Evelina Christillin sarà il nuovo presidente dell’Enit, l’Agenzia nazionale per il turismo. Attualmente la manager, ex azzurra di sci, è presidente della fondazione Museo Egizio e guidato il teatro Stabile di Torino. Proprio da lì è arrivato l’annuncio del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Il governo punta sul modello Torino per rilanciare il turismo, insomma, e sceglie colei che è stata trascinatrice del comitato organizzatore delle Olimpiadi invernali di Torino 2006. L’esecutivo ha voluto così riconoscere i risultati sia all’Egizio con una ristrutturazione che ha rispettato tempi e budget e la rinascita dello Stabile, diventato uno dei teatri di rilevanza nazionale. Certo, ancora girano le sue parole sul presidente indonesiano dell’Inter, Erick Thohir, in un suo blog: “Piccoletto ciccione indonesiano” lo definì.
Sessant’anni, figlia di Emilio, storico presidente dell’Aci Torino e grande amico dell’avvocato Gianni Agnelli, la giovanissima Christillin – dopo essersi laureata in Storia e demografia storica – è nella Nazionale di sci femminile per 4 anni, dal 1970 al 1974. All’ufficio stampa Fiat e vi lavora dal 1978 al 1985, occupandosi degli eventi sportivi e della stampa estera. Sposata con Gabriele Galateri di Genola, attuale presidente di Generali, chi la conosce bene dice che “lavora come una tedesca, parla inglese con il piglio della Thatcher e francese con lo charme della Deneuve“.
Amica di Walter Veltroni, anche per via della passione per la Juventus, altra passione ereditata dall’Avvocato insieme all’amore per la neve e al gusto per la competizione, ha collezionato incarichi in numerosi consigli d’amministrazione. Uno dei risultati più evidenti del suo lavoro è stato il rinnovamento del Museo Egizio. Un cantiere da 50 milioni di euro, tra i più grandi d’Europa, senza chiudere neppure un giorno il museo, che nel 2014 ha fatto segnare il record di presenze: 567.688 visitatori, in aumento persino rispetto all’anno record delle Olimpiadi invernali, quando si fermarono a 529.911. Un lavoro che, evidentemente, non è passato inosservato, facendo finire il suo nome sul tavolo del governo per un ruolo tanto delicato quanto importante: far ripartire l’Enit e il turismo italiano su cui Renzi ha sempre puntato molto. Certo, l’ente non scoppia di salute. Finora, infatti, il commissario straordinario è rimasto senza poteri e senza stipendio.