente il Tuo caso, Francesco) e (B) stimolati, indotti o forzati dal basso (e, altrettanto indubbiamente, non è invece questo il Tuo caso, purtroppo, perché – sai com’è – se ne dovrebbero occupare la politica e l’economia…), difficilmente le persone avvertiranno autonomamente la responsabilità delle proprie azioni, apportando le necessarie correzioni di rotta ai propri stili di vita.
Mi spiego: ben vengano questi moniti da chi, più di ogni altro, è in grado di farsi ascoltare. Ma si attivino contestualmente anche tutte le contromisure necessarie ad evitare che, concluso il monito, si consideri risolto il problema. Non basterà, ad esempio, che il prossimo Fiscal Monitor del Fondo Monetario Internazionale si apra con un bel virgolettato dall’Enciclica…
Perché in questo caso – ed è quel che accadrà, ne sono certo – l’Enciclica Papale avrà avuto lo stesso effetto di un arbre-magique appeso in una porcilaia: chi lo ha appeso se ne compiacerà; chi sa che è stato appeso se ne laverà la coscienza; ma i maiali, quelli, non li leverà nessuno.
Andrea Strozzi
Fondatore di LLHT.org, bioeconomista e scrittore
Società - 18 Giugno 2015
Enciclica Laudato si’, operazione white-washing
La pratica del green-washing consiste nella comunicazione all’esterno, da parte di imprese e organizzazioni che desiderano presentarsi ai rispettivi stakeholder (portatori di interessi) con un’aura di sostenibilità ecologica, delle rispettive azioni per la tutela dell’ambiente. Da qui, i bilanci sociali, le carte d’integrità, i bilanci di missione, le carte degli effetti e via depistando. Molto spesso tale prassi ha infatti l’unico scopo di camuffare pratiche di cui invece ci sarebbe da vergognarsi, per darsi appunto una “mano di verde” e presentarsi al mercato belli puliti. Al di là di qualche linea guida a maglie molto larghe e del tutto personalizzabile, non esiste infatti – per chi desidera cimentarsi nella redazione di un bilancio sociale – una normativa trasversale e rigorosa, come invece avviene per i bilanci civilistici. Per non parlare dell’attività di vigilanza, che è spesso lasciata alla libera iniziativa e alla buona volontà di enti e istituti privati.
Ma da oggi il green-washing è acqua passata! Proprio in questi giorni, infatti, stiamo assistendo su scala globale alla prima, epocale operazione di white-washing della storia. L’Enciclica “Laudato si’” rappresenta, per chi da anni sta diffondendo (testimoniandoli attivamente) i suoi contenuti, il rischio di un raggiro planetario che soltanto chi è animato da molta buona fede o da molta ingenuità può considerare un passo avanti per le sorti della biosfera.
A titolo di cronaca, ricordo un dato: se la Chiesa ci ha messo 347 anni per riabilitare Galileo Galilei, per riscoprire le tesi di Ivan Illich e di Nicholas Georgescu-Roegen (padri tutelari rispettivamente della decrescita e della bioeconomia) ci ha messo “solo” mezzo secolo. Coraggio, stiamo migliorando…
Il white washing sarà bellissimo, celestiale e servirà a tutti: gli ingenui si illuderanno che un monito da un così autorevole pulpito agevolerà l’opera di sensibilizzazione planetaria verso i temi della sostenibilità ambientale; chi è in buona fede troverà nell’Enciclica papale un’ottima foglia di fico per continuare a fare quello che faceva prima, abilmente persuaso però che, a occuparsi in prima linea di una battaglia così importante per il pianeta, ci sarà nientepopòdimeno che il vertice della Chiesa; chi è infine in malafede, bè… in questa gigantesca operazione di white-washing potrà trovare una preziosissima miniera di citazioni e riferimenti concettuali per farcire di belle dichiarazioni e buone intenzioni le proprie attività, riverginandosi così agli occhi del pubblico. Grazie, Francesco: hai accontentato proprio tutti.
Tranne forse chi queste cose le dice e le testimonia senza troppi clamori da molti anni, come fanno ad esempio (pochi) visionari tra cui il sottoscritto, che tramite il progetto di divulgazione bioeconomica “Vivere Basso, Pensare Alto” ha da poco fatto uscire un libro che si conclude proprio con una lista delle pratiche quotidiane “buone e giuste” per tentare di dirottare la propria quotidianità su una rotta di sostenibilità. Che, ricordo ai non addetti ai lavori, non prevede banalmente la separazione dell’umido dalla plastica dal cartone, ma implicherebbe l’adozione di uno stile di vita caratterizzato da un’impronta ecologica tendenzialmente inferiore a uno: che non eroda cioè le capacità ecosistemiche di rigenerare autonomamente le risorse necessarie per preservarlo. E, tanto per gradire, implicherebbe di interrompere il flusso di carburante concettuale e operativo (leggi: dimettersi) verso chi lavora invece al servizio del monoteismo della Crescita.
Qualora questi cambiamenti non vengano: (A) proposti con l’esempio (ed è indubbiamente il Tuo caso, Francesco) e (B) stimolati, indotti o forzati dal basso (e, altrettanto indubbiamente, non è invece questo il Tuo caso, purtroppo, perché – sai com’è – se ne dovrebbero occupare la politica e l’economia…), difficilmente le persone avvertiranno autonomamente la responsabilità delle proprie azioni, apportando le necessarie correzioni di rotta ai propri stili di vita.
Mi spiego: ben vengano questi moniti da chi, più di ogni altro, è in grado di farsi ascoltare. Ma si attivino contestualmente anche tutte le contromisure necessarie ad evitare che, concluso il monito, si consideri risolto il problema. Non basterà, ad esempio, che il prossimo Fiscal Monitor del Fondo Monetario Internazionale si apra con un bel virgolettato dall’Enciclica…
Perché in questo caso – ed è quel che accadrà, ne sono certo – l’Enciclica Papale avrà avuto lo stesso effetto di un arbre-magique appeso in una porcilaia: chi lo ha appeso se ne compiacerà; chi sa che è stato appeso se ne laverà la coscienza; ma i maiali, quelli, non li leverà nessuno.
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Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.
(Adnkronos) - Gli attacchi - ordinati secondo quanto riferito dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump - hanno colpito radar, difese aeree e sistemi missilistici e di droni. Secondo il Times, l'obiettivo è riaprire le rotte di navigazione nel Mar Rosso che sono state minacciate dagli attacchi degli Houthi alle navi israeliane.