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Matrimoni gay, sì della Corte Suprema Usa alle unioni omosessuali in ogni Stato

"Le persone omosessuali - si legge nella sentenza - non devono essere condannate a vivere in solitudine, escluse da una delle più antiche istituzioni della civiltà". Soddisfazione di Barack Obama che lancia l'hashtag #LoveWins
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“No union is more profound than marriage, for it embodies the highest ideals of love, fidelity, devotion, sacrifice, and family…They ask for equal dignity in the eyes of the law. The Constitution grants them that right (Nessuna unione è più profonda del matrimonio, per incarnare gli alti ideali di amore, fedeltà, devozione, sacrificio e famiglia. Loro chiedono uguale dignità agli occhi della legge. E la costituzione garantisce loro questo diritto)”, ecco come conclude la sua sentenza il giudice Anthony Kennedy della Corte Suprema che ha stabilito che il matrimonio gay è un diritto sancito dalla Costituzione. La votazione ha visto 5 giudici favorevoli e 4 contrari.

Le persone omosessuali, si legge “non devono essere condannate a vivere in solitudine, escluse da una delle più antiche istituzioni della civiltà”. Adesso quindi le nozze tra persone dello stesso sesso sono riconosciute come valide su tutto il territorio statunitense. Prima d’ora la questione era gestita singolarmente da ogni Stato. In 36 li avevano già legalizzati.

“Oggi è un grande passo nella marcia nella verso l’uguaglianza. Le coppie gay e lesbiche hanno ora il diritto di sposarsi, come tutti gli altri” #l’amore vince è l’hashtag scelto da Barack Obama per commentare la decisione della Corte.

“La soddisfazione del presidente Usa – come scrive il New York Times –  è in linea con un’amministrazione che ha gradualmente abbracciato la causa dei matrimoni gay e la decisione della Corte è venuta sullo sfondo del rapido cambiamento che si è verificato anche nell’opinione pubblica, i sondaggi parlano chiaro: la maggior parte degli americani approva il matrimonio tra persone dello stesso sesso”.

 

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