“Tornino dalle fogne da dove sono venuti invece di dare lezioni di democrazia e rigore a noi” e “andremo avanti fino al 2023 e faremo lì il nostro bilancio”. Così esordisce il sindaco di Roma Ignazio Marino dal palco della Festa dell’Unità di Roma. Da una parte attacca la “destra che non ha vergogna” di Gianni Alemanno, che ha amministrato la Capitale nella precedente legislatura e ora al centro dell’inchiesta Mafia Capitale. Una dichiarazione che ricorda lo slogan “Fascisti carogne tornate nelle fogne” molto in voga nelle piazze durante gli anni ’70. Marino cita anche Blade Runner: “Se dopo il 2023 dovessi scrivere un libro su quello che ho visto, dovrei iniziare con la frase del film che dice ‘Ho visto cose che voi umani non avete visto mai'”. Dall’altra parte ribadisce la sua volontà a rimanere in carica. “Ho un dovere morale – spiega – Non posso fare un passo indietro neanche di un millimetro. Io non sono stato eletto dai capibastone ma da voi cittadini”.
L’attacco alla destra e al suo predecessore è di quelli virulenti. Marino racconta anche di aver ricevuto una chiamata dall’ex sindaco Alemanno, che gli voleva raccomandare due persone. “Ricevetti una telefonata del mio predecessore – spiega Marino – Mi disse ‘so che state cambiando i consigli di amministrazione. Ti posso dare due nomi?’. Io rispondo ma perché hai qualcuno con un curriculum davvero preparato? Silenzio dall’altra parte. E dopo mi dice ‘ma il Pd non ti ha parlato?’ – aggiunge – Io rispondo di no. Qui adesso non c’è quel Pd a cui forse eri abituato tu”. L’amministrazione di Alemanno è stata al centro dello scandalo per le assunzioni in Ama s.p.a. (società che opera nel settore dei servizi ambientali a Roma) e in Atac (Azienda per i Trasporti Autoferrotranviari del Comune di Roma).
Per l’ex sindaco di Roma la telefonata non c’è mai stata. “Ignazio Marino ormai è al delirio – spiega – si inventa telefonate che tra di noi non ci sono mai state, giunge all’insulto personale e utilizza un inconcepibile violenza verbale contro la destra. Ho già dato mandato ai miei legali – prosegue Alemanno – di procedere con una querela per diffamazione nei confronti del sindaco Marino. È un personaggio ormai finito di cui Roma si deve rapidamente liberare”.
Ho querelato di nuovo #Marino per diffamazione: per fare il censore della #Destra si é inventato telefonate con me che non ci sono mai state
— Gianni Alemanno (@AlemannoTW) 21 Giugno 2015
Anche il leader de La Destra Francesco Storace commenta l’attacco di Marino all’ex amministrazione. “Il linguaggio estremista, da anni ’70, di Marino alla Festa dell’Unità è pericoloso – spiega – Verrebbe da dire semplicemente che fa solo vomitare e che il Sindaco oramai è un caso clinico. Il problema è che non basta. Quello che si presentò come il ‘Sindaco di tutti i romani’ deve ricordarsi di rappresentare anche chi è di destra e non merita, per questo, i suoi insulti. Così fa ripiombare Roma nel clima della guerra in strada fra rossi e neri. Se non capisce le conseguenze di queste parole – conclude Storace – più che dimettersi, si faccia ricoverare“.
Dopo gli attacchi, sul palco della Festa dell’Unità è la volta degli annunci: “Vanno licenziati i dipendenti Ama assunti illegalmente dalla giunta Alemanno”, annuncia Marino. Non basta: dal 24 giugno andranno “via i camion bar dal Colosseo e dalle aree centrali. A Roma si contrastano monopoli e racket. Vogliamo che le regole vengano rispettate da tutti – ha aggiunto – Iniziate a fare il countdown. Dal Colosseo spariranno tutti i camion bar”. Novità anche per i trasporti pubblici. Il 29 giugno, in occasione della festa dei protettori della città San Pietro e San Paolo, saranno inaugurate sei nuove stazioni della terza linea della metropolitana capitolina. “La metro C doveva essere inaugurata nel 2011 – spiega Marino – Nel 2014 sono ripartiti i lavori e sono state inaugurate 15 fermate. Dal 29 giugno ne saranno inaugurate altre sei fino a piazza Lodi mentre nel 2016 aprirà la stazione San Giovanni e l’incrocio con la linea A”.